Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1873La popolazione bologneseNel 1873 la popolazione residente a Bologna è di 112.462 unità. Nella provincia risultano 439.232 abitanti.dettagli
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1873La Corale Euridice e le "balle canore" bolognesiDalla scissione di alcuni soci della Società Orfeonica nasce la Società Euridice. E' una delle corali promosse per sottrarre i lavoratori da “futili e dannose ricreazioni” in luoghi malsani e ingentilire i loro animi. Nessuno dei coristi conosce la musica, tutti cantano a orecchio, esibendosi nelle osterie e nei funerali, dietro il compenso di un fiasco di vino. Oltre alla Orfeonica - nata nel 1860 come Balla Grossa - e all'Euridice, a Bologna opereranno anche l' Euterpe (dal 1906) e L'Accademia "Pier Luigi da Palestrina", specializzata in musica sacra.dettagli
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1873Una vasta area sepolcrale villanovianaNei terreni Benacci, Benacci Caprara e De Luca, a sud della Strada Sant'Isaia (poi via Andrea Costa) e a sinistra del torrente Ravone, sono rinvenute circa 1.000 tombe di età villanoviana, gallica e romana. Appartengono a un sepolcreto posto a occidente dell'abitato villanoviano di Bologna, in direzione dell'imbocco della valle del Reno. Antonio Zannoni (tra il 1873 e il 1876), Giovanni Gozzadini e Edoardo Brizio conducono nella zona varie campagne di scavo. Attorno a un nucleo di sepolture più antiche, risalenti all'800-700 a.C., la necropoli si sviluppa per nuclei distinti, raggruppati attorno a tombe principali di guerrieri o aristocratici. Il rito funerario prevalente è quello della cremazione, con ceneri contenute in ossuari biconici.dettagli
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1873Palazzo Ranuzzi diventa Palazzo di GiustiziaIl Comune acquista dalla vedova del conte Enrico Grabinski il palazzo Ranuzzi Baciocchi, per destinarlo “a degna sede della magistratura giudiziale”. Il compromesso firmato fissa il prezzo a 350.000 lire. Il conte Grabinski, figlio di un famoso generale polacco protagonista dei moti del 1831, è stato promotore, negli anni precedenti, di una complessa speculazione edilizia e finanziaria, basata sul progetto di allargamento e rettificazione della strada da Borgo Salamo a palazzo Ranuzzi (poi via Garibaldi). La ristrutturazione del palazzo, definito da Filopanti "monumento insigne dell'architettura italiana e più bello di una reggia", sarà affidata all'ing. Antonio Zannoni. Le decorazioni dell'aula della Corte d'Assise saranno opera dell'accademico Tito Azzolini.dettagli
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1873Le cucine economiche popolariPromossa dalla Società Operaia, apre in Borgo Casse una cucina “economica“, con lo scopo di distribuire cibi pronti a prezzi popolari. L'iniziativa ha subito un notevole successo: nei primi mesi di attività la mensa arriva a produrre circa 10.000 pasti al giorno - tra razioni di pane, minestre e pietanze - e sarà replicata in altri rioni cittadini. Nuove cucine sorgeranno in via Mirasole, in vicolo Vinazzetti e in via del Carro con il concorso dell'Opera Pia dei Poveri Vergognosi, del Municipio, della Congregazione di Carità e della Cassa di Risparmio. Queste prime esperienze avranno però vita breve: cesseranno la loro attività entro il 1888 per motivi economici. I costi sostenuti saranno infatti di gran lunga superiori ai finanziamenti delle istituzioni cittadine e alle somme offerte dalla beneficenza privata. Inoltre lo scopo di far diminuire la mendicità e la microcriminalità originata dal bisogno sarà raggiunto solo in parte: “Approfittarono le classi operaie della benefica istituzione mentre coloro che andavano elemosinando preferirono le bettole non appagandosi del frugal pasto e dell’acqua delle Cucine Economiche” (Aglebert).dettagli
