Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1850La Balla Turchina e la Balla RossaUna “congega di giovani scioperati”, che ha preso il nome di Balla Turchina, compie atti di molestia, arbitrii e prepotenze nei confronti di “tranquilli cittadini”, compromettendo l'ordine pubblico. Alcuni di questi ribelli si spacciano per pubblici funzionari e osano fermare e perquisire la gente per strada. Per vendicare i torti della Balla Turchina si forma anche una Balla Rossa di artigiani, lavandai e altri uomini di bassa condizione, moltiplicando il disordine. A contrastare i piani di entrambe i gruppi intervengono la forza pubblica e le pattuglie cittadine, ma la quiete non viene ripristinata completamente.dettagli
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1850La Tessitoria Meccanica FelsineaFrancesco Villani, Francesco Magnico, Angelo Padovani, Camillo Montanari, Petronio Pancaldi e Benedetto Dalla Casa costituiscono la società in accomandita Tessitoria meccanica Felsinea per la fabbricazione di filati, drappi e tessuti di ogni genere. La società gestirà anche un filatoio da seta. Nel 1861 farà lavorare 52 operai. Parteciperà a varie esposizioni agrarie e industriali. Fallirà, assieme ad altre manifatture tessili, nel 1864.dettagli
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1850Progetto di piazza copertaEnrico Brunetti Rodati (1813-1859), architetto e ingegnere di scuola francese, è autore di un innovativo progetto di piazza coperta nell'area dell'Ospedale della Morte. Una idea simile sarà realizzata alcuni decenni più tardi nel cortile del pozzo all'interno del Palazzo comunale, dove un tempo era l'Orto dei Semplici.dettagli
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1850Giuseppe Scarabelli e i primi studi preistorici in AppenninoIl geologo e paleontologo imolese Giuseppe Scarabelli Gommi Flaminj (1820-1905) pubblica lo studio Osservazioni intorno alle armi antiche di pietra dura che sono state raccolte nell'imolese, il primo articolo scientifico di preistoria italiana, frutto di ricerche sistematiche nell'Appennino imolese. Studioso autorevole, allievo di Paolo Savi e Leopoldo Pilla all'Università di Pisa, Scarabelli esplora il territorio alla ricerca di minerali e fossili e lascia precise descrizioni stratigrafiche dei sedimenti rocciosi. Descrive, in particolare la formazione gessifera, che sarà poi chiamata la Vena del Gesso, tipica della zona emiliana. Sarà il primo a realizzare carte geologiche nel Bolognese (1853), nella Romagna e nelle Marche. Dopo l'Unità condurrà importanti campagne di scavo e ricoprirà incarichi politici: sarà sindaco di Imola tra il 1860 e il 1866 e Senatore del Regno dal 1864. Figura tra i protagonisti del Congresso internazionale di Antropologia e Archeologia di Bologna del 1871.dettagli
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1850Porta Castiglione restaurataPorta Castiglione - risalente al 1250, una delle prime della "circla" medievale - viene pesantemente restaurata a spese del Comune. Una copertura tondeggiante elimina la torre che la sovrastava.dettagli
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1850La Società Cattolico-ItalianaGiambattista Casoni, Giuseppe e Giovanni Bastia, Raffaele Rasori, Marcellino Venturoli e Luigi Maccaferri fondano a Bologna la Società Cattolico-Italiana, associazione di laici che ha come motto "Chiesa e Patria". Tramite conferenze, dibattiti e scritti i soci intendono "illustrare le glorie patrie, celebrare i sommi uomini, che sono le glorie della nazione, difendere la chiesa nelle sue lotte durante le grandi epoche storiche, che sconvolsero l'Europa". Come le altre associazioni del laicato cattolico, essa sarà temuta dai liberali, considerata una sorta di "massoneria felice" dipendente dal "grande Oriente cattolico, che è il Sovrano di Roma, in abiti da gran sacerdote". Ma benché incoraggiata e benedetta da Pio IX, la Società Cattolico-Italiana avrà breve durata, per il distacco o la scomparsa di alcuni dei suoi componenti.dettagli
