edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Casa Bertalotti poi Buratti

    Nell'interno si trova una sala affrescata con Venere e Giove da G. B. Caccioli, G. Alboresi e F. Mondini (1661) e vaste tempere con il Sacrificio biblico di V. M. Bigari e il Ratto di Elena di G. Marchesi detto il Sansone (1725). Nel 1764 la casa fu acquistata da Antonio Buratti, amatore d'arte, per il quale Gaetano Gandolfi affrescò una Minerva.
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  • Chiesa di San Martino

    Fondata nel 1217, fu riedificata dai Carmelitani nel XIV secolo; il campanile romanico-gotico fu rinnovato nel 1728; la facciata è del 1879; nel portale laterale il rilievo con San Martino è di F. Manzini (1531). Nell'interno affreschi frammentari di Vitale da Bologna e P. Uccello (1437); dipinti di F. Francia, L. Costa, A. Aspertini, B. Cesi, Girolamo da Carpi, Girolamo Sicciolante da Sermoneta, A. Tiarini, L. Carracci, C. Gennari, V. M. Bigari. L'organo è di G. Cipri (1556). La sacrestia è del 1624; nell'oratorio affresco di L. Massari (1625). Sulla colonna nel sagrato Madonna di A. Ferreri (1705).
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  • Palazzo Leoni

    Costruito nella seconda metà del Cinquecento secondo il gusto del Terribilia. L'edificio era decorato da affreschi, poi distrutti, di Nicolò dell'Abate; suoi anonimi seguaci hanno lasciato fregi dipinti in sale del piano nobile, con storie di Didone e della Guerra di Troia.
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  • Casa Graziani

    questa casa apparteneva ad una famiglia di mercanti, ed è singolarissima imitazione, in dimensioni minime, di un atrio magnifico con scalone da palazzo patrizio. L'idea architettonica del ricco interno è attribuita ad Alfonso Torreggiani (1762 c.), e la decorazione in stucco, con rilievi e statue delle Virtù Cardinali, si deve a Gaetano Lollini, che realizzò anche i dipinti illusionistici nel vano della scala.
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  • Palazzo Bentivoglio

    Iniziato nel 1551 su probabile disegno di Bartolomeo Triachini, per un ramo collaterale della casata gentilizia dei Bentivoglio. Presenta un maestoso cortile, incompiuto, a due ordini, eseguito su progetto di Domenico Tibaldi e poi completato da Giovanni Battista Falcetti nella prima metà del XVII secolo. Nell'interno si conservano affreschi settecenteschi di U. Gandolfi, N. Bertuzzi e C. Lodi.
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  • Palazzo Bianconcini

    L'ornato della porta è di Francesco Tadolini (1770). Lo scalone con prospettive fu dipinto da Pietro Scandellari. In un'alcova al pianterreno scenografici stucchi di Giuseppe Mazza con ornati di Ercole Graziani Seniore. Al piano superiore importanti sale affrescate da G. G. Dal Sole e E. Haffner con Arianna e Bacco, da G. Gandolfi e P. Fancelli con l'Abbondanza e una cappellina con l'Allegoria della Fede di G. Gandolfi e P. Scandellari (1774).
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  • Collegio Venturoli

    Il palazzo costruito su progetto di G. B. e G. A. Torri e compiuto da G. A. Conti nel 1700, sino al 1781 ospitò l'antico Collegio Illirico - Ungarico. Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1822 per volere dell'architetto Angelo Venturoli, vi si costituì un collegio dedicato al sostegno di giovani artisti, compito tutt'ora svolto dalla Fondazione Collegio Artistico Venturoli, che custodisce anche l'importante Archivio Venturoli. Nello sfondo del cortile, paesaggio a fresco di R. Fantuzzi. All'interno affreschi con episodi della Storia della Croazia e dell'Ungheria di G. Pizzoli (1700).
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  • Chiesa di Santa Maria della Mascarella

    Originariamente settecentesca, è stata completamente distrutta dai bombardamenti del 1944. Nel nuovo interno sono stati ricollocati dipinti di T. Passarotti, B. Passarotti, Bagnacavallo, F. Torelli. Si conserva tuttora, al primo piano del n. 44, l'oratorio di Santa Maria Maddalena, ideato da Alfonso Torreggiani nel 1765, con dipinti di G. M. e L. Crespi. Sulla porta una Maddalena di Gaetano Pignoni entro ornato di Antonio Borelli.
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  • Porta Mascarella

    La porta appartiene alla terza e ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Sono visibili resti della costruzione originale, poi rimaneggiata e abbassata nel corso del XVI secolo. Fu isolata agli inizi del Novecento, a seguito della demolizione delle mura.
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  • Gioco del Pallone

    Ex arena o sferisterio progettato in forme classiche, ritmato da semicolonne doriche, da Giuseppe Tubertini tra il 1817 e il 1820. L'alta muraglia, contro la quale il pallone rimbalzava, delimitava il campo di questo giuoco, diffusissimo e assai popolare fino alla prima metà del Novecento.
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  • Scalea della Montagnola