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5 gennaio 1873"Il Papagallo" di Augusto GrossiIl vignettista Augusto Grossi decide di sciogliere il suo sodalizio con Andrea Gioannetti, redattore del periodico "La Rana", e di mettersi in proprio. Il 5 gennaio fonda “Il Papagallo” (scritto anche “Pappagallo”), giornale “colorato politico umoristico”. Di idee monarchiche e progressiste, Grossi punta a larghe vendite in Italia e all'estero. Trascura quindi le cronache cittadine, per dedicare le sue caricature a personaggi e vicende internazionali. Una grande litografia a colori occupa le pagine centrali del giornale ed è una vera novità per l'Europa. Nel 1876 uscirà un'edizione francese, "Le Perroquet", e nel 1878 un' edizione inglese, "The Parrot". Entrambe avranno larga diffusione, "dalla Norvegia nascosta fra i ghiacci, all'Equatore e al Capo di Buona Speranza". Lavoratore infaticabile, Grossi disegnerà il suo giornale per 42 anni, fino all'entrata in guerra dell'Italia, nel maggio 1915. Il successo del "Papagallo" sarà dovuto, oltre che alla sua abilità di disegnatore, "alla sua capacità di interpretare gli avvenimenti e spesso addirittura di anticiparli" (Cristofori).dettagli
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17 gennaio 1873Cesare Albicini sindacoCesare Albicini (1825-1891) diviene sindaco di Bologna in un momento assai difficile della vita municipale. Giurista e patriota è, assieme a Giovanni Gozzadini, il fondatore della Deputazione di Storia Patria per le province di Romagna. E' stato ministro delle Finanze nel Governo provvisorio dell'Emilia nel 1860 e deputato della Destra. Sua è la riforma delle Opere pie. In seguito si è dedicato all'insegnamento come professore di diritto pubblico e costituzionale, divenendo uno dei protagonisti, assieme a Carducci e Capellini, della rinascita dell'Università di Bologna. Dell'Alma Mater sarà anche Rettore dal 1874. Tra il 1870 e il 1878 sarà consigliere della Provincia di Bologna.dettagli
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21 febbraio 1873Persuttino e Narciso maschere del teatro popolareL'impresario del teatro Contavalli mette in scena la commedia La gran cuccagna, con la maschera di Persuttino ciabattino - o Persuttino Gambuzzi, da gamboz, gambuccio, cioè la parte terminale più saporita del prosciutto - interpretata dal suo inventore, Leonardo Scorzoni (1808-1885), attore dialettale e prima burattinaio e intagliatore di cornici. Persuttino veste una lunga giubba gialla, un panciotto a fiori e delle braghe verdi di velluto. In testa ha un cappello floscio. La faccia è tonda e rubiconda con un neo vicino alla bocca e una parrucca con codino rivolto all'insù. Il suo regno è il teatro “popolarissimo” della Nosadella, secondo Bianconi "il più brutto dei teatri di Bologna", dove il pubblico può andare "in maniche di camicia". Persuttino, Salametto, Fighetto sono personaggi molto apprezzati del teatro popolare. Vengono recitati da burattini in legno e stoffa, oppure anche da attori in carne e ossa (i cosiddetti "burattini in persona"). La maschera preferita dalla gente di campagna è invece quella di Narciso, poeta del popolo, originario di Malalbergo e dal Seicento spalla del dottor Graziano, meglio conosciuto come il dottor Balanzone. Lo si vede girare per le strade a Bologna nei giorni di Carnevale. Nel suo bizzarro costume da contadino - giacchetta a righe rosse e gialle, calzoni larghi, cappellone di paglia con lunghi nastri colorati - dice "un mucchio di corbellerie" (Sarti). In teatro recita raramente una commedia intera: "arguto, vivacissimo, motteggiatore" intrattiene il pubblico tra un atto e l'altro, criticando i costumi del tempo, parodiando la vita cittadina e improvvisando rime in dialetto. Fu introdotto dal commediante modenese Luigi Riccoboni, appassionato del mestiere, autore di una storia del teatro italiano in lingua francese. Le "narcisate" (narzisat), farcite di frasi salaci e spinte, divennero nel tempo le canzoni tipiche delle feste di nozze e delle veglie invernali nelle stalle.dettagli
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15 marzo 1873Secondo Congresso della Federazione italiana dell'InternazionaleL'Associazione Repubblicana e Anticattolica di Mirandola, la Giovane Democrazia di Mantova e la Società dei Reduci di Verona organizzano il secondo Congresso italiano dell'Internazionale. Previsto dal 15 marzo a Mirandola, viene spostato a Bologna a seguito dell'arresto di alcuni attivisti. Si tiene clandestinamente nello stabilimento Manservisi presso la Montagnola. Gli alberghi della città concedono prezzi di favore ai congressisti anarchici, spesso molto poveri. Il secondo giorno dell'assise la polizia fa irruzione nella saletta al piano superiore del caffè del Teatro comunale, arrestando numerosi convenuti, tra i quali Andrea Costa (1851-1910), Carlo Cafiero (1846-1892) e Errico Malatesta (1853-1932). Tutti vengono portati al famigerato carcere del Torrone. Sono imputati di cospirazione e definiti "malfattori". Rimarranno in cella oltre due mesi. Vengono intanto sciolte diverse sezioni emiliane dell'Internazionale. La Federazione italiana dell'Internazionale si è costituita a Rimini nell'agosto 1872, con l'uscita di alcune sezioni italiane dalla Conferenza di Londra dominata da Marx e Engels. E' ispirata da Michail Bakunin (1814-1876), agitatore e filosofo russo di fede anarchica. Egli è ostile a qualsiasi forma di stato, è contrario alla lotta che abbia per scopo “la conquista e l'allargamento delle libertà politiche” e esalta solo la lotta sociale e il ribellismo spontaneo. Considera l'Italia, assieme alla Spagna, il paese più rivoluzionario del mondo, dotato di una "gioventù energica e appassionata, senza carriera e senza fortuna". L'intenso lavoro di propaganda di Costa, Cafiero e Malatesta farà sì che l'Internazionale anarchica cresca rapidamente, nonostante la repressione delle autorità di polizia. Nel 1874 in Italia ci saranno circa 130 sezioni, con oltre 26.000 aderenti.dettagli
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30 marzo 1873La Società di mutua assitenza fra gli Ammaratori da canapaGiuseppe Valla e Andrea Mazzanti, lavoratori di canapa, danno vita a una società cooperativa di produzione con l'intenzione di soccorrere i colleghi senza lavoro e di “procurare l'emancipazione dell'operaio dal capitale per renderlo libero produttore”. Negli anni successivi molte categorie di lavoratori accederanno all'associazionismo cooperativo, dai fabbri agli scalpellini, dai lanternai (1874) ai conciapelli e ai guantai (1875).dettagli
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14 aprile 1873Lo stato asfittico dell'industriaUna relazione della Giunta statistica del Comune dichiara che “non abbondanti di certo sono in Bologna gli stabilimenti industriali, né gli esistenti hanno in generale grande importanza”. In città vi sono 118 opifici, con 4.334 operai. Tra essi 2.626 sono maschi, 1.276 femmine e 432 ragazzi d'ambo i sessi. Due stabilimenti, la Manifattura Tabacchi e l'Arsenale militare d'artiglieria, occupano da soli 1.300 operai. Degli altri 116 solo due - la fabbrica Agraffi e la fonderia e officina meccanica Calzoni - oltrepassano i 150 addetti e solo cinque i 100 addetti. Più della metà delle manifatture hanno meno di dieci operai.dettagli
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29 aprile 1873La chiesa di Santa Lucia ceduta alla Società sezionale di ginnasticaIl Comune cede la chiesa soppressa di Santa Lucia in via Castiglione alla Società sezionale di Ginnastica di Bologna (futura Virtus). Dall' 8 maggio essa ne farà la propria sede e comincerà a utilizzarla per la cultura e la diffusione della ginnastica, arredandola "con tutte le macchine ginnastiche" necessarie.L'assegnazione è stata caldeggiata anche da Giosue Carducci, in nome della Lega Bolognese per l'Istruzione del Popolo. Egli ha definito la palestra di ginnastica per il popolo una istituzione necessaria e "reclamata dalla moderna civiltà".Il 20 giugno è costituita