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1850Theophile Gautier a BolognaIl celebre scrittore francese Théophile Gautier (1811-1872) compie nel 1850 un viaggio in Italia assieme all'amico Louis de Cormenin. Ricordi e impressioni saranno pubblicati sul giornale francese "La Presse". Durante la breve sosta a Bologna alloggia "in un albergo qualunque" e cena a base di mortadella, bondiola e salame. Si imbatte in "una specie di burlone dalla faccia scolorita e grassa", che pretende con insistenza di fargli da guida per la città. Desidera incontrare Rossini, molto noto anche in Francia, ma sfortunatamente il maestro è assente da Bologna. Le sue impressioni sulla città sono piuttosto superficiali e negative. Nota ovviamente i portici, che "trasformano le vie in lunghi chiostri, i quali assorbono la luce e danno alla città un aspetto freddo e monacale". Le due torri, invece, gli appaiono "due monumenti che sono andati a trincare fuori porta e che ritornano traballanti appoggiandosi l'uno contro l'altro". La partenza da Bologna - il mattino dopo di buon ora - non può lasciare ricordo peggiore: un movimento frenetico di soldati indica che si sta allestendo una sentenza capitale. Una ventina di prigionieri politici stanno per essere fucilati. E' confermata la "penosa impressione" provata in altre città - come Verona e Ferrara - sottoposte al giogo dell'occupazione austriaca o del governo pontificio.dettagli
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1850Il negozio di mobili CanetoliGiuseppe Domenico Canetoli apre in una traversa di via Castiglione, nei pressi delle due torri, un negozio di mobili e tappezzeria. Alla fine del secolo l’“accreditato magazzeno” sarà apprezzato per i buoni mobili, di lusso e ordinari, e come deposito di sedie “soprattutto della fabbrica di Vienna”. Avrà tra i suoi clienti anche Giosue Carducci. Nel secondo Novecento gli eredi Alessandro e Filippo Canetoli metteranno a frutto i numerosi viaggi nei paesi del Nord Europa e la conoscenza di progettisti quali Alvar Aalto, Verner Panton, Arne Jacobsen, per orientare l’impresa verso il design scandinavo, offrendo prodotti di grande qualità e non soggetti alle mode. La famiglia Canetoli ha origini medievali. Nel ‘400 fu una delle più fiere rivali dei Bentivoglio. Tra i suoi membri annovera il Beato Arcangelo Canetoli (1460-1513), monaco della congregazione dei Canonici Renani, consacrato da papa Benedetto XIV nel 1748.dettagli
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3 gennaio 1850Una "conventicola" di malviventiTra gennaio e maggio una "conventicola" di malviventi spadroneggia nelle campagne di Medicina, Budrio e Imola, seminando il terrore tra gli abitanti e commettendo intrusioni e rapine, spesso accompagnate da violenze. L'organizzazione criminale è composta da una trentina di banditi, per la maggior parte braccianti e contadini originari di Medicina. La prima rapina avviene nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, quando sette malandrini "armati rispettivamente di schioppo e mannaie", assalgono la casa colonica di Pietro Belletti e dopo varie violenze lo costringono a consegnare effetti e denaro. I reati si ripetono nelle settimane successive in vari paesi. I banditi si spacciano per membri della banda del Passatore o fanno credere di appartenere alla forza pubblica. Alle rapine non di rado si accompagnano gravi minacce e anche uccisioni. L'ultimo misfatto è compiuto il 21 maggio a Riccardina di Budrio nella villa di Gaetano Accorsi, che tenta invano di chiamare soccorsi. Il 2 luglio il Governo militare aumenta nelle Legazioni i rigori del giudizio statario contro i favoreggiatori dei delitti di rapina. Nelle settimane seguenti i “malandrini” verranno catturati e posti sotto processo. La sentenza del 20 dicembre 1851 decreterà la pena di morte tramite fucilazione per cinque di loro - Giovanni e Giuseppe Roda, Francesco Sasdelli, Giovanni Evangelisti e Michele Golinelli. Sentenza subito eseguita. Gli altri subiranno pene tra i 10 e i 20 anni di carcere.dettagli