    Costruita su disegno di Tito Azzolini e Attilio Muggia (1893-96) fu decorata da rilievi e gruppi scultorei, ispirati alla storia di Bologna, di D. Sarti, A. Orsoni, P. Veronesi, T. Golfarelli, E. Sabbioni, A. Colombarini. La Montagnola, destinata a passeggio fin dal Seicento, fu riprogettata da G. B. Martinetti, nelle forme attuali, nel 1805. La vasca centrale con statue fu eseguita da D. Sarti nel 1888 per l'Esposizione delle Province dell'Emilia tenuta ai Giardini Regina Margherita.
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  • Porta Galliera

    Costruita su progetto di Bartolomeo Provaglia (1659-61) è una delle più elaborate e complesse porte dell'ultima cerchia di mura. Si presenta con due fronti di disegno assai dissimile: quello interno di fastosa e scenografica architettura barocca, quello esterno di carattere severo, che ne accentua la funzione difensiva. Venne isolata agli inizi del Novecento, a seguito della demolizione delle mura, e successivamente restaurata nel 1926.
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  • Castello di Galliera

    Questi ruderi sono ciò che rimane dell'antica fortificazione cittadina, costruita e distrutta cinque volte. La prima fortezza venne innalzata dal Cardinal Legato Bertrando del Poggetto nel 1330-32 e distrutta con la sua cacciata nel 1334; nella cappella trecentesca vi erano affreschi di Giotto e un polittico marmoreo di Giovanni di Balduccio (1334 c.). L'ultima costruzione, con fossato e otto torrioni di guardia, venne eretta per volontà di Giulio II nel 1507 e distrutta nel 1511.
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  • Chiesa di San Benedetto

    Di origini duecentesche, fu completamente riedificata nel 1606 su disegno di G. B. Ballerini. La facciata, una volta su via Galliera, fu rifatta nel 1892, con aggiunta del portico, per adeguarsi al tracciato della nuova via dell'Indipendenza. Nell'interno dipinto di G. Cavedoni, A. Tiarini, C. Aretusi, L. Massari, E. Procaccini il Vecchio, U. Gandolfi (1769) e una statua di A. G. Piò.
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  • Casa Gini

    Il Conte Massimiliano Gini, amatore delle arti e collezionista, chiamò a decorare la sua dimora G. Gandolfi e S. Barozzi con molti loro allievi: P. Dardani, D. Zanotti, E. Manfredi, V. Baldi e lo stuccatore B. Furlani. Di particolare rilievo sono la sala con Venere che incatena Cupido e l'alcova con Bacco e Arianna di G. Gandolfi, entro una quadratura di S. Barozzi, databili attorno al 1772.
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  • Arena del Sole

    Fu edificata su progetto di Carlo Aspari nel 1810, in forma di teatro all'antica a cielo aperto, come "luogo dato agli spettacoli diurni" su una parte dell'antico convento di Santa Maria Maddalena. Il prospetto fu rimaneggiato con la costruzione dell'attuale facciata porticata nel 1888, su disegno di Gaetano Rubbi, con statue di Alfredo Neri.
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  • Palazzo Merendoni

    Acquistato nel 1773 dai conti Merendoni venne interamente rifabbricato, su disegno di Raimondo Compagnini, intorno al 1774. All'interno si trova un importante scalone con stucchi e sculture di Domenico Piò e dei suoi allievi Giovanni Lipparini e Giacomo Rossi; nella volta si conserva l'affresco con Diana sul carro di Gaetano Gandolfi (1775 c.).
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  • Palazzo Tanari

    L'edificio, iniziato nel 1632 e completato nel 1671, si deve probabilmente ad un'idea di Giangiacomo Monti; sotto il portico la scultura in terracotta della Sacra famiglia è opera di Giacomo de Maria (1785-86). Al piano nobile si trovano sale affrescate da Giuseppe Valliani e Domenico Pedrini (1785 c.) con rilievi di G. de Maria e un grande Ercole seicentesco in rame di Orazio Provaglia.
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  • Santuario di San Bartolomeo di Reno o Madonna della Pioggia

    L'edificio, di origini duecentesche, fu ricostruito nel 1536 e nel 1730. Nell'interno, decorato nell'Ottocento da F. M. Zanotti, si conservano l'Adorazione dei pastori di Agostino Carracci, entro stucchi di G. Fiorini (1595), e opere di F. Pasqualini, F. Monti, E. Graziani.
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  • Palazzo Gnudi

    Già proprietà degli Zambeccari, fu acquistato nel 1747 da Raffaello Gnudi e rimodernato a partire dal 1780, su disegno di Francesco Tadolini, che lo compì nel 1796. Al piano nobile si trovano una saletta con il Sacrificio di Ifigenia affrescata da Gaetano Gandolfi nel 1789 e una magnifica galleria "all'antica" con specchi e rilievi in stucco di Petronio Tadolini.
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