edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Torresotto di Strada Castiglione

    Il torresotto o serraglio di strada Castiglione appartiene alla seconda cerchia di mura, iniziata nel tardo XII secolo. A lato del Torresotto (al n. 47) si trova casa Dolfoli con elegante bifora del 1476 e un cortile ricco di terrecotte.
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  • Porta Castiglione

    La porta appartiene alla terza e ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. E' stata rimaneggiata agli inizi del XV secolo e portata alle forme attuali nei primi anni del Novecento, a seguito delle demolizione delle mura.
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  • Ex Chiesa di Santa Lucia

    Fatta erigere dai Gesuiti, a partire dal 1623, su disegno di Girolamo Rainaldi. Il maestoso interno, a navata unica, riprende lo schema della chiesa del Gesù di Roma, con ricca decorazione in stucco. La facciata è rimasta incompiuta così come la parte absidale e la cupola. L’attuale abside è di Vincenzo Vannini (1840). All’interno si conserva una Madonna col bambino dello scultore Giuseppe Mazza. La chiesa, restaurata nel 1988, è ora adibita ad Aula Magna dell’Università.

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  • Ex Collegio di Santa Lucia

    Grandioso edificio appartenuto ai gesuiti, fu iniziato nel 1644-48 da Francesco Martini e ampliato a partire dal 1672. Dopo la soppressione dell'ordine nel 1773 il collegio passò ai Barnabiti. La biblioteca, donata da Monsignor Francesco Zambeccari, fu costruita su disegno di Giuseppe Antonio Ambrosi nel 1742-52 e decorata con quadrature di P. Scandellari, stucchi di A. Calegari e affreschi di G. Marchesi e N. Bertuzzi.
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  • Ex Collegio di San Luigi

    Vasto edificio ad uso di collegio e scuola dei gesuiti; iniziato a costruirsi agli inizi del Settecento venne terminato nel 1725-30, su progetto di Alfonso Torreggiani. Accanto ad esso ci sono le cosiddette Scuole Nuove che furono iniziate da Giovan Battista Piacentini nel 1717-18.
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  • Casa Montignani

    L'edificio fu ammodernato verso il 1760 per conto di Ferdinando Montignani, mercante di droghe. La scala, ad unica rampa, culmina con una statua di Diana di Filippo Scandellari. Nel cortile sono visibili resti delle precedenti costruzioni cinquecentesche.
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  • Palazzo Zagnoni poi Spada

    L'edificio fu ammodernato nel 1764 da Francesco Tadolini. All'interno si conservano nella scala piccola, al n. 27, le statue di Apollo e Diana modellate da Angelo Gabriello Piò (1720 c.); nel cortile grande, al n. 25, si trova il rilievo di una Flora dello stesso autore (1720 c.) e tracce di decorazioni architettoniche nei due cortili.
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  • Casa Poeti

    L'edificio fu costruito nel 1465, per volere di Nicolò Poeti, su progetto dell'architetto Aristotele Fieravanti coadiuvato da Gaspare Nadi. Il portale e i capitelli della loggia del cortile sono opera di scalpellini toscani.
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  • Palazzo Ratta

    Costruito nel XVI secolo. Nell'interno si trovano scale con soffitti cinquecenteschi, un sopracamino di scuola carraccesca e affreschi seicenteschi di Domenico Santi detto il Mengazzino, Giovanni Antonio Burrini, fratelli Rolli.
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  • Palazzo Cospi

    Costruito dai Sampieri nel XV secolo conserva, d'epoca rinascimentale, le terrecotte in facciata e il bel cortile. Passato poi nel 1614 ai Cospi, venne decorato nella prospettiva del cortile e nelle magnifiche sale al piano nobile con affreschi di A. M. Colonna e G. Alboresi (1670 c.). Altri ambienti recano pitture settecentesche di D. Pedrini e ornati di F. Stagni.
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  • Palazzo Guastavillani

    La facciata, con eleganti capitelli e portali decorati, fu eretta a partire dal 1517. Sotto il portico, affresco seicentesco raffigurante un'aquila. All'interno si conservano due cortili: quello al n. 20 è quattrocentesco, mentre quello al n. 22, a due ordini, risale al XVI secolo.
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  • Casa Berò detta dei Carracci

    L'edificio è un esempio significativo di architettura borghese del XVI secolo; la facciata si presenta ricca di ornamenti in terracotta.
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  • Palazzo Lucchini poi Zambeccari