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14 gennaio 1850Luigi Coltelli presidente dell'Unione degli orefici e gioiellieriGli orefici e i gioiellieri bolognesi si riuniscono il 14 gennaio in seduta plenaria per sostenere la propria congregazione “caduta in quasi totale scioglimento”. Nel 1849 "la Società trovavasi quasi esausta di mezzi e sembrava dovesse cessare" (Ravà). Alcuni orefici di buona volontà tentano di risollevarne le sorti. Vengono approvati nuovi statuti e nominato presidente Luigi Coltelli (1805-1880), proprietario di una gioielleria in via Spaderie, "uomo che s'interessò sempre vivamente pel bene degli artigiani". L'Unione Ausiliaria è stata fondata nel 1834 con il fine di raccogliere offerte in denaro per “que' poveri individui orefici e gioiellieri contribuenti, i quali per infermità o vecchiaia non possono più mantenersi coll'esercizio dell'arte loro” e si trovano quindi costretti a chiedere l'elemosina. Tra gli aggregati vi è il patriota Livio Zambeccari (1802-1862), che sarà anche tra i firmatari del regolamento della prima Società di Mutuo Soccorso degli Operai. Il presidente Coltelli è uno dei membri fondatori dell'Unione. Oltre che essere uno degli orefici più apprezzati, è un protagonista della vita pubblica bolognese. Durante l'assedio dell'agosto 1848 fu lui a convincere il prolegato Bianchetti a non consegnarsi come ostaggio agli Austriaci. Nel 1860 sarà tra i componenti del primo consiglio comunale. Nel corso dell'Ottocento la ditta Coltelli cambierà sede più volte ed espanderà la sua attività. Nel 1868 otterrà il brevetto di Fornitore della Real Casa.dettagli
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22 gennaio 1850Muore a Pesaro il pittore Pietro FancelliMuore all'età di 86 anni il pittore ornatista Pietro Fancelli (1764-1849). Viveva ormai ritirato a Pesaro, in casa di una nipote. Era uno degli ultimi esponenti della vecchia Accademia Clementina. Fu autore di numerosi dipinti a olio e a fresco nelle chiese bolognesi, quali San Tommaso da Villanova in San Giacomo e Sant'Anna con la Vergine in Santa Maria Maggiore. Si distinse inoltre per l'esecuzione di sipari teatrali, come quello del Teatro comunale, rappresentante Il trionfo di Alessandro il Grande. Il suo stile ricorda quello dei Gandolfi.dettagli
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27 gennaio 1850La banda del Passatore semina il terrore a Castel GuelfoLa sera del 27 gennaio una decina di “malandrini” appartenenti alla banda di Stefano Pelloni detto il Passatore (1824-1851) assaltano la cittadina di Castel Guelfo al confine della provincia di Bologna. Irrompono nella casa del colono Agostino Tinti e lo rapinano, dopo aver aperto la porta d'ingresso “per colpi di bastoni”. In paese due di essi fanno irruzione in un locale pubblico, soprendendo e uccidendo due veliti, che si trovano tra gli avventori. In seguito i banditi tentano di rapinare la casa di un possidente, prendendo in ostaggio una trentina di abitanti. Prima di fuggire danno l'assalto alla caserma dei carabinieri pontifici, che però nell’occasione risulta deserta. In questo periodo nelle Legazioni si moltiplicano delitti e rapine. Il maggiore allarme si ha per l'assalto alle città, dove noti benestanti vengono depredati nei loro palazzi e intere cittadine vengono occupate: da Bagnara a Brisighella, da Casola Valsenio a Forlimpopoli. La “combriccola” in cui opera e comanda il Passatore è composta di circa cento “malfattori”, divisi in piccole bande che scorazzano nel territorio, invadono gli abitati, assaltano le diligenze sulle strade e a volte si riuniscono per compiere imprese criminali ancora più clamorose. Per alcuni anni, tra il 1848 e il 1851, i fatti di sangue si ripeteranno in Romagna e spesso i malviventi potranno contare sulla connivenza dei paesani e sulla scarsa efficienza delle forze dell’ordine.dettagli
