Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1909Rubbiani restaura la facciata della basilica di San DomenicoSeguendo il progetto dell’arch. Raffaele Faccioli del 1894, Alfonso Rubbiani avvia il restauro della facciata di San Domenico, già “mutilata” nel 1874 con l'abbattimento del portico antistante (Dotti, 1756). Ottenuta l'approvazione del nuovo Ufficio Regionale della Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia, completa il rosone centrale a colonnette binate di marmo veronese, aggiunge la cuspide, mette in luce la cornice ad archetti e integra le parti mancanti del portale. Inoltre fa abbassare il tetto della navata centrale sopraelevato nel XVIII secolo. L’anno successivo verrà restaurata anche la Cappella Ghisilardi, aggiunta da Baldassarre Peruzzi (1481-1536) al corpo principale della chiesa in epoca rinascimentale.dettagli
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1909Il ristorante DianaIn via Indipendenza apre la caffetteria e bar Diana, che in seguito diventerà uno dei ristoranti bolognesi più rinomati, presidio della locale tradizione culinaria. Nel secondo dopoguerra sarà rilevato da Ivo Galletti, uno dei fondatori del salumificio Alcisa, che affiderà la gestione al direttore di sala e socio Eros Palmirani a allo chef Mauro Fabbri..dettagli
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1909La vecchia camera del lavoro nel palazzo della SS. TrinitàL'ex Ospedale della SS. Trinità, presso Porta Lame, utilizzato nell'800 come lazzaretto per colerosi, diviene sede della Casa del Popolo, ospitando la Camera del Lavoro, gli uffici delle Leghe e la sede del giornale “La Squilla”. La nuova sede sindacale è oggetto della satira del settimanale clericale “Il Mulo”: “Affittasi grande edificio marxista intransigente, con molte logge sulla strada del Proletariato. Sol dell'avvenire dalla mattina alla sera ...”. Dopo la scissione del 1912, il palazzo rimarrà sede dei sindacalisti rivoluzionari. Il 6 agosto 1922 verrà incendiato dalle squadre fasciste.dettagli
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1909Via DanteAttraversa i terreni del vecchio Orto botanico di S. Giuliano la nuova strada intitolata a Dante Alighieri, che unisce via Santo Stefano al Foro Boario. Attorno ad essa si sviluppa un quartiere residenziale della media borghesia. Lungo la via sarà edificato un grande edificio scolastico intitolato a Giosue Carducci, che abitava poco lontano.dettagli
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1909Progetto per una Stazione Astronomica a Villa AldiniSu iniziativa del direttore dell'Osservatorio Michele Rajna è avviato un progetto di trasformazione della Villa Aldini come Stazione Astronomica, in sostituzione della gloriosa Specola dell'Università (1725). La villa del ministro napoleonico Antonio Aldini è stata costruita nel 1811-16 in stile neoclassico, sul colle dell'Osservanza, dall'architetto Giuseppe Nadi, inglobando i resti della piccola chiesa romanica della Madonna del Monte. Era destinata a Napoleone, che da qui, nel 1805, aveva ammirato il panorama di Bologna. Il progetto del nuovo osservatorio è firmato da Flavio Bastiani, direttore del Genio Civile, e prevede un riflettore di 325 mm ospitato in una cupola girevole costruita sul piazzale della villa. E' prevista inoltre la ristrutturazione di parte dell'edificio come laboratorio, officina e casa del custode.dettagli
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1909Giuseppe Romagnoli direttore della Scuola della MedagliaLo scultore bolognese Giuseppe Romagnoli (1872-1966), allievo di Enrico Barberi e collaboratore della Società Aemilia Ars, si trasferisce a Roma come direttore e insegnante alla Regia Scuola per l'Arte della Medaglia, incarico che manterrà fino al 1954. A lui si devono quasi tutti i modelli per le monete italiane a partire dal 1918. Memorabili le medaglie eseguite per l'Istituto Internazionale d'Agricoltura, il Bimillenario di Virgilio, la Mostra Augustea della Romanità, il Ventennale della Rivoluzione Fascista e molte altre. Nella capitale Romagnoli parteciperà anche a grandi imprese decorative, eseguendo rilievi per il Vittoriano (La Gloria) e per il ponte Vittorio Emanuele II (La Fedeltà allo Statuto. Dopo Novara, 1849).dettagli
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1909I viali di circonvallazione prendono nomi patrotticiI viali di circonvallazione e altre strade periferiche prendono il nome di patrioti bolognesi protagonisti del Risorgimento: Giovanni Vicini, Pietro Pietramellara, Angelo Masini, Carlo Pepoli, Carlo Berti Pichat, Quirico Filopanti, Antonio Aldini. Inoltre la piazza sotto il Pincio è dedicata al XX settembre 1870, giorno della liberazione di Roma, mentre il viale ai Giardini Margherita è intitolato al XII giugno 1859, data che ricorda la caduta del governo pontificio e la partenza della guarnigione austriaca da Bologna.dettagli
