edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Porta San Vitale

    La porta appartiene alla terza ed ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Portata alle forme attuali in seguito a molteplici rimaneggiamenti venne privata dell'avancorpo, o rivellino, nel 1952.
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  • Chiesa di Sant'Antonio di Savena

    Fondata nel 1203, fu parzialmente ricostruita nel XV secolo, con l'aggiunta del portico nella facciata. Il campanile venne iniziato in forme gotiche nel 1422. Nell'interno si conservano Madonna con Bambino e santi di Prospero Fontana (1585 c.); altare in legno dorato di Angelo Venturoli (1780) e Cristo morto settecentesco dello scultore Angelo G. Piò.
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  • Chiesa di San Gregorio dei Mendicanti

    Monastero benedettino fin dai primi del XII secolo, appartenne dal 1254 ai canonici di Martorano e dal 1419 ai canonici di San Giorgio in Alga di Venezia. Nel 1563 fu adibito a ricovero dei mendicanti. L'edificio mantiene la sua struttura gotica trecentesca, benchè sia stato tramezzato al suo interno. Vi si conserva un dipinto di Giuseppe Varotti.
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  • Chiesa di Santa Maria Incoronata

    La cappella, ora racchiusa dentro l'edificio moderno, fu costruita a ridosso dell'ultima cerchia di mura della città nel 1465 dalla compagnia del Suffragio, istituita nel 1405 e sopressa nel 1798. Nell'interno si conservano affreschi di G. B. Sandoni con puttini di V. M. Bigari (1763); dipinti di G. Gatti e M. A. Franceschini. Nella sacrestia, decorata da uno dei Bibiena con figure di N. Bertuzzi, si trovano dipinti di G. Pedretti e G. B. Grati.
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  • Porta San Donato

    La porta appartiene alla terza ed ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Venne trasformata nel XV secolo e conserva ancora l'antico avancorpo o rivellino.
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  • Chiesa di Sant'Egidio

    Il luogo di culto esisteva già nel 1162 e nel XIII secolo se ne ha notizia come di un possesso del Capitolo di San Pietro. L'edificio attuale venne costruito nel 1640, ad eccezione del campanile di struttura quattrocentesca, ricostruito nel 1966. Nell'interno affreschi di A. Guardassoni e A. Reggiani (1888); nella abside pala di G. Gandolfi (1792); dipinti di O. Samacchini, G. F. Gessi (1629), A. Lunghi (1718) e Cristo risorto, statua di G. B. Barberini.
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  • Palazzina della Viola

    Fatta costruire da Annibale Bentivoglio nel 1497 come casino di delizia. Accolse, nel 1540, il collegio teologico fondato dal Cardinal legato Bonifacio Ferrerio e divenne poi sede dei Cavalieri della Viola (1561). Nella loggia conserva affreschi di Innocenzo da Imola (1545 c.). Al primo piano, nel salone centrale, si conservano le Storie di Costantino e Papa Silvestro affrescate da P. Fontana (1550-55); il fregio è di Nicolò dell'Abate. Al pian terreno frammenti di pitture di A. Aspertini.
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  • Chiesa di Santa Maria Maddalena

    Fondata nel XII secolo, fu affidata alle suore di Santa Caterina di Quarto dal 1291 al 1668, quando divenne parrocchia. Ricostruita completamente su disegno di Alfonso Torreggiani (1761-63) e di Raimondo Compagnini, che architettò il portico, poi modificato da Vicenzo Vannini nel 1835. Nell'interno dipinti di T. Pasarotti, F. Cavazzoni, P. Fancelli; sculture di A. G. Piò, P. Tadolini e Compianto in terracotta policroma di G. Mazza (1681).
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  • Ex chiesa e convento di Sant'Ignazio

    Il complesso venne costruito su disegno di A. Torreggiani (1728-35) per i Gesuiti. L'Accademia di Belle Arti, istituita nel 1710 col nome di Accademia Clementina e sede in Palazzo Poggi, venne qui aperta nel 1803. All'interno, monumento al Duca di Curlandia, di A. Venturoli e G. de Maria (1786). Nello stesso anno 1803 la Pinacoteca trovò sede entro l'ex convento; l'affresco nello scalone è di G. Barbieri. Nel cortile, pozzo di F. Terribilia (1568), già nell'Orto dei Semplici entro il palazzo Comunale.
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  • Palazzo Poggi

    L'edificio fu costruito per volere del cardinale Giovanni Poggi (1549-56). Alla facciata, progettata da Bartolomeo Triachini, contribuì probabilmente Pellegrino Tibaldi. Del Triachini è il cortile, al centro del quale è posta la copia dell'Ercole in arenaria di A. G. Piò (1720 c., già in casa Cavazza). L'edificio fu rimaneggiato nel 1711 per trasformarlo in sede dell'Istituto delle Scienze. La torre dell'osservatorio venne costruita su progetto di G. A. Torri (1712-25).
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  • Palazzo Poggi

