edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Porta Saragozza

    La porta appartiene alla terza e ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Il complesso venne modificato radicalmente, con l'aggiunta di due torri circolari, dall'ingegnere Enrico Brunetti Rodati (1857-59).
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  • Chiesa di Santa Caterina di via Saragozza

    Ricordata nel 1256, fu ricostruita nel 1443. La forma attuale si deve al disegno di Vincenzo Brighenti che la rimodellò nel 1817. L'interno ottocentesco fu decorato da R. Tibaldi e da M. Mastellari negli ornati e da A. Guardassoni nelle figure (1874-84). Le pale sugli altari sono del Guardassoni, tranne una Pietà cinquecentesca e il Martirio di Santa Caterina di G. A. Burrini.
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  • Palazzo Albergati

    L'edificio, costituito da due nuclei collegati, venne costruito attorno al 1520, su probabile disegno di Baldassarre Peruzzi. La fascia marcapiano si deve a un'idea di Lazzaro Casario del 1584. Nel cortile, al n. 26, sono murate, tra decorazioni del XVIII secolo, alcune lapidi romane che ricordano la fondazione delle terme di Bononia ad opera di Augusto. All'interno si conservano belle tempere settecentesche di P. Pesci, A. Rossi, S. Brizzi e affreschi di G. Valliani. Al piano terreno, al n. 28, si conserva un affresco seicentesco di G. F. Gessi.
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  • Ex Chiesa di Santa Maria della Neve

    Eretta nel 1661 per la confraternita romana del Gonfalone, fu chiusa al culto dopo il 1796. Al piano superiore si conserva un oratorio ricco di stucchi barocchi; l'ornamento dell'altare si deve a Paolo Reggiani e le decorazioni murali ai fratelli Rolli e a G. B. Caccioli.
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  • Chiesa della Madonna dei Poveri

    Fu sede, nel 1320, dell'oratorio di Santa Maria delle Laudi; passò nel 1576 alla Compagnia della Regina dei Cieli, detta dei Poveri. L'edificio fu ricostruito nel 1603; la facciata è ottocentesca. All'interno si conservano dipinti di L. Spada (1605 c.), L. Massari (1605 c.), G. F. Gessi (1612 c.); la cappella maggiore fu decorata da G. G. Dal Sole e T. Aldrovandini (1692), con stucchi di G. Mazza; di pregio l'organo del Traeri, datato 1668.
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  • Palazzo Dondini

    L'edificio fu eretto su progetto di Alfonso Torreggiani; la facciata era compiuta nel 1753. Circa vent'anni dopo venne costruita la scala su disegno di Giangiacomo Dotti, con statue di Antonio Schiassi e affreschi di Pietro Fabri. Il giardino sopraelevato verso la piazza era in origine una "cavallerizza", costruita nel 1612 da Pietro Fiorini.
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  • Casa Gombruti

    L'edificio risale probabilmente al XVI secolo, ultimo esempio dell'antica tradizione costruttiva dei portici in legno. Le colonne con capitelli elaborati sono diversi dalla tipica stampella a puntoni dei secoli precedenti.
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  • Palazzo Belloni

    All'interno si conserva una scala, costruita su progetto di Giuseppe Antonio Torri, che venne decorata di statue e di affreschi in occasione del soggiorno a Bologna di Giacomo III Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra, nel 1717. Le statue in arenaria di Ercole e Orfeo sono di Andrea Ferreri.
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  • Palazzo Monti poi Salina

    Venne costruito interamente su progetto di Carlo Francesco Dotti (1736-38). Nel cortile si conserva un pozzo del XIV secolo della bottega dei Dalle Masegne. All'interno si trova una galleria decorata da Marcantonio Franceschini e Giangiacomo Monti e dipinti di Onofrio Zanotti, Giacomo Savini.
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  • Ex Chiesa di San Barbaziano

    L'edificio, di antiche origini medioevali, fu ricostruito su disegno di Pietro Fiorini tra il 1608 e il 1618 dai monaci Girolamini, titolari della chiesa e dell'annesso convento. L'interno presenta il tipico impianto tardo manierista a navata unica con quattro coppie di cappelle laterali, presbiterio e coro. Nel 1797, in base alle leggi napoleoniche, venne soppresso il convento, e poi, nel 1806, la chiesa. In seguito il complesso fu spogliato del suo corredo artistico, tra cui una pala d'altare di Giacomo Francia.
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  • Chiesa di Santa Maria dei Caprara

    Il piccolo edificio sacro, eretto nel 1745, è affiancato da una cappella, con organo settecentesco, decorata nella volta e nelle pareti da affreschi di Floriano Puglioli e Filippo Pedrini.
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  • Palazzo Marescotti Brazzetti

    Costruito nel 1508, epoca alla quale risale il portale, forse appartenuto al palazzo Bentivoglio; la facciata restò incompiuta. L'interno fu ammodernato, per volere di Raniero Marescotti, a partire dal 1680. Lo scalone fu progettato da Giangiacomo Monti (1680-87). All'interno le sale, al piano nobile, furono affrescate da D. M. Canuti, con stucchi di G. F. Bezzi (1682), da M. A. Franceschini e E. Haffner (1682), da G. e A. Rolli (1683) e il grande salone da G. e A. Rolli (1687) e G. A. Caccioli (1709).
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  • Palazzo Caprara

    Elegante costruzione del 1603 di scuola vignolesca. All'ingresso è conservato un mosaico romano del II secolo d.c., raffigurante un delfino nero su campo bianco, rinvenuto dalla famiglia Lenzi durante scavi fatti nel secondo cortile nel 1955.
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  • Oratorio dello Spirito Santo

    Eretto fra il 1481 e il 1497 dai monaci Celestini, ospitò la confraternita dello Spirito Santo. Fu rimodernato all'interno nel 1550, conservando il quattrocentesco rivestimento in cotto della facciata. L'oratorio venne poi soppresso nel 1798. L'intero edificio fu restaurato da Alfonso Rubbiani nel 1892-93.
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  • Casa torre dei Catalani

    Tipico esempio di casa-torre del XIII secolo, fu di proprietà della famiglia Castellani, detta anche dei Catalani. Conserva i fori di imposta dei mensoloni che sorreggevano le parti lignee a sbalzo. La porta con ghiera in selenite introduceva ad un fondaco. Il coronamento ha un motivo decorativo con mattoni posti a spina di pesce.
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  • Palazzo Zambeccari

    Fu progettato nel 1775 da Carlo Bianconi, al quale si devono le assai eleganti decorazioni degli ornati del portale. La scala, di gusto neoclassico, è decorata da illusive pitture prospettiche di G. Santi e di F. Santini, con stucchi di L. Acquisti (1790). Al piano nobile si conserva una sala con l'Olimpo, affresco barocco di G. Rolli e G. Alboresi.
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  • Teatro Romano

    All'interno dell'edificio moderno si trovano i resti delle mura di fondazione e delle integrazioni dell'emiciclo gradonato (90 metri di diametro) che conteneva circa 7000 spettatori. Era uno dei più antichi teatri dell'epoca romana, il primo nucleo risale al I secolo a.C., mentre l'ampliamento e la decorazione sono databili al tempo di Nerone.
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  • Chiesa di San Paolo Maggiore

    Costruita nel 1611 dai padri Barnabiti su disegno di A. Mazenta. La facciata è opera di E. Fichi (1636), autore delle statue superiori, mentre quelle sottostanti sono di G. C. Conventi. All'interno, nella volta affreschi di G. e A. Rolli (1695-1704); nell'abside e nella cupola di G. A. Caccioli e P. F. Farina (1718); dipinti di Mastelletta, L. Carracci, G. Cavedoni, A. Lomi, Guercino, N. Tornioli, P. F. Cittadini, V. Spisanelli, F. Brizio, L. Garbieri, L. Massari. Sull'altare maggiore si trova il gruppo marmoreo della Decollazione di San Paolo di A. Algardi (1641-44).
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  • Collegio di Spagna

    Istituito per disposizione del Cardinale Albornoz, arcivescovo di Toledo, nel 1364, quale istituto per accogliere gli studenti spagnoli. Venne costruito nel 1365-67 sotto la direzione di Matteo Gattaponi da Gubbio. All'interno del complesso si trova la chiesa gotica di San Clemente che conserva sull'altare un polittico di Marco Zoppo e un affresco forse di Andrea de' Bartoli (1368). In sacrestia, dipinti di Lippo di Dalmasio e G. M. Crespi. Nel loggiato superiore, affresco di B. Pupini (1524).
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  • Chiesa di Santa Maria delle Muratelle

    L'edificio del XIII secolo fu demolito nel 1630, a causa della creazione della via Urbana, e rifabbricato subito dopo. L'interno fu rimaneggiato, forse su disegno di C. F. Dotti, intorno al 1735. La facciata, di E. Collamarini, è del 1928. All'interno si conservano, altar maggiore con pala di J. A. Calvi (1783) e ornati di G. Mazza (1717 c.), e un dipinto di G. F. Gessi. L'attiguo oratorio, progettato da R. Compagnini nel 1772, fu ornato di statue da D. Piò e di stucchi da P. M. Bagutti.
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