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1909La villa-castello di Clodoveo CassariniIn località S. Antonio di Savena fuori porta San Vitale inizia, su disegno dell'ing. Romagnoli, la costruzione della villa-castello di Clodoveo Cassarini, noto imprenditore e “sportman distinto”. Il pretenzioso edificio, completato entro il 1914, costituisce una “incredibile involuzione” (Cresti) per la cultura architettonica bolognese, nel segno di una tendenza accademica e neo-eclettica, che offusca in città le pur timide aperture al modernismo. Cassarini è il titolare di un “grandioso” Stabilimento chimico farmaceutico, famoso in tutto il mondo per alcune specialità, come la Terra Cattù e le Polveri Antiepilettiche, efficaci contro le malattie nervose. Il castello diverrà durante il ventennio sede del Gruppo Rionale fascista San Vitale. Verrà distrutto durante la seconda guerra mondiale.dettagli
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1909La chiesa degli Annegati diventa "civile abitazione"La chiesetta di Santa Maria delle Sette Allegrezze, o Madonna delle Moline, è trasformata in “civile abitazione” dai fratelli Giuseppe e Laura Baravelli, su disegno dell'ing. Ildebrando Tabarroni. L'edificio assume lo stile neo-rinascimentale in voga in questo periodo, con largo uso di decorazioni in cotto e affreschi liberty. La chiesa fu edificata nel XIV secolo su un precedente oratorio e più volte in seguito ampliata. Fu chiusa definitivamente nel 1808 e venduta a privati nel 1810. La Confraternita di Santa Maria del Carmelo, che la gestiva dal 1605, fu soppressa nel 1798. Era conosciuta anche come la chiesa di Santa Maria degli Annegati, perché vi venivano esposti per il riconoscimento i cadaveri ripescati nel canale di Reno. Si trovana infatti nel punto in cui esso svolta bruscamente nel canale delle Moline.dettagli
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1909Palazzo AlberaniPalazzo Alberani, costruito da Ettore Lambertini e Paolo Graziani all'angolo tra via Farini e via Castiglione, costituisce un tentativo di aggiornare, secondo un modello liberty, la tipologia della tradizionale casa-bottega. Le sculture in facciata, delle quali “si apprezza il sapore decorativo” (Contini) sono di Alfonso Borghesani (1882-1964), scultore originario di Crevalcore. Diplomato alla scuola d'ingegneria, Ettore Lambertini (1861-1935) è attivo soprattutto a Bologna, con edifici in stile liberty. Oltre a palazzo Alberani, è sua la casa Sanguinetti in via Irnerio e numerose residenze private sui viali di circonvallazione. Sarà inoltre attivo a Pesaro come consulente urbanistico, per la progettazione di vari edifici pubblici. Paolo Graziani (1881-1960), ingegnere bolognese, è un protagonista della locale cultura architettonica nella prima metà del Novecento. Vice comandante del Corpo dei Pompieri dal 1910 al 1927, sarà anche dirigente sportivo di primo piano e presidente del Bologna FC dal 1925 al 1928. Nella sua lunga carriera professionale saprà adeguarsi agli indirizzi architettonici dominanti, dal liberty al razionalismo modernista (Gresleri). Durante il ventennio sarà nel direttorio del Sindacato Fascista Ingegneri e anche nel secondo dopoguerra ricoprirà importanti incarichi presso l'Ordine degli Ingegneri. Nel 1955 sarà tra i redattori del PRG di Bologna.dettagli
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1909La biblioteca circolante BrugnoliAlfredo ed Ernesto Brugnoli hanno rilevato dal padre Giacomo la libreria e biblioteca circolante avviata dal nonno Antonio e da Domenico Monari nel 1833 in via Castiglione n. 5, angolo via Clavature. La Biblioteca circolante Storico-Romantica “G. Brugnoli e Figli” è stata la prima a Bologna a prestare volumi a domicilio in cambio di un modico abbonamento. Con una lira al mese è possibile leggere a casa propria quanti volumi si vuole. L’attività gode di buona fama, a giudicare da questa testimonianza: “I Brugnoli, due o tre giovani simpatici, seri, cortesi con tutti, di una assiduità fenomenale curano il negozio con grande amore, con tanta cura da meritarsi un elogio sincero”. Con l'avvio, nel luglio del 1909, della nuova Biblioteca Popolare, le biblioteche a pagamento cominciano a sentire una certa concorrenza. All'inizio del 1910, i titolari delle circolanti private Martelli e Brugnoli invieranno una protesta al Comune, denunciando un sensibile calo dei propri abbonati "che si sono riversati nella biblioteca gratuita". L'attività della Brugnoli continuerà fino al 1921. Ad essa subentrerà, fino al 2018, il negozio di calzature Rimondi, che continuerà ad utilizzare gli arredi originali della libreria.dettagli
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13 gennaio 1909Terremoto ad ampia propagazione tra Bologna e la RomagnaUna forte scossa di terremoto, di magnitudo 5.5 della scala Richter, colpisce il 13 gennaio il territorio tra le provincie di Bologna, Ferrara e Ravenna. Si tratta di un evento sismico a larghissima propagazione. E' avvertito in tutta l'Italia settentrionale e in gran parte dell'Italia centrale, oltre che in Austria, Svizzera e Slovenia. Nell'area colpita si registrano diversi danni.dettagli