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3 marzo 1850Il governo pontificio concede le strade ferrateIl Governo Pontificio, con il parere favorevole del Ministro dei lavori pubblici e con risoluzione della Commissione Governativa di Stato, rilascia la concessione per la costruzione delle strade ferrate. Essa accoglie e riunisce le proposte di Angelo Ferlini per la linea da Bologna ad Ancona attraverso le Legazioni, presentata il 28 gennaio, e quella dei principi Clemente Altieri e Cosimo Conti per la linea della “Gran congiunzione” tra i due mari, l'Adriatico e il Tirreno, presentata il 14 febbraio. Quest'ultima, partendo da Ancona e costeggiando il territorio toscano, giungerebbe a Roma e proseguirebbe con un braccio per Velletri, fino al confine napoletano. La concessione governativa consente di suddividere la rete ferroviaria in tre distinte imprese: da Bologna ad Ancona, da Ancona a Roma e da Roma a Ceprano. Alla prima, di cui si occupa soprattutto Ferlini, è assegnato un capitale di cinque milioni e mezzo di scudi romani, suddiviso in 55mila azioni da 100 scudi. La sede principale dell'Impresa e della relativa Società dovrebbe essere Bologna, con Comitati nei capoluoghi delle Legazioni. Il completamento della linea è previsto in dieci anni. La concessione dovrebbe durare 99 anni dalla sua messa in funzione. Nonostante gli sforzi finanziari – soprattutto da parte del principe Altieri – la Società per la Gran linea di via ferrata negli stati pontifici non riuscirà a trovare i capitali sufficienti.dettagli
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22 marzo 1850Il Ritiro delle Figlie dell'AddolorataPadre Giuseppe Fanelli fonda in via San Carlo il Ritiro delle Figlie dell'Addolorata, con lo scopo di raccogliere e istruire "povere fanciulle orfane vergognose". L'istituto non ha rendite stabili. Le dozzine delle ospiti sono pagate tramite "varie elargizioni di caritatevoli persone". Dopo il ritiro di don Fanelli nel 1857, il convitto sarà amministrato da una Commissione composta da "cinque probi e illuminati soggetti" nominati dalla curia arcivescovile. Essi raccoglieranno elemosine e riceveranno contributi dai benefattori delle fanciulle. Piccole somme saranno elargite una tantum anche dall'Arcivescovo Viale Prelà e da papa Pio IX durante la sua visita in città.dettagli
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23 marzo 1850Gli Austriaci festeggiano la vittoria di Novara. I Bolognesi chiudono le finestreGli Austriaci festeggiano solennemente la ricorrenza della loro vittoria militare a Novara. Al mattino le truppe sono passate in rassegna nella Piazza d'Armi della Montagnola dal Maresciallo Thurn, Governatore Civile e Militare. E' celebrata una messa nella cappella appositamente costruita sulla piazza, mentre nella caserma di Sant'Agnese è offerto un banchetto a 400 soldati reduci da quella battaglia. I cittadini bolognesi rispondono a quello che è considerato un insulto, chiudendo le finestre delle case adiacenti alla Piazza d'Armi e disertando il Teatro Comunale. Per ritorsione vengono chiuse la Società del Casino e altre associazioni minori, titolari di palchetti nei teatri cittadini.dettagli
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12 aprile 1850Pio IX ritorna a RomaPio IX giunge a Roma alle 4 del pomeriggio del 12 aprile, tra le ovazioni della folla che riempie la Piazza del Laterano. Una parte dei cittadini romani, però, non partecipa alla festa. A Bologna la sera del 17 aprile quasi tutte le case vengono illuminate in onore del Papa.dettagli
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12 aprile 1850La Polizia fa chiudere la Società del CasinoIl 12 aprile la Polizia fa chiudere il Casino. La direzione ha sospