Bibliografie

arti visive, architettura e paesaggio

Il bello e il vero
Arte a Bologna nell'800
Bologna nel Cinquecento
Nel corso del Cinquecento alcuni grandi avvenimenti vedono coinvolta Bologna in posizione privilegiata, quasi al centro del mondo: gli incontri di papa Leone X con il re di Francia Francesco I, l'incoronazione dell'imperatore Carlo V, le sessioni del Concilio di Trento, seguite dall'importante attività riformatrice del cardinale Gabriele Paleotti. In questo periodo la città si trasforma profondamente e l'architettura "all'antica" riveste i palazzi e le cappelle gentilizie delle famiglie senatorie, desiderose di esibire ricchezza e potenza.
Il Nettuno si racconta
Nel mese di agosto del 1564 le acque provenienti da Valverde e dalla Remonda iniziarono a zampillare dalla fontana di piazza, ancora sprovvista della statua del Nettuno, issata sul suo piedistallo due anni dopo. Il condotto di adduzione, proveniente da San Mamolo, giungeva a un "grand'Arbore" di piombo sotto la fontana, da cui si diramavano "vari canali e tubetti" per l'alimentazione dei getti. Alcuni di questi "tubetti" e gli scarichi del "vaso" convogliavano acqua al palazzo del Legato, fornito di stalle, di abbeveratoi e di un giardino. Esistente fin dal 1365, nel 1568 il giardino venne trasformato in orto botanico o "Giardino dei Semplici". (A. Zanotti, Il sistema delle acque a Bologna dal XIII al XIX secolo, Bologna, Compositori, 2000, p. 137)
Luoghi della memoria a Bologna
"Conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre" (Primo Levi)
Rinascimento a Bologna
"Non c'è maggior disastro nella storia dell'arte della fiammata d'odio che distrusse il palazzo Bentivoglio" Così Cecilia M. Ady commentava il "guasto" della Domus Aurea dei signori di Bologna da parte del popolino aizzato da Ercole Marescotti e Camillo Gozzadini.
Aemilia Ars
Una nobile impresa femminile di merletti e ricami a Bologna nel Novecento
Il Collegio Venturoli
Il collegio artistico Venturoli è un importante istituzione benefica bolognese attiva da quasi due secoli. Per volere del fondatore, l'architetto Angelo Venturoli (Medicina 1749- Bologna 1821), essa dà sostegno a giovani promettenti nel campo dell'arte.
Arte pubblica a Bologna
Una parte della scultura bolognese in epoca fascista, forse la più significativa, fu arte per il popolo, destinata ad esaltare alcune idee forza del Regime o a decorare i luoghi simbolo della città moderna. Accantonata assieme al ricordo di una esperienza storica negativa, travolta dal mutare del gusto e degli stili, la scultura pubblica di Bologna ha subito uno strano destino: è ancora ben presente per le strade, ma risulta quasi invisibile.