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13 gennaio 1909Aristide Faccioli costruisce il primo aereo completamente italianoNel 1908 l'ingegnere bolognese Aristide Faccioli (1848-1920) progetta e costruisce il primo aereo completamente italiano, un triplano realizzato dalla S.P.A. (Società Piemontese Automobili). L'aereo è fatto volare il 13 gennaio 1909 all'ippodromo Mirafiori di Torino, pilotato dal figlio Mario, ma per l'imperizia del pilota si schianta in fase d'atterraggio. Nel maggio-giugno 1909 i Faccioli faranno diversi altri voli, partendo dai prati della Venaria Reale. Dopo aver assistito al collaudo del biplano Faccioli, un entusiasta Gabriele D'annunzio così ritrae la famiglia del costruttore: Era là Aristide Faccioli ... attorcigliato in se stesso dal calcolo difficile, presso la sua macchina leggera, costrutta pezzo per pezzo ... era là la sua compagna, che bisogna lodare per aver teso sull'armatura aerea le vele con mano maestra. Al centro della macchina, coi piedi presso i pedali, coi pugni alle leve, era il figlio Mario, una giovine cicogna dal becco rotto e senza paura. Oltre che in campo aeronautico, Aristide Faccioli è anche pioniere tra i progettisti italiani d'automobili: nel 1899 è stato tra i soci fondatori della FIAT e ha realizzato il primo modello della casa torinese (Fiat 3 1/2 HP). Dopo la morte del figlio Mario, nel marzo 1915, probabilmente per un incidente di volo, lascerà la meccanica per dedicarsi a studi filosofico-religiosi. Ormai vecchio e deluso si toglierà la vita il 28 gennaio 1920.dettagli
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11 febbraio 1909Il Consorzio della Bonifica RenanaIn applicazione della legge sulle bonificazioni del 22 marzo 1900 n. 195, il Regio Decreto 11 febbraio 1909 n. 535 costituisce il Consorzio speciale di bonifica della bassa pianura bolognese a destra del Reno, che nel 1913 assumerà la denominazione di Bonifica Renana. Il Consorzio, che avrà giurisdizione su oltre 90.000 ettari della pianura bolognese e su minori porzioni di quella ferrarese (Argenta) e ravennate (Massalombarda), inizia i propri lavori il 27 luglio, con la richiesta della concessione governativa. Nel 1913 è nominato direttore l'Ingegnere Capo del Genio Civile di Ferrara, Pietro Pasini. La sistemazione idraulica del grande triangolo di terra e acqua, in cui convergono il Reno, il Sillaro e l'Idice, sarà avviata il 23 maggio 1914, sulla base del progetto preparato da Pasini, che suddivide il territorio in Terreni Alti a scolo naturale e Terreni Bassi a scolo meccanico. I lavori sono affidati in esclusiva, sulla base di preventivi accordi, a cooperative e leghe della provincia. In pratica una enorme una montagna di terra sarà scavata e mossa a forza di braccia da migliaia di scarriolanti (o scariolanti), operai agricoli provenienti soprattutto dalle zone di Argenta e Medicina. Il quartier generale della Renana è posto a Saiarino: è un grande cantiere che produce mattoni, energia elettrica ed è in grado di mettere in posa una linea ferroviaria interna (oltre 70 km a scartamento ridotto) e linee telegrafiche. La fase di prosciugamento si concluderà solo nel 1925. Durante la guerra 1915-18 i lavori proseguiranno anche con l'aiuto di prigionieri di guerra austriaci, utilizzati come scariolanti. Il sistema idraulico della bassa bolognese è imperniato su tre capisaldi: la rete dei canali (oltre 1100 km), gli impianti idrovori e le casse di colmata. Altre importanti infrastrutture realizzate saranno la ferrovia, la viabilità comprensoriale e l'acquedotto, costruito dal Consorzio a partire dal 1932. La costruzione di una fornace a Campotto di Argenta, dotata di due forni Hoffman, sarà affidata alla Società Galotti di Bologna.dettagli
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22 febbraio 1909"Più maiale e meno somaro"Una banda di ladri buontemponi svaligia di tutti i salumi la bottega di un lardarolo, lasciando sul posto un biglietto con su scritto: “Usa più maiale e meno somaro!”. Lo scherno riprende la vecchia accusa ai salsamentari bolognesi di usare carni non suine - addirittura di somaro - nella confezione della mortadella. Per questa accusa nel 1890 la ditta Colombini aveva subito un regolare processo, conclusosi con l'assoluzione dei salumai, ma con un notevole danno d'immagine per il tradizionale insaccato bolognese, allora esportato in scatola in tutto il mondo.dettagli
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7 marzo 1909Guido Podrecca eletto deputato nel collegio di BudrioGuido Podrecca (1865-1923), direttore assieme a Gabriele Galantara (1865-1937) del periodico satirico anticlericale e filo-socialista “L'Asino”, è eletto deputato nel collegio di Budrio. Nel 1911 aderirà alla guerra libica e sarà espulso dal P.S.I. assieme al direttore de “L'Avanti” Leonida Bissolati e a Ivanoe Bonomi. Alle elezioni politiche che si tengono dal 7 al 14 marzo nella provincia di Bologna vengono eletti cinque deputati socialisti: oltre a Podrecca a Budrio, Alberto Calda a Bologna, Andrea Costa a Imola, Genuzio Bentini a Castel Maggiore e Giacomo Ferri nel collegio di San Giovanni in Persiceto.dettagli
