Aemilia Ars
Una nobile impresa femminile di merletti e ricami a Bologna nel Novecento
Per l'Aemilia Ars, associazione per le arti nata sullo scorcio del XIX secolo, sono stati fatti paragoni e riferimenti impegnativi, come le Arts & Crafts di William Morris. Alfonso Rubbiani, promotore dell'impresa, fu protagonista in questo periodo di numerosi restauri architettonici a Bologna e provincia, a partire dal cantiere fondamentale di San Francesco. Qui egli raccolse una "gilda" di artisti e artigiani uniti da una estetica comune, una sorta di precoce stile liberty emiliano, intriso di nostalgie medievali e umori padani.
Ma la Aemilia Ars di Rubbiani ebbe vita breve, dopo un notevole successo dei suoi prodotti di raffinato artigianato all'Esposizione di Torino del 1902. Quello che di essa rimase nel corso del Novecento fu la sezione merletti e ricami, portata avanti con passione nei primi decenni del secolo da Lina Bianconcini Cavazza. La contessa Lina è senz'altro da considerare una protagonista del Novecento: basti pensare allo straordinario servizio da lei organizzato durante la Grande Guerra: l'Ufficio per notizie alle famiglie dei militari al fronte, che mobilitò migliaia di volontari in tutta l'Italia. Assieme alla contessa Carmelita Zucchini Solimei, Lina seppe portare ad alto livello la tradizione del merletto ad ago bolognese, ispirato ad antichi modelli rinascimentali o effettuato in base a disegni di artisti moderni.
I merletti Aemilia Ars furono confezionati a domicilio da centinaia di ragazze e di donne, che così utilizzavano "con decoro e profitto" le ore della loro giornata e contribuivano al bilancio famigliare. Nel corso del secolo, le trine ad ago bolognesi furono conosciute, apprezzate e richieste assiduamente dalle famiglie nobili e facoltose di tutto il mondo. Attraverso un'opera infaticabile di trasmissione tra le generazioni, la tradizione del merletto Aemilia Ars è ancora viva e parte notevole del patrimonio culturale della nostra terra.