    L'edificio fu eretto dalla famiglia Lucchini nel secolo XVI; la facciata fu ridisegnata nel 1723, per gli Zambeccari, su progetto di Giuseppe Antonio Laghi. Nel cortile, capitelli cinquecenteschi e prospettiva architettonica del secolo XVIII. La scala è ornata con affreschi del Seicento, in ovato. Al primo piano, nella sala detta dei Quaranta, è un camino con il Ratto d'Europa di Annibale Carracci e un fregio con storie mitologiche forse del manierista fiammingo Giovanni Sons.
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  • Casa Caccianemici

    La parte destra della facciata risale al XIII secolo, quella sinistra al XV secolo, compresi gli archi del voltone d'ingresso, le bifore e la porta del balconcino. Fra le murature è inglobata la torre medioevale dei Passipoveri, cui è addossata sulla sinistra l'attuale casa Policardi, rimodellata nel 1861. Nel interno si trova una scala settecentesca con sculture di Antonio Schiassi eseguite nel 1768 per volere della famiglia Turrini.
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  • Palazzo Pepoli Vecchio

    Questo complesso di edifici appartenne a una delle maggiori famiglie cittadine. La facciata al n. 4 è un esempio di architettura gotica della fine del Trecento. Il n. 6 venne costruito per volontà di Taddeo Pepoli a partire dal 1344 (sulla porta è la scacchiera araldica dei Pepoli). Al pianterreno del n. 8 si trova una loggia duecentesca, ripristinata nel 1923. Al n. 10 si conserva uno scalone con decorazioni e sculture settecentesche di Antonio Schiassi; sale con tempere di stessa epoca.
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  • Palazzo Pepoli Nuovo (o Campogrande)

    La facciata su via Castiglione si deve a G. B. Albertoni, quella su via Clavature a G. A. Torri (1709). Nel ricco interno si conservano affreschi nello scalone (1665) e nel salone d'onore con l'Ercole nell'Olimpo di D. M. Canuti e del Mengazzino (1669-70); la sala con la Gloria di Bologna è dei fratelli Rolli (1690 c.), quella con Alessandro che taglia il nodo gordiano è di D. Creti e M. A. Chiarini (1709), quelle con L'Allegoria delle Stagioni, il Trionfo di Ercole e l'Olimpo sono di G. M. Crespi (1700 c.).

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  • Chiesa di San Giovanni in Monte

    Antichissimo luogo di culto, l'edificio attuale fu costruito nel 1826. La facciata fu terminata nel 1474; le vetrate sono di F. Cossa (1467); il pronao di N. Donati (1580) conserva l'aquila in terracotta di Nicolò dell'Arca (1481). All'interno dipinti dello Pseudo Jacopino, L. Costa (1497 e 1501), Girolamo da Treviso, B. Cesi, P. Faccini, Guercino, G. F. Gessi e affreschi di Vitale da Bologna. Nel coro stalli di P. Sacca (1518-23). Nella navata Cristo alla colonna di G. A. Del Maino, su colonna romana con iscrizione del VIII secolo.
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  • Ex convento di San Giovanni in Monte

    Costruito nel XIII secolo, contiene elaborate decorazioni in arenaria che arricchiscono i due chiostri, gli scaloni e le porte, su progetto di Antonio Morandi detto il Terribilia (1543-49). Nell'ex refettorio si trova un grande affresco con la Parabola del banchetto alle nozze reali di Bartolomeo Cesi. Il complesso, già adibito a carcere dall'epoca napoleonica al 1984, è stato recuperato ad uso dell'Università.
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  • Ex Teatro del Corso

    Edificato nel 1805, su disegno di Francesco Santini, fu inaugurato nel giugno di quell'anno, alla presenza di Napoleone. L'interno è stato del tutto distrutto da un bombardamento nel 1944. L'edificio attiguo, al n. 35, era l'Albergo del Corso, uno dei più noti e frequentati della città, realizzato dallo stesso architetto.
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  • Casa Gozzadini

    La costruzione risale al XV secolo. La facciata, sopraelevata e rifatta nel 1902, conserva capitelli in marmo della metà del XV secolo; il portale è stato eseguito nel 1542. Nel cortile tre lati risalgono al XVI secolo, il quarto al XVIII. Lo scalone, progettato da F. M. Angelini per il cardinale Ulisse Giuseppe Gozzadini intorno al 1730, è decorato da sculture allegoriche e da un bassorilievo di Angelo G. Piò (1730 c.).
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