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21 marzo 1909Il "Fittone" di Umberto TirelliIl 21 marzo esce il primo numero della rivista umoristica “Il Fittone”, che si dichiara “testimone della vita bolognese”. E' disegnata da Nasica, ma soprattutto da Umberto Tirelli (1872-1945). Caricaturista spietato di origine modenese, già presente in alcune fortunate pubblicazioni satiriche, Tirelli sarà autore nel 1917 de I Protagonisti, albo caricaturale sui regnanti d'Europa, pubblicato dall'editore Formiggini, che avrà grande successo nel 1918 al Concorso internazionale della caricatura di Londra. Sarà però soprattutto conosciuto per il suo Teatro Nazionale delle teste di legno: porterà, infatti, in giro per l'Italia oltre trecento burattini di cartapesta raffiguranti tutti i protagonisti della vita politica e culturale del suo tempo, da Giolitti a D'Annunzio, da Mascagni alla Duse. Dopo il trasferimento nel 1908, Tirelli abiterà a Bologna e lavorerà nello studio da lui stesso arredato e decorato su un'altana di via Montegrappa. Rimarrà però sempre legato alla città natale e per sua volontà, dopo la morte nel 1954, sarà sepolto nel cimitero modenese di San Cataldo.dettagli
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24 aprile 1909Giuseppe Borgatti superbo SigfridoIl 24 aprile al Teatro Comunale è in scena il Crepuscolo degli dei, diretto dal maestro Rodolfo Ferrari, che lo ha eseguito pochi giorni prima con successo al Costanzi di Roma. Tra i cantanti vi sono Margot Kaftal, Angelo Masini Pieralli e Giuseppe Borgatti. Secondo la testimonianza di Alfredo Testoni in Ottocento bolognese, grazie alla splendida interpretazione del tenore centese, "il nome di Sigfrido si fuse con quello di Borgatti".dettagli
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13 maggio 1909Da Milano a Bologna la prima tappa del Giro d'ItaliaArriva a Bologna, da Milano, la prima tappa in assoluto del Giro d'Italia di ciclismo. I concorrenti sono partiti la mattina prestissimo, per giungere nel pomeriggio al traguardo, posto all'ippodromo Zappoli, dopo un percorso tortuoso e complicato di 397 chilometri. Il vincitore, alla ragguardevole media di 28 chilometri allora, è il romano Dario Beni (1889-1969), passista veloce, che indossa così la prima maglia rosa della storia. Replicherà sullo stesso tracciato nel 1911. La classifica finale del Giro 1909 vedrà prevalere, dopo otto tappe e 2.447 chilometri, Luigi Ganna (1883-1957), che nella tappa bolognese cade, si è rialza e recupera quasi tutto il terreno perduto, arrivando quarto. Dario Beni vincerà anche l'ultima tappa e si piazzerà settimo in classifica.dettagli
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6 giugno 1909Progetti di Rubbiani e Pontoni per il nuovo centro di BolognaAlfonso Rubbiani elabora, assieme a Gualtiero Pontoni (1875-1941), il progetto per una via direttissima tra la piazza e le due torri e un’altra tra le due torri e la stazione ferroviaria. Esso modifica radicalmente la logica (alla Haussmann) degli sventramenti, seguiti da nuove "colossali costruzioni", insita nel Piano Regolatore del 1889. Questi e quelle, secondo Rubbiani, non hanno più ragione d'esistere: i rettifili e le "odiose moli" non sono più nei pensieri di chi ha imparato ad avere soggezione e rispetto per il passato. La riforma della viabilità nelle zone centrali va fatta camminando per le vie e osservando le singole case e strade, invece che tracciare linee sulla carta. Occorre unire i vicoli e le stradine in strade più ampie, ma egualmente pittoresche, in cui domina la diagonale e l’assimmetrico e in cui è conservato gran parte dell'antico abitato. Questi concetti rispecchiano dibattiti e fermenti dell'epoca, ma sembrano anche anticipare le teorie dell'urbanistica estetica e del "diradamento edilizio" (Giovannoni), che si affermeranno alcuni anni più tardi nel dibattito nazionale. Il 6 giugno 1909 agli artisti riuniti nel Palazzo dei Notai Rubbiani presenta il suo "progetto di via alternativa fra le Due Torri e le piazze centrali", che sarà da tutti approvato, ma ignorato dall'Amministrazione comunale.dettagli
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12 giugno 1909Lapide per il cinquantesimo della libertà bologneseSulla facciata di palazzo d'Accursio, accanto all'ingresso principale, è murata una lapide, dedicata a re Umberto I, per il cinquantenario della cacciata degli Austriaci dalla città (12 giugno 1859). Sostituisce quella dettata da Carducci nel 1876 a ricordo della battaglia di Legnano. La nuova targa marmorea è ornata da due sculture di Giuseppe Romagnoli, rappresentanti L'Amor patrio e il Valore militare. Rimarrà in questa sede fino al 1944, quando il governo della RSI disporrà la rimozione di ogni memoria di casa Savoia. Le statue di Romagnoli saranno conservate nei depositi dell'Accademia di Belle Arti e quindi troveranno sistemazione a Villa delle Rose.dettagli
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13 giugno 1909Congresso Forestale nazionale organizzato dalla "Pro Montibus et Silvis"Si tiene a Palazzo dei Notai, dal 13 al 17 giugno, il Congresso Forestale nazionale organizzato dalla sezione emiliana della Società naturalistica “Pro Montibus et Silvis”. Durante il congresso, che vede la partecipazione di oltre seicento delegati, vengono gettate le basi per un Demanio forestale in Italia. La Pro Montibus si batte da anni per la cura dei boschi, il rimboschimento, il miglioramento dei pascoli, l'istituzione di parchi e giardini pubblici, lo sviluppo dell'agricoltura e della selvicoltura, la tutela della fauna montana. Presidente del Comitato emiliano è dal 1906 il professor Alessandro Ghigi (1875-1970). Il Congresso nazionale si conclude con una gita a Porretta, Riola e Castelluccio, in visita ad opere della Pro Montibus.dettagli