la Sezione Scherma, alla cui direzione è chiamato il maestro Corrado Palumbo.L'8 agosto, su iniziativa della Lega per l'Istruzione del Popolo, in Santa Lucia si svolge la commemorazione dell'8 Agosto 1848, con intervento di numeroso pubblico e autorità.Col nuovo anno inizieranno i corsi di ginnastica tenuti dai coniugi Baumann. "Ginnasti, saltatori, cultori della pesistica, della lotta greco-romana, della scherma" si alleneranno con costanza, "in un'atmosfera cordiale e di sana emulazione".L'antica chiesa sconsacrata diverrà in breve la più grande palestra d'Europa e per qualche tempo sarà usata anche dalle vicine scuole.Dopo la seconda guerra mondiale verrà destinata a laboratori dell'Istituto tecnico Aldini Valeriani.dettagli
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1 maggio 1873Bolognesi all'Esposizione Universale di ViennaIn occasione della Esposizione Universale, che si tiene a Vienna dal 1° maggio al 31 ottobre, il Comune decide di inviare un Album fotografico dei principali edifici pubblici e privati di Bologna, da collocare nella sezione Arti grafiche e disegno per mestieri. Vi figurano, tra l'altro, le architetture realizzate dopo l'Unità da Coriolano Monti. Partecipano inoltre la ditta Angiolini Fratelli e C. - con un album fotografico dedicato al principe Umberto - e la Società Fotografica Bolognese. Il pittore Alessandro Guardassoni invia alcuni quadri a olio con "applicazioni stereoscopiche". Su richiesta dell'arch. Cipolla, è inoltre inviato il cancello principale del palazzo della Cassa di Risparmio, disegnato da Giuseppe Mengoni (1829-1877). Sarà accompagnato a Vienna dallo stesso progettista e collocato nel padiglione italiano, assieme ai plastici, eseguiti dal falegname intagliatore Carlo Frabboni, della galleria Vittorio Emanuele di Milano e della sede bolognese della Cassa di Risparmio. Nel settore industriale partecipano le ditte De Morsier e Mengotti, con una macchina per la fabbricazione dello zucchero di barbabietola. Sono presenti inoltre alcune decine di aziende artigianali, soprattutto del ramo alimentare e agricolo.dettagli
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5 maggio 1873Un'affettatrice di salumiLuigi Giusti, giovane meccanico “di distintissimo ingegno” con officina in via San Giuseppe, dietro all'Arena del Sole, presenta la prima affettatrice meccanica. La “elegante macchinetta“ consente di tagliare in modo veloce e perfetto ogni tipo di salume, soprattutto la mortadella, prodotto tipico bolognese. Storcono il naso i puristi della buona cucina, che preferiscono il taglio a mano con la coltellina. Ma il sistema sarà promosso nel 1875 da Alessandro Forni, proprietario di un laboratorio di insaccati a Corticella e inventore del confezionamento dei salumi in scatola. Nel 1883 un altro bolognese, Vincenzo Barbieri, depositerà il brevetto per una “macchina affettatrice mortadella, taglia-lardellini”. La prima fabbrica di affettatrici sarà avviata nel 1892 a Rotterdam dal macellaio Wilhelmus Adrianus van Berkel, inventore di una macchina in cui una lama concava ruota sulla carne o il salume da tagliare, appoggiata a un piatto che scorre avanti e indietro. La Berkel diventerà nel '900 il marchio di riferimento del settore.dettagli
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2 luglio 1873Agitazioni contro il carovita in RomagnaIn vari comuni della Romagna scoppiano agitazioni popolari contro il carovita. Folle esasperate saccheggiano i forni e i magazzini delle granaglie e occupano le stazioni. A Faenza il comune distribuisce undicimila buoni-pane. Il 29 giugno a Forlì la polizia arresta sessanta persone. Il 2 luglio a Imola le donne assaltano i forni armate di randelli e con i bambini in braccio, poi si radunano nella piazza centrale.dettagli