    Qui erano le stanze terrene ove ebbe sede l'Accademia delle Scienze, fondata nel 1690 da Eustachio Manfredi con il nome di Accademia degli Inquieti e confluita nel 1711 nell'Istituto delle Scienze ideato da Ferdinando Marsili. L'Accademia, protetta da Benedetto XIV papa Lambertini, fu una delle più note società scientifiche europee. Nell'atrio, ridecorato nel 1933, si conserva il busto del generale Marsili, opera dei fratelli Ottavio e Nicola Toselli (1766). Nelle sale, magnifici affreschi di Pellegrino Tibaldi (1555 c.) raffiguranti le Storie di Ulisse.
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  • Biblioteca dell'Istituto delle Scienze

    Costruita su progetto di Carlo Francesco Dotti, per impulso di Papa Benedetto XIV, venne inaugurata nel 1756. I busti che ornano le scansie spettano a F. Balugani, P. Tadolini, F. Scandellari e furono realizzati dopo il 1759. Al primo piano, parte dell'attiguo palazzo Poggi, si trovano belle sale affrescate da Nicolò dell'Abate (1550-52), Nosadella, E. Procaccini il Vecchio, O. Samacchini, P. Fontana.
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  • Cà Grande dei Malvezzi

    Costruita nel 1444, venne ampliata nei secoli successivi e riammodernata nel Settecento per volere di Sigismondo II Malvezzi. Nell'interno si trovano due sale affrescate da Ubaldo Gandolfi e Davide Zanotti raffiguranti Ercole al bivio e Ercole assunto in Olimpo, databili al 1780; soffitti con allegorie di Filippo Pedrini e Davide Zanotti e una galleria "all'antica" progettata da Carlo Bianconi.
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  • Palazzo Gotti

    L'edificio, già appartenente ai Fongarini, fu acquistato nel 1780 dal notaio Pio Gotti. Venne completamente trasformato da Angelo Venturoli (1791) al quale si devono la facciata, l'atrio e il monumentale scalone, decorato da sculture in terracotta di Bonaventura Furlani.
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  • Chiesa di San Sigismondo

    L'edificio risale al XIII secolo. Venne poi interamente ricostruito da Carlo Francesco Dotti (1725-28), tranne il campanile, del 1795, progettato da Angelo Venturoli. Nell'interno, arricchito di nuovi altari da Giuseppe Jarmorini nel 1792 e decorato nel 1870 da N. Angiolini e M. Mastellari, si conservano dipinti di L. Crespi, D. Pedrini; i putti dell'ancona dell'altar maggiore sono di Giacomo de Maria.
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  • Palazzo Paleotti

    Costruito dai Salaroli verso la fine del XV secolo; conserva un bel cortile di quell'epoca, con affreschi cinquecenteschi. Al piano nobile si trovano fregi di Domenico degli Ambrogi e di Girolamo Curti detto il Dentone (1620 c.).
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  • Ex Scuderie dei Bentivoglio

    E' questo il più conservato dei locali di servizio annessi al palazzo dei Bentivoglio, distrutto nel 1507. Risale alla seconda metà del XV secolo; fu poi sede del Monte della Canapa. Sulla porta è una lunetta a fresco di Giovan Francesco Spini, con la Pietà (1698). La facciata di questo e degli attigui edifici era, in età bentivolesca, decorata con coloratissimi affreschi di storie cavalleresche.
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  • Teatro Comunale

    Sorge nell'area detta del "Guasto" un tempo occupata dal palazzo, o Domus Magna, dei Bentivoglio, demolito a furor di popolo nel 1507, dopo la cacciata della famiglia dalla città. Il Teatro, iniziato dall'architetto Antonio Galli Bibiena nel 1750, venne inaugurato nel 1763 con il Trionfo di Clelia di C. W. Gluck. Le decorazioni interne vennero rifatte nel 1866 da Luigi Busi e Luigi Samoggia, che dipinse anche l'atrio con Silvio Faccioli. La facciata fu completata nel 1935-37.
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  • Palazzo Malvezzi Campeggi

    Costruito nella prima metà del Cinquecento da Andrea e Giacomo Marchesi da Formigine per volere di Cesare Malvezzi. Si conserva in fondo all'elegante cortile la statua d'Ercole di G. Mazza. Nel Settecento la famiglia Campeggi ne trasformò gli interni, che vennero decorati con affreschi di V. M. Bigari e G. B. Paolazzi, tempere di C. Lodi e A. Rossi, stucchi di G. Mazza e ornati di C. Nessi.
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  • Palazzo Magnani

    La costruzione, voluta da Lorenzo Magnani, venne affidata a Domenico Tibaldi (1577-92). Al piano nobile si trova il famoso ciclo di affreschi di Ludovico, Annibale e Agostino Carracci, raffigurante le Storie della fondazione di Roma (1590-92 c.); il camino di Floriano Ambrosini è ornato da statue di Gabriele Fiorini, cui si devono l'Ercole del cortile e il busto di Lorenzo Magnani sulla porta del salone.
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