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1 luglio 1909La biblioteca popolare del Comune di BolognaNei locali dell’antica “pubblica libreria” Zambeccari, situata in via Castiglione presso l'ex collegio gesuitico di Santa Lucia, è inaugurata la biblioteca popolare del Comune di Bologna, voluta dal direttore dell'Archiginnasio Albano Sorbelli (1875-1944). Ha una dotazione iniziale di circa 8.000 volumi. In estate apre per 7 ore nei giorni feriali, mentre in inverno è aperta per 10 ore, fino alle 22. Secondo le intenzioni di Sorbelli, è "una biblioteca snella, che non ha valore in quanto ha e conserva, ma in quanto mette in circolazione" i propri volumi. Nel 1929, avversata dal Regime, sarà trasferita in via Manzoni accanto alla Casa del Fascio. Al suo posto sarà avviata la scuola di liuteria Mozzani. Il lascito librario del marchese Francesco Maria Zambeccari (1682-1767) passò ai Padri Barnabiti dopo la soppressione dell'ordine gesuitico nel 1773 e il 18 marzo 1798 diventò la prima biblioteca gestita dall'amministrazione municipale. Nel 1805, dopo la chiusura del Collegio dei Nobili, fu riaperta priva di preziosi codici e libri trasferiti altrove. Venne chiusa definitivamente nel 1869 a seguito della nuova legge di soppressione degli ordini religiosi (1866) e i suoi libri - circa 16.000 - furono trasferiti in Archiginnasio.dettagli
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1 agosto 1909Gli agrari acquisiscono il "Resto del Carlino"Un gruppo di imprenditori agrari bolognesi e ravennati ottengono il pacchetto di maggioranza del “Resto del Carlino” dalle mani della famiglia Zamorani, proprietaria dal 1885. I nuovi padroni cambiano radicalmente l'indirizzo democratico e filo-socialista del giornale. Protesta l'Associazione dei giornalisti. Alcuni redattori si dimettono: tra essi lo storico capocronista Giuseppe Villani, "burbero benefico dalla bella testa michelangiolesca, dall'ingegno sveglio e versatile", e il nipote di Giosue Carducci, Manlio Bevilacqua. Un corteo notturno giunge fino sotto le finestre della sede di piazza Calderini, mentre un affollato comizio di protesta si svolge il giorno successivo presso la Società Operaia. La redazione del "Carlino" sarà rifatta con giornalisti provenienti dai fogli rivali: l'"Avvenire" e il "Giornale dell'Emilia". Protagonista della "svolta liberale" del quotidiano bolognese è l'avv. Enrico Pini (1851-1928), a lungo consigliere comunale e provinciale e deputato della Destra per cinque legislature. Nel 1891 ha fondato e poi presieduto la compagnia assicurativa Reale Grandine. Negli anni prebellici diverrà presidente di altre quattro grandi S.p.A. operanti nei settori dei concimi chimici, dei prodotti farmaceutici, dei laterizi e dei cementi (Società Anonima Bolognese per l'industria dei concimi e prodotti chimici, Stabilimento Chimico farmaceutico Bonavia e Negri, Società Bolognese di Elettricità e Società Gallotti). Dopo il ritiro dalla vita politica si dedicherà alle istituzioni per la tutela dell'infanzia, come presidente dei Pii Istituti Educativi.dettagli
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23 agosto 1909La Compagnia drammatica bolognese di Testoni e GallianiAlfredo Testoni accetta di mettersi con Goffredo Galliani (1857-1933), al quale nel 1892 aveva lasciato la compagnia dialettale da lui diretta. Cede alla società tutto il vecchio repertorio e si riserva una percentuale sugli incassi per le nuove commedie. Pretende inoltre l'eliminazione di tutte le riduzioni da opere straniere e il completo rinnovo dell'ambiente teatrale. Il suo programma contempla antiche commedie di Giulio Cesare Allegri, Dorigista, Domenico Laffi, la ripresa de I facchein d'Bulogna di Giuseppe Muzzioli e la rievocazione di una serata del teatro Nosadella ai tempi di Scorzoni e del Persuttino. Prevede inoltre il coinvolgimento di autori moderni, quali Guglielmo Zorzi, Sebastiano Sani, Alberto Massone. Nella compagnia non c'è più Argia Magazzari. Le sue parti sono affidate a Elvira Avoni e Ada Franzoni. La stagione si inaugura positivamente il 31 ottobre con Acqua e ciacher, in un Teatro Contavalli rimesso a nuovo: i palchi decorati con buon gusto, un bel lampadario, comode poltrone in platea. Ben presto però comincierannoo gli screzi. Alcuni attori, tra i quali Angelo Gandolfi, che fonderà una compagnia concorrente, se ne andranno. Nella primavera del 1911 la rottura tra Testoni e Galliani sarà completa e sfocerà in una lunga vicenda processuale.dettagli