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10 luglio 1873Il secondo governo MinghettiMarco Minghetti (1818-1886) diviene nuovamente Presidente del Consiglio, in nome della Destra, conservando per sé anche il ministero delle Finanze. Il parlamentare bolognese ha condotto una dura opposizione al governo di Giovanni Lanza (1810-1882) e in particolare ai provvedimenti economici del Ministro delle Finanze Quintino Sella (1827-1884). Egli imposta il suo programma sul pareggio di bilancio, ma punta anche a un drastico riordino amministrativo e finanziario. Il 18 marzo 1876 il suo governo sarà messo in minoranza alla Camera e sarà costretto a dimettersi. Salirà al potere la Sinistra, guidata da Agostino Depretis.dettagli
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26 luglio 1873La Federazione romagnola dell'InternazionaleIl 26 luglio si tiene a San Pietro in Vincoli (RA) il congresso fondativo della Federazione romagnola della Regione italiana dell’AIL, con la partecipazione di Andrea Costa (1851-1910). L’anno seguente un rapporto del questore di Roma denuncia la presenza sul territorio italiano di dieci federazioni regionali. La Federazione romagnola comprende le sezioni di Imola, Budrio, San Giovanni in Persiceto, Medicina, Vergato, Samoggia, Lavino e ha quasi 26.000 iscritti.dettagli
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26 luglio 1873Muore Giuseppe GallettiMuore per un colpo apoplettico l'avv. Giuseppe Galletti, protagonista delle lotte per l'indipendenza italiana, descritto come patriota "di fede incrollabile" e totalmente dedito "alla causa della Patria".Da giovane aderì alla setta degli Apofasimeni e prese parte alla rivoluzione delle provincie romagnole del 1831. Fu ferito a Rimini in combattimento contro gli Austriaci.Tornò a svolgere la sua professione di avvocato a Bologna, dove il 1° maggio 1844 venne arrestato per cospirazione, processato a Roma assieme ad altri e condannato a morte, pena poi communata nel carcere a vita.Quattro anni più tardi l'Editto papale di amnistia del luglio 1846 lo rese nuovamente libero. Durante il periodo costituzionale di Pio IX occupò varie cariche politiche. Dopo l'assassinio di Pellegrino Rossi fu nominato ministro dell'Interno e comandante dei carabinieri. Come componente della Giunta provvisoria di Stato, creata dopo la fuga di Pio IX a Gaeta, convocò a Roma l'Assemblea costituente e contribuì a redigere il testo costituzionale della nuova Repubblica.Durante l'assedio di Roma assunse grandi responsabilità e occupò posti pericolosi. Con la fine della Repubblica Romana trovò rifugio nel regno sardo, tra Genova e Torino.Alla fine del 1850 assunse l'incarico di direttore minerario in Sardegna: prima nella miniera di piombo di Monteponi, vicino a Iglesias, due anni più tardi in quella di Montevecchio.Così ne parla l‘ing. Eugenio Marchese: "Il generale Galletti aveva intorno a sè uno stato maggiore e possedeva in un certo angolo della sua modesta palazzina di direzione dodici vecchi fucili per ogni guerresca eventualità". Ma nonostante i fucili "la miniera languiva assai".L‘avv. Galletti tornò a Bologna dopo l'Unità - nel novembre 1862 - e da allora ricoprì diverse cariche nella città natale: fu consigliere comunale e provinciale, direttore della Banca popolare e presidente della Società operaia. Sedette anche nel Parlamento del Regno, per un breve periodo tra il 1865 e il 1867, ma con un ruolo marginale.dettagli
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8 agosto 1873Carducci parla a favore dell'emancipazione femminileL'8 agosto nella palestra di Santa Lucia la Lega per l’istruzione del popolo commemora l'anniversario della cacciata degli Austriaci da Bologna nel 1848. Giosue Carducci (1835-1907) ricorda, tra l’altro, le iniziative della Lega a favore delle donne “madri delle nuove generazioni”, ma spesso “schiave inghirlandate di una civiltà che le insidia, le corrompe, le tormenta, le mercanteggia adulandole per signore”. Secondo il poeta, è attraverso la scuola che esse avranno “quella indipendenza che loro spetta e che le deve far dignitose nel sentimento di bastare a se stesse”.dettagli
