edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Casa Bernacchi

    Appartenne al musico Antonio Bernacchi che vi abitò fino alla morte avvenuta nel 1756. Poco prima, nel 1745, era stata trasformata, per conto di Sebastiano Zanetti, quando fu costruita la scala, forse su disegno di A. Torreggiani, decorata dalle eleganti statue della Saggezza, Fortezza, Prudenza di Angelo G. Piò (1745).
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  • Palazzo Felicini poi Pallavicini Fibbia

    Fatto costruire nel 1497 per volere di Bartolomeo Felicini, conserva quasi interamente la sua primitiva architettura, anche se il prospetto venne restaurato nel 1906. Dal 1561 di proprietà dei Fibbia si arricchì di importanti decorazioni quali l'Allegoria dell'Aurora, il Trionfo di Bacco e Arianna e il Crepuscolo di Domenico Maria Canuti e D. Santi (1664) e la Caduta di Fetonte e l'Assunzione della Vergine di Angelo Michele Colonna e G. Alboresi (1664).
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  • Chiesa di Santa Maria Maggiore

    Le sue origini risalgono forse al V secolo; ricostruita nel XII, divenne sede di una Collegiata di Canonici; fu ingrandita nel 1464 e trasformata nelle forme attuali da Paolo Canali nel 1665. Nell'interno si conservano dipinti di O. Samacchini, P. Fontana, A. Tiarini, V. Spisanelli, M. Gandolfi, P. Fancelli, J. A. Calvi, A. Guardassoni; stucchi di A. G. Piò decorano la cappella del Ss. Sacramento.
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  • Palazzo Aldrovandi

    Fu cominciato nel 1725 da Francesco Maria Angelini, che progettò le scale a pian terreno e l'atrio d'ingresso. Lo scalone venne terminato nel 1752 da Alfonso Torreggiani, cui si deve la facciata e tutto il resto dell'edificio, voluto dal Cardinale Pompeo Aldrovandi. L'interno è arricchito da affreschi di Vittorio Maria Bigari che, con la collaborazione del quadraturista Stefano Orlandi, decorò la volta dello scalone (1722), l'atrio (1728), il salone (1748) e la galleria delle statue (1755), che in origine ospitava una collezione di busti romani.
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  • Palazzo Dal Monte

    L'elegante architettura classica fu probabilmente disegnata verso il 1529 da Andrea Marchesi da Formigine. Tra il 1782 e il 1787 l'edificio fu completamente modificato all'interno da Giovanni Storni, per conto del nuovo proprietario Stefano Monari. In quell'occasione Gaetano Gandolfi affrescò nella scala il Ratto di Deianira (1783-84); altre decorazioni spettano a Serafino Barozzi.
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  • Casa Dalle Tuate

    Iniziata nel XVI secolo, conserva nel portico due capitelli marmorei di grande interesse, perché quasi sicuramente provenienti dal palazzo Bentivoglio che fu distrutto nel 1507. Nel capitello del pilastro d'angolo compare il ritratto di Giovanni II Bentivoglio.
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  • Palazzo Torfanini, poi Zucchini Solimei

    Costruito nella prima metà del XVI secolo (nei capitelli infatti compare la data 1544), fu completamente ristrutturato nel 1737 su disegno di Alfonso Torreggiani che mantenne il portico cinquecentesco. Nell'interno erano conservati stupendi affreschi di Nicolò dell'Abate, ora trasferiti nella Pinacoteca Nazionale, raffiguranti storie tratte dall'Orlando Furioso, databili alla metà del XVI secolo.
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  • Chiese di San Colombano e Santa Maria dell'Orazione

    Della chiesa di San Colombano, ricordata fin dal XII secolo, restano avanzi trecenteschi nel fianco. La chiesa di Santa Maria dell'Orazione ha nel portico affreschi del tardo XVI secolo di P. Pancotto. Al piano superiore è situato l'oratorio di San Colombano che conserva uno dei più importanti cicli di affreschi dell'Accademia dei Carracci (1600-2), con opere di F. Albani, Domenichino, F. Brizio, B. Galanino, L. Garbieri, L. Massari, G. Reni.
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  • Casa Conoscenti

    Posseduta da Alberto Conoscenti all'inizio del XIV secolo, passò al Comune di Bologna che la donò nel 1370 ad Astorre Manfredi di Faenza. E' un'importante costruzione trecentesca e raro esempio di abitazione privata con il portico ad archi ogivali. Nel cortile è visibile un resto delle costruzioni della rocca imperiale, attestata alle mura di selenite della prima cerchia difensiva della città.
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  • Palazzo Ghisilardi

    I Ghisilardi affidarono la costruzione del loro palazzo di famiglia, a partire dal 1483, a mastro Zilio di Battista Montanari. Eleganti sono la facciata ed il cortile a doppio loggiato e i grandi mensoloni in arenaria scolpiti. All'interno sono visibili alcuni resti romani, cospicui avanzi della rocca imperiale del XII secolo e una torre duecentesca, appartenuta già alla famiglia Conoscenti.
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  • Palazzo Fava

    Al piano nobile di questo palazzo senatorio cinquecentesco si trova la famosa sala affrescata, per conto di Filippo Fava, da Ludovico, Annibale ed Agostino Carracci con le Vicende di Giasone (1584); in altre sale i Carracci dipinsero Storie dell'Eneide, Storie di Europa, ed altri ambienti recano affreschi di B. Cesi e F. Albani. Per Alessandro Fava il giovanissimo Donato Creti dipinse l'Ercole e Cerbero nel 1688.
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  • Ex Seminario Arcivescovile

    Il vasto edificio, che in parte comprende l'antico palazzo Fava, fu ammodernato nel 1751 per ordine di papa Benedetto XIV Lambertini, che lo destinò ad uso di seminario. Il portico fu aggiunto nel 1772 su disegno di Francesco Tadolini. Al piano terreno si trova una sala con affreschi della seconda metà del Cinquecento.
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  • Chiesa della Madonna di Galliera

    Fondata nel 1304 divenne poi sede della Compagnia dei Poveri Vergognosi nel 1495 e nel 1622 fu data agli Oratoriani di San Filippo Neri. Fu ricostruita nel 1479 e completata con la facciata in macigno, ricca di statue, nel 1502, su progetto di Zilio Montanari. All'interno affreschi di G. Marchesi (1730-44); dipinti di F. Albani, Guercino, A. M. Colonna, L. Pasinelli, T. Muratori, G. Donnini, M. A. Franceschini e sculture di G. Mazza (1695 c.) A. G. Piò (1740), S. Giannotti (1741).

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  • Ex Oratorio di San Filippo Neri

    Il portale cinquecentesco proviene, come si può leggere nell'architrave, da una casa della famiglia Hercolani. L'interno settecentesco, gravemente danneggiato dalle bombe nel 1944, fu progettato da Alfonso Torreggiani nel 1733 e decorato da statue di Angelo Gabriello Piò con ornati in stucco di Carlo Nessi ed intagli di Antonio Cartolari. Nella controfacciata è stato ricollocato nel Settecento un affresco raffigurante un Ecce Homo di Ludovico Carracci.
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  • Palazzo Boncompagni

    Costruito per iniziativa di Cristoforo Boncompagni nel 1537, fu terminato nel 1548. L'edificio, con bella scala elicoidale, è variamente attribuito a Baldassarre Peruzzi o al Vignola. Sul portale del 1545 figura l'insegna papale di Gregorio XIII, Ugo Boncompagni.
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  • Monte di Pietà

    Qui era la dimora dei canonici di San Pietro. Dal 1532 fu sede del Monte di Pietà di Bologna. L'attuale fabbrica venne edificata nel 1758 da Marco Antonio Bianchini, assistito da Alfonso Torreggiani. La Pietà in terracotta, che si trova sulla porta, è opera cinquecentesca di Gabriele Fiorini e venne restaurata verso il 1761 da Agostino Corsini. Il cortile a doppio loggiato risale al 1472 circa.
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  • Cattedrale di San Pietro

    Di origini paleocristiane, fu ingrandita nel XII - XIII secolo; il campanile è del XIII; il presbiterio è di D. Tibaldi (1575). La chiesa attuale fu ricostruita su progetto di A. Mazenta (1605) con interventi d A. Torreggiani (1743-47) e di F. Tadolini nel timpano della facciata (1776), ornata da statue di A. Corsini e P. Vershaffelt. Nell'interno acquasantiere sostenute da leoni romanici; dipinti di E. Graziani, M. A. Franceschini, D. Creti, A. Rossi, G. Marchesi, V. M. Bigari; sculture di G. Brunelli, G. Mazza, A. G. Piò, e Compianto in terracotta di A. Lombardi. Nel presbiterio affreschi di L. Carracci, P. Fontana, C. Aretusi e G. B. Fiorini.
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  • Palazzo Arcivescovile

    L'alto portico si crede voluto dal vescovo Enrico della Fratta (1213), eccetto le quattro arcate verso via Sant'Alò, erette nel XVI secolo. Il cortile si deve a Domenico Tibaldi (1575) e fu restaurato dal cardinale Oppizzoni alla metà del XIX secolo. Il voltone d'ingresso è del 1772. Nell'interno si trovano avanzi architettonici dei secoli XIII e XIV; la cappella, a piano terra, fu decorata da F. Minozzi (1790) e varie sale del piano superiore furono adornate da P. Fancelli e altri nel XIX secolo.
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  • Torre Prendiparte

    Risale al XII secolo e viene anche chiamata la "Coronata" per il motivo della risega che la orna verso la sommità; è alta circa 59 metri. Nel XVIII secolo vi furono collocate le prigioni dell'Arcivescovado.
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  • Casa Torre Guidozagni

    Raro esempio superstite di casa-torre duecentesca la cui altezza fu ridotta nel 1487. Era un tempo collegata alla dimora dei Solaroli, demolita nel 1926.
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