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29 agosto 1909Il foglio antimilitarista "Rompete le righe"In agosto è trasferita a Bologna la redazione di “Rompete le righe” (o “Rompete le file!”), giornale di propaganda antimilitarista fondato nel 1907 a Milano da Maria Rygier (1885-1953) e Filippo Corridoni (1887-1915), giovani anarchici e sindacalisti rivoluzionari. Il suo motto è “L'esercito non si nega. L'esercito si conquista. Faremo la rivoluzione con l'esercito non contro l'esercito”. Il foglio è stampato “alla macchia”, con mezzi rudimentali e con la complicità di “un compagno tipografo disoccupato”. L'antimilitarismo è considerato dai redattori una forma di lotta alle gerarchie, a ogni dominio. L'esercito è visto come forza repressiva dello Stato. Il trasferimento a Bologna, sotto la protezione del forte nucleo anarchico presente in città, avviene dopo l'arresto di Corridoni, sorpreso a distribuire il giornale davanti a una caserma. La pubblicazione di "Rompete le righe" proseguirà con grande difficoltà a Genova, tra sequestri e arresti. Dal maggio 1912 uscirà nuovamente a Bologna su iniziativa dell'anarchico Aldino Felicani (1891-1967), fino alla soppressione definitiva da parte delle autorità nel 1913.dettagli
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8 settembre 1909Sfortunato tentativo di volo di Mario CobianchiTra l'8 e il 20 settembre 1909 si tiene nella brughiera di Montichiari, vicino a Brescia, il Circuito Aereo Internazionale, a poche settimane di distanza da quello di Reims in Francia, battesimo dell'aviazione in Europa. Partecipano 14 piloti, 8 dei quali italiani: monoplani, biblani e anche un dirigibile solcano i cieli della cittadina lombarda, suscitando generale entusiasmo. Tra i piloti stranieri vi sono nomi illustri, quali il francese Louis Bleriot, trasvolatore della Manica, e l'americano Grenn Curtiss. Tra gli italiani spicca il nome di Mario Calderara, allievo di Wilbur Wright, brevetto italiano n.1. Partecipa al concorso anche un pioniere del volo bolognese, il giovane sportman Mario Cobianchi (1881-1944), figlio del proprietario di una distilleria a Borgo Panigale. Sbarcato alcuni anni prima in America per partecipare a corse automobilistiche, ha avuto modo di conoscere personalmente i fratelli Wright e di seguire i loro esperimenti aviatori in North Carolina. Tornato in Europa, ha cominciato a costruire modelli di aeroplani e ha progettato l'Elicoplano, un apparecchio che somma le caratteristiche dell'aereo e dell'elicottero, poi realizzato dalle Officine Miller di Torino. Con questo veivolo, opportunamente modificato, effettua vari tentativi infruttuosi a Montichiari. Stessa sorte tocca all'Areocurvo, pilotato da Leonino da Zara e progettato da Riccardo Ponzelli, anch'egli bolognese d'adozione e amico di Cobianchi. Il Circuito di Brescia è anche un evento mondano di enorme richiamo, cui assistono tra gli altri Gabriele D'Annunzio, che qui sperimenta per la prima volta il volo, Franz Kafka, in veste di giornalista, Max Brod, Giacomo Puccini, Arturo Toscanini e Gugliemo Marconi. Mario Cobianchi proseguirà con passione i suoi esperimenti di volo, ottenendo nel 1910 a Pordenone il brevetto italiano n. 24. Farà parte della Flottiglia degli Aviatori Volontari in Cirenaica durante la guerra libica del 1911-12.dettagli
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26 settembre 1909Donato al Museo di Geologia lo scheletro di un dinosauro DiplodocusIl magnate americano Andrew Carnegie (1835-1919) dona al Regno d'Italia una copia perfetta del grande dinosauro Diplodocus Carnegiei trovato a Sheep-creek (Wyoming) nel 1899 e conservato nel Museum of Natural History di Pittsburg in Pennsylvania. Il sovrano destina il grande scheletro (lungo più di 26 metri) al Museo di Geologia e Paleontologia dell'Università di Bologna. E' un riconoscimento per il museo bolognese e in particolare per l'attività del suo fondatore Giovanni Capellini (1833-1922), che nel già 1863 intraprese un viaggio studio in America e che nel museo ha raccolto una delle più grandi collezioni geologiche d'Europa. Del Diplodocus sono state prodotte solo otto repliche, la prima donata a Londra nel 1905.dettagli
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3 ottobre 1909Fondazione del Bologna Football ClubIl Bologna Football Club nasce ufficialmente il 3 ottobre 1909, presso la birreria Ronzani in via Spaderie, come sezione “per le esercitazioni di sport in campo aperto” del Circolo Turistico Bolognese, guidato dal Cavalier Carlo Sandoni (Navigazione Generale Italia). Viene eletto Presidente Louis Rauch (1880-1952), un odontoiatra svizzero. Arrigo Gradi (1887-1969) è nominato capitano. E' lui a introdurre la maglia rossa e blu, mutuandola dal collegio svizzero di Schonberg a Rossbach, dove è stato studente. L'iniziativa di fondare una squadra di football inglese è stata di Emilio Arnstein (1886-1976), un giovane di origine boema arrivato a Bologna l'anno prima. L'attività sportiva è avviata subito dopo la fondazione, con l'iscrizione al campionato della FIGC per il 1910-11 e la squadra è fin dall'inizio molto competitiva. Il Bologna FC gioca dapprima ai Prati di Caprara, la piazza d'armi situata fuori porta San Felice, con il permesso dell'autorità militare. In seguito si trasferirà alla Cesoia, fuori porta San Vitale, nei pressi di un'antica osteria, dove saranno installate porte permanenti. Il primo giocatore straniero è il centroavanti spagnolo Antonio Bernabeu (1890-1967), borsista del Collegio di Spagna in via Saragozza, fratello maggiore di quel Santiago Bernabeu Yeste (1895-1978), che sarà giocatore, allenatore e storico presidente del Real Madrid. La prima formazione ufficiale comprende, oltre a Bernabeu, Della Valle, Orlandi, Gradi, Donati, Bignardi, Pessarelli, Saguatti, Rivas, Chiara, Venzo, Nanni.dettagli