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11 agosto 1873Visita dello Scià di PersiaDurante il suo viaggio in Italia lo Scià di Persia Nasir ad-Din (1831-1896) fa sosta a Bologna l'11 agosto. Dopo il pranzo con assaggio di "squisiti tortellini" all'hotel Brun, l‘illustre ospite è accompagnato in carrozza dal sindaco per una breve visita alla città, di cui nota le strade in selciato ben pulite. Le due torri gli appaiono come "pilastri quadrangolari" con scale all'interno "pericolose e soffocanti". Al contrario è molto gradita la passeggiata sui colli, prima a San Michele in Bosco, ora di proprietà del Re d'Italia, poi a Villa Aldini. Di ritorno lo Scià nota la "vecchia, grandiosa costruzione" dell'Archiginnasio e il medievale e massiccio Palazzo comunale. Alla sera, su sua richiesta, viene organizzato uno spettacolo equestre al Teatro comunale, trasformato in poche ore dal macchinista Guizzardi in un circo, con "una giostra circolare, con sabbia all'interno, cinta da rivestimenti in legno". Ad esibirsi è la compagnia diretta da Davide Guillaume, esponente di una importante dinastia circense, attiva in Italia per circa novant'anni. Il programma prevede esibizioni con i cavalli - salti mortali, esercizi senza sella, passo a due, la "manovra delle follie" - intervallati da scherzi e "lavori grotteschi" di clown. Lo Scià apprezza in modo particolare il numero di Adele Guillaume con i cavalli ammaestrati. Annoterà nel suo diario: "Una giovane ragazza ben vestita e graziosa, con la frusta in mano, addestrava i cavalli, trotto, fermo, levata. Gli animali ubbidivano alla frusta e si arrendevano docili alle grazie ed alla bellezza della donna".dettagli
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22 settembre 1873La Società per Scavi Archeologici e il museo di BazzanoA Bazzano si costituisce una Società per Scavi Archeologici a Scopo Scientifico, composta da esponenti della borghesia locale. Tra essi Arsenio Crespellani (1828-1900), sindaco di Savignano sul Panaro, filantropo e appassionato studioso di antichità, direttore del Museo Civico di Modena. La vita della Società inizia con l‘esplorazione del pozzo-deposito rinvenuto nel podere “La Casina” di Pietro Casini, scavato in soli sei giorni, alla quale partecipa il giovane nipote Tommaso Casini (1859-1917), in futuro conosciuto per i suoi studi storici e letterari. Nel 1874 Crespellani eseguirà a Bazzano, presso la la chiesa parrocchiale di Santo Stefano e in una zona attigua detta "Orto Giusti", degli scavi archeologici che documentano l'esistenza nell'area di un villaggio dell'età del Bronzo, coevo alle terramare della valle Padana. I reperti donati dalla Società archeologica porteranno all’istituzione di un museo “a lustro e decoro del paese per accrescere muovi lumi alla scienza e alla storia patria”, collocato in alcune sale della vicina rocca. Crespellani ne sarà per vari anni direttore. In seguito la raccolta sarà notevolmente arricchita da ritrovamenti nel territorio circostante. Essi comprenderanno un lungo arco temporale, dalla più lontana preistoria all'epoca medievale e moderna.dettagli
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14 ottobre 1873Legion d'Onore a Faustino Malaguti, "principe" dei chimici italianiIl prof. Faustino Giovita Mariano Malaguti (1802-1878), apprezzato studioso e insegnante, considerato “le prince des Chimistes Italiens“, ottiene la Legion d’Onore, massima onorificenza francese. Nato a Pragatto, frazione del comune di Crespellano sulla via Bazzanese, si trasferì ancora studente a Bologna con la famiglia. Il padre era farmacista e lui ne seguì le orme, tanto da divenire in breve tempo assistente farmacista della Clinica medica diretta dal prof. Giacomo Tommasini. In seguito fu incaricato dal Governo pontificio come Delegato di Sanità alla Dogana. La sua carriera si interruppe bruscamente nel 1831, quando prese parte alla rivoluzione borghese e antipapale di quell'anno col ruolo di segretario del ministro della polizia. Al termine del moto fu costretto all'esilio e riparò in Francia, dopo un viaggio rocambolesco.Nel 1834 il Governo lo iscrisse nell' Elenco dei Ribelli “ai quali non si premette di tornare negli Stati Pontifici”. In Francia riprese gli studi e cominciò a frequentare il laboratorio di Joseph Louis Gay-Lussac (1778-1850), importante scienziato e professore di fisica e chimica, che lo prese in simpatia. Nel 1839 si laureò in Scienze alla Sorbona e poco dopo venne aggregato come chimico alla manifattura di Sèvres, iniziando una brillante carriera scientifica. Fu tra i primi ad applicare la chimica nell’agricoltura. Nel 1848 tenne all’Università di Rennes il primo corso di Chimica Agraria, cattedra istituita a seguito dei suoi studi.Le sue ricerche sperimentali hanno contribuito ai progressi della chimica organica. Numerosi saggi, da lui pubblicati tra il 1833 e il 1862, riguardano vari rami della chimica. Faustino Malaguti è membro corrispondente dell'Istitut de France, dell'Accademia delle Scienze di Torino ed è uno dei 40 della Società italiana di Scienze fisiche e matematiche. Anche il governo italiano, che invano lo ha invitato più volte a ricoprire una cattedra universitaria nel suo paese, lo ha insignìto nel 1866 di una delle massime onorificenze, quella di Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Dopo la morte, che avverrà nel 1878, il Comune di Bologna vorrà ricordarlo con un busto nel Pantheon della Certosa, opera dello scultore Salvino Salvini, mentre nel 1904 sul muro della casa natale di Pragatto sarà collocata una lapide in suo onore.dettagli
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8 novembre 1873Ciro Pinsuti debutta al Teatro ComunaleAl Teatro comunale è in scena la prima de Il Mercante di Venezia, opera in quattro atti da Shakespeare del maestro toscano Ciro Pinsuti (1828-1888), autore famoso di pezzi per canto e pianoforte, al debutto nel melodramma. Dopo la sua formazione avvenuta a Londra sotto la protezione di lord Drummond, Pinsuti si è perfezionato a Bologna con Gioachino Rossini, del quale è divenuto amico. Al maestro di Pesaro ha dedicato la sua raccolta I quattro poeti italiani, con melodie su testi di Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso. Anche su suo consiglio è tornato in seguito in Inghilterra, dove ha avuto successo, diventando membro della Royal Academy of Music. Il Mercante di Venezia è la seconda delle quattro opere in cartellone nella stagione d'autunno al Comunale. Tra gli interpredi vi sono Carolina de Cepeda (1847-1910), soprano drammatica spagnola, e il tenore Luigi Bolis (1839-1905). Maestro concertatore è Agostino Mercuri Secondo il critico dell'”Arpa” l'opera di Pinsuti produce il miracolo “di fare correre il pubblico in folla”. Alcune parti, soprattutto nel terzo atto, ottengono “ovazioni entusiastiche”. In questo atto il compositore è festeggiato dai cantanti, che gli donano una corona di alloro adorna dei loro nastri nazionali e “un ricco ed elegante porta ritratti in metallo e oro” contenente le loro fotografie, accompagnato da una iscrizione onorifica.dettagli
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15 novembre 1873Giovanni Pascoli studente a BolognaIl Comune di Bologna bandisce un concorso, aperto a tutti i giovani italiani, per sei borse di studio di 600 lire ciascuna. L’obiettivo è richiamare studenti nella Facoltà di Lettere dell'Alma Mater, dove insegna Giosue Carducci. Fino ad ora gli iscritti sono stati molto pochi: solo uno nel 1866-67 e al massimo 5 negli anni successivi. I candidati sono esaminati dallo stesso Carducci e tra i vincitori risulta Giovanni Pascoli (1855-1912). Il giovane romagnolo prenderà dimora presso la famiglia di un imbianchino nel popolare Borgo di San Pietro. Tra i suoi primi amici ci saranno Ugo Brilli e Severino Ferrari. Dopo la morte del fratello maggiore Giacomo (1876), la sua vita a Bologna diventerà più precaria: frequenterà le osterie e i circoli anarchici, perderà la borsa di studio, scriverà su fogli socialisti, usando diversi pseudonimi (Dioneo, Zoc, ecc.). Nel 1878 il Carducci lo aiuterà ancora, facendogli assegnare una supplenza al ginnasio.dettagli
