Capitolazione di Venezia
Dopo una lunga resistenza, bombardata e assediata per mare e per terra e sfinita dalla fame e dal colera, Venezia è costretta alla capitolazione.
Il feldmaresciallo austriaco Radetzky intima la resa senza condizioni, concedendo la partenza a tutti coloro che vogliono lasciare la città e l'aministia ai soldati e agli ufficiali che hanno preso parte alla difesa.
Quello diretto da Daniele Manin (1804-1857) e Niccolò Tommaseo (1802-1874) è stato il più duraturo tra i governi democratici italiani nati dalle ribellioni del 1848.
Tra le vittime bolognesi dell'ultimo periodo vi sono Francesco Pigozzi, rimasto gravemente ferito durante la sortita di Mestre, e il litografo Angelo Manservisi, uno dei reduci del moto di Savigno del 1843.
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., p. 180
- Ugo Pesci, I bolognesi nelle guerre nazionali, a cura della Federazione fra le Società militari della città e Provincia di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1906, pp. 112-113
- Giovanni Spadolini, L'Italia repubblicana, Roma, Newton Compton, 1988, pp. 173, 177-178 (ill.)
- La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 82
- Nerio Zanardi, Capitoli bolognesi della storia d'Italia. Da Irnerio a Carducci, Bologna, Patron, 1997, p. 379