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18 ottobre 1909Muore Alfredo OrianiIl 18 ottobre muore Alfredo Oriani (1852-1909), letterato scontroso e taciturno, pioniere dei viaggi in bicicletta, giornalista più che altro per necessità. Visse a Bologna in gioventù, allievo del Collegio dei Barnabiti e poi praticante in un uno studio legale. La città ritorna spesso nei suoi ricordi. Dopo la laurea in giurisprudenza si ritirò nella casa paterna del Cardello, a poca distanza dal paese di Casola Valsenio (RA), dove scrisse in grande solitudine le sue opere: romanzi, racconti, saggi critici, scritti politici. La sua vasta produzione letteraria, nella quale “si confondono insieme l'artista e il pensatore, il mistico e lo storico, l'esteta e il crudo verista” (Russo) fu regolarmente osteggiata o ignorata dalla critica. Oriani era un uomo tormentato, ma ricco di umanità e passione, da molti giudicato un personaggio eccentrico e affascinante. Da Casola raggiungeva Bologna in treno o con l'amata bicicletta. I suoi commenti severi si udivano al Caffè delle Scienze o al San Pietro. Attorniato da giovani amici, che lui chiamava "gli scolari del caffè" - Goffredo Bellonci, Lorenzo Ruggi, Luigi Federzoni e altri - muoveva critiche spietate al mondo borghese, "con una conversazione eloquente, serrata", che continuava, chiusi i caffé, sotto i portici e durava spesso fino all'alba. Furono i suoi articoli spregiudicati, assieme ai più rari interventi di Carducci, a determinare il successo e la statura del primo "Resto del Carlino". La vera fama lo raggiungerà solo dopo la morte, con opere quali La lotta politica in Italia e La rivolta ideale. Sarà allora considerato un precursore del nazionalismo e del fascismo e i suoi scritti saranno pubblicati dall'editore Cappelli a cura di Benito Mussolini. In occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, il Comune di Casola Valsenio gli dedicherà un monumento, opera dello scultore Angelo Biancini.dettagli
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2 novembre 1909Lo sciopero delle sartineIl 2 novembre le lavoratrici dell'ago entrano in sciopero per un miglioramento del salario e dell'orario di lavoro. Molte di esse lasciano l'Unione Professionale Femminile cattolica, che ha promosso l'agitazione, per aderire alla Camera del Lavoro. Al termine della vertenza, che dura molti giorni, i proprietari dei laboratori sono costretti a un accordo, che prevede, oltre a un aumento del 10 percento delle mercedi, anche a una riduzione dell'orario a nove ore giornaliere per sei mesi e nove ore e mezzo per gli altri sei. La lotta delle sartine, che sconcerta i bolognesi benpensanti e costituisce un vero e proprio scandalo per le dame del gran mondo, arriverà ad ispirare anche commedie dialettali come El scioper del sarteini, messa in scena il 10 novembre al teatro Contavalli.dettagli
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28 novembre 1909Gli scalpellini del MontovoloE' inaugurata la teleferica (o filovia), che collega le cave di arenaria di Campolo con la canonica di Riola di Vergato. Le “grossissime corde di fili d'acciaio intrecciati” consentono ai carrelli carichi di pietra di scendere in paese in soli 12 minuti. L'impianto si sviluppa per oltre due chilometri, per un dislivello di 200 metri. Funziona senza motore: i carrelli in discesa, pieni di blocchi d'arenaria, fanno risalire quelli vuoti. Prima della filovia i carichi di pietre erano trascinati a Riola su zatteroni trainati da buoi. Così era stato trasportato, alcuni anni prima, il balcone della caserma Davia (poi Mameli) di Bologna, ricavato in un unico blocco di 70 quintali. Il materiale delle cave di Orelia e Campolo viene estratto dal 1873: circa 200 mc all'anno di pietra lavorata. Si tratta di un'arenaria di buona qualità “non inferiore come pietra da costruzione al miglior macigno” (Scicli). Il Montovolo con le sue ricche cave dà lavoro a tagliapietre e scalpellini fin dal Medioevo. Secondo lo storico Arturo Palmieri i maestri comacini, chiamati “muratori” o “marmocchi”, provenivano dalla Toscana, dove erano presenti (a Lucca, Pistoia, ecc.) già prima del 1300. Nell'800 l'attività degli scalpellini ha assunto nella zona di Vimignano una dimensione industriale: poco dopo la metà del secolo, con l'inizio dei lavori per la costruzione della Ferrovia Porrettana, c'è stata una cospicua immigrazione da Varignana e la popolazione locale in pochi anni è più che raddoppiata. Dalle cave di Campolo e Orelia usciranno tra '800 e '900 tanti lavori di prestigio: gran parte della Rocchetta Mattei, il Palazzo del Capitano della Montagna di Vergato, lo zoccolo del monumento di Carducci e il palazzo della Questura di Bologna, la stazione di Prato, la Casa del Fascio di Porretta, parte della chiusa del Reno e la chiesa di San Giovanni Battista a Casalecchio, il Mausoleo di Marconi a Pontecchio.dettagli