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22 novembre 1873L'Opera pia Sant'AnnaLa signora Claudia Brintazzoli lascia le sue sostanze per l'erezione dell'Ospizio delle povere vecchie di Sant’Anna, con lo scopo di offrire assistenza e asilo a donne sole e indigenti di oltre sessant'anni. L'Ospizio entrerà in attività il 18 ottobre 1875. Verrà successivamente ampliato con l'acquisto dell'ex convento di S. Margherita - situato tra le vie Val d'Aposa, Griffoni e S. Margherita - appartenuto un tempo a monache benedettine e soppresso l'8 giugno 1798. La nuova sede, capace di circa 70 posti, sarà inaugurata il 20 dicembre 1908. Verrà purtroppo in gran parte distrutta da un bombardamento nel 1944. Nel 1951 passerà alle suore francescane dell'Immacolata Concezione di Palagano. Nel frattempo gli amministratori dell'Opera pia Sant’Anna faranno costruire un nuovo edificio in via Pizzardi 30, capace di oltre duecento posti, che sarà inaugurato nel 1952. Nel 1963 esso sarà sopraelevato di un piano, portando la capienza a oltre 300 letti e, sullo stesso terreno dell'Opera, sarà costruito un pensionato di livello più elevato: la Villa S. Caterina dé Vigri.dettagli
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23 novembre 1873L'Asilo Giardino per i bambini poveriPromosso dalla Lega per l'Istruzione del popolo, il 23 novembre 1873 è inaugurato a Bologna, nei locali del palazzo Sabattini in via Riva Reno, un asilo-giardino ispirato ai kindergarden tedeschi, organizzati da Friedrich Froebel. E' condotto da un comitato direttivo presieduto dall'illustre medico Francesco Magni. E' aperto a tutti i bambini, senza distinzione di sesso o condizione sociale, ma ospita soprattutto figli di artigiani, impiegati, operai, che sono soci della Lega. E' proposta una istruzione gioiosa, basata sul disegno e le attività manuali (tessitura, traforo, ricamo, intaglio), il gioco, il canto e la ginnastica, attività adatte a uno sviluppo armonico (corpo/mente) del bambino. L'asilo è disposto su un solo piano e accoglie circa 100 bambini, dai due anni e mezzo all'età scolare. E' dotato di ampie e luminose sale per lo studio, di una palestra, di un refettorio e una cucina. Tra i più accaniti sostenitori della benefica istituzione è il prof. Raffaele Belluzzi (1839-1903), chiamato scherzosamente da Enrico Panzacchi "l'Impresario" per le sue mille iniziative volte a raccogliere fondi a favore di essa: nel 1876 arriverà a scrivere e farà mettere in scena addirittura un'operetta, dal titolo I fanciulli perduti.dettagli
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4 dicembre 1873Successo per "I Goti" di Stefano GobattiGrande successo al Teatro Comunale per l'opera I Goti di Stefano Gobatti (1852-1913), che ottiene 51 chiamate in palcoscenico. Dopo lo spettacolo il giovane compositore polesano, che per mettere in scena il suo lavoro ha impegnato tutti i suoi averi, è “attorniato, spinto, assalito, stretto, sollevato, portato di peso” da decine di improvvisati ammiratori e costretto a riparare nel suo modesto appartamento in via Mascarella. La critica lo considera un possibile contraltare di Verdi e anche Carducci e Panzacchi lo acclamano come il nuovo astro della musica. Il 19 dicembre successivo è nominato cittadino onorario di Bologna. Non riuscirà tuttavia a bissare questo primo trionfo: le altre sue opere, Luce, eseguita nel 1875 e Cordelia, eseguita nel 1881, saranno un fiasco. Morirà semisconosciuto a Bologna, ospite dell'Istituto Rizzoli, nel 1913. L'infatuazione per Gobatti darà cattiva fama al gusto del pubblico bolognese, considerato dal critico Torelli-Viollier come "uno struzzo per cui tutto è buono, che tutto inghiotte, un sasso come una ciambella".dettagli