Eretto fra il 1481 e il 1497 dai monaci Celestini, ospitò la confraternita dello Spirito Santo. Fu rimodernato all'interno nel 1550, conservando il quattrocentesco rivestimento in cotto della facciata. L'oratorio venne poi soppresso nel 1798. L'intero edificio fu restaurato da Alfonso Rubbiani nel 1892-93.
Approfondimenti
- Umberto Beseghi, Introduzione alle chiese di Bologna, 4. ed., Bologna, Tamari, 1964, p. 248
- Bologna. Guida di architettura, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Capellini, coordinamento editoriale di Giuliano Gresleri, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 88
- Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, pp. 50-51 (Anche: Il S. Crocifisso di Lucca)
- Emilia Romagna rinascimentale, a cura di Fabrizio Lollini, Marinella Pigozzi, saggio introduttivo di Marinella Pigozzi, Milano, Jaca Book, 2007, pp. 37-54
- Marcello Fini, Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, Bologna, Pendragon, 2007, p. 202
- Ministero per i beni e le attività culturali (ecc.), Mappe tematiche della città di Bologna. Itinerari artistici, vol. 3: Dal Rinascimento all'avanguardia dei Carracci, Argelato, Minerva, 2004, pp. 24-25
- Palazzo Zambeccari e Oratorio dello Spirito Santo, Bologna. Valori aristici e vicende storiche, Milano, Banca popolare di Milano, s.d.
- Il restauro dell'Oratorio dello Spirito Santo, in: "Strenna storica bolognese", 1965, pp. 125-130
- Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 4., pp. 945-950 (foto)