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10 dicembre 1909Premio Nobel per la Fisica a Guglielmo MarconiA Guglielmo Marconi viene assegnato il premio Nobel per la Fisica per il suo lavoro nello sviluppo della telegrafia senza fili. Riceve il premio a Stoccolma insieme allo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun (1850-1918). Il telegrafo diventa nel 1909 dotazione obbligatoria sulle navi passeggeri degli Stati Uniti, dopo che il 23 gennaio i passeggeri e gli equipaggi di due navi - il transatlantico Republic e il piroscafo italiano Florida - entrate in collisione a causa della nebbia, sono stati tratti in salvo grazie agli SOS lanciati dal marconista a bordo di una di esse.dettagli
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18 dicembre 1909Apertura di via Rizzoli. Demolito il Mercato di MezzoIniziano gli sventramenti del Mercato di Mezzo, previsti dal Piano Regolatore del 1889. Sono destinati a mutare radicalmente il volto del centro storico cittadino, tra il restaurato Palazzo Re Enzo e le Due Torri. Il traffico e l’igiene impongono di abbattere “quella lunga fila di case decrepite, nidi tranquilli e graveolanti di topi, senza aria, senza sole, pigiate l’una contro l’altra come se facessero fatica a stare, in tante, nello spazio troppo breve” (Sani). Si decide di demolire Palazzo Lambertini, del quale si salveranno solo sei colonne di pietra, riutilizzate nel nuovo palazzo della facoltà di Chimica in via Selmi. È abbattuta anche l’adiacente torre medievale “dei telefoni”, un tempo Tantidenari. Intorno alla cima è fissata una robusta rastrelliera metallica, alla quale sono assicurati i cavi della rete di distribuzione della Società Telefonica. Sono atterrati inoltre gli isolati attorno a palazzo Re Enzo, delimitati da stradine di cui rimarrà solo il ricordo del nome: via delle Accuse, via della Canepa, piazza Uccelli, via Spaderie, via della Corda. Altre strade, quali via Orefici e via Caprarie, saranno allineate e allargate. Scomparirà, tra le altre, l’antica residenza dell’Arte dei Beccai, una delle corporazioni medievali più potenti. Sul lato meridionale della nuova via, che sarà dedicata al medico-filantropo Francesco Rizzoli (1809-1880), verranno costruiti tre grandi blocchi di edifici, completati solo dopo la Grande Guerra - Assicurazioni Generali di Venezia, 1924-25 e SA Costruzioni Edili di MIlano, 1927-28 - e a seguito di aspre polemiche per l’abbattimento di tre antiche torri. La nuova ampia strada, che sostituisce la cosiddetta via “Rizzoli stretta”, sarà da alcuni giudicata “una grossa e squallida parodia milanese”. Il piccone dei “meccanici” (Lipparini) distruggerà per sempre il “cuore palpitante” di Bologna. Tra i tradizionali e rinomati esercizi del Mercato di Mezzo, cancellati per sempre dagli sventramenti, vi sono il Caffè dei Cacciatori, all’angolo con via Castiglione, abituale ritrovo durante il giorno dei sensali di cavalli, l’albergo e ristorante Quattro Pellegrini e la Fiaschetteria Semprini. Poco più in là della grande pescheria vicina a via Giubbonerie, trasformata in cinematografo, sarà chiuso il forno Castagnari, famoso per le sue crescentine al prosciutto, distribuite fresche e croccanti a tutte le ore: anche nelle ore piccole i “biassanot” (nottambuli) potevano ritirale attraverso una buchetta del tutto simile a quelle delle farmacie di turno. Sul lato sinistro della nuova via centrale, pur risparmiato dal piccone demolitore, scompariranno altri due famosi esercizi: l’albergo Tre Re e il ristorante Chianti. Riguardo al rimpianto dei vecchi bolognesi per la perdita dell’antico Forum Medium, valga l’aneddoto riferito ad Alfredo Testoni, che, richiesto dall’amico Augusto Galli cosa avrebbe fatto avendo molti milioni da investire, rispose: “Ai spidrev tot par turner a stricher la via Rizzoli” (Li spenderei tutti per restringere via Rizzoli). Nel 1931 l’Assessore all’edilizia risponderà a chi alcuni anni prima aveva definito lo sventramento del Mercato di Mezzo un atto vandalico, affermando che “nulla, proprio nulla di quello che fu demolito meritava di essere conservato”.dettagli
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24 dicembre 1909Il Cinema Centrale (poi Imperiale)Alla vigilia di Natale è inaugurato, in via Indipendenza n. 6, il cinema Centrale. A metà del 1910 la Curia cederà al Barone Treves il palazzo del Seminario, che contiene la sala. Dal 1915 saranno eseguiti importanti lavori strutturali, a cura dell'ing. Cleto Gasparini, testimoniati da una lettera del ing. Edoardo Collamarini, preoccupato per la sorte della Torre degli Ariosti con esso confinante. Negli anni Venti il locale avrà una destinazione mista cinema-dancing. E' del 1924 un progetto (poi non eseguito) di Enrico Boriani (1882-1934), che prevede un notevole ampliamento della capienza e l'adozione di sedute mobili, così da rendere la sala adattabile a spettacoli di tipo diverso. Attilio Muggia sarà l'autore della sistemazione definitiva del Cinema Centrale (poi Imperiale), con l'apertura di un foro circolare nel solaio del secondo piano, al quale sarà adattata una cupola apribile. Via Indipendenza si conferma in questi anni il luogo privilegiato per i cinematografi e i caffè: nel 1915 la strada ospiterà sei sale cinematografiche, più due locali dedicati al caffé-concerto, l'Eden e il Teatro Verdi. Tra i caffè i più rinomati vi sono il San Pietro, quello dell'Arena del Sole e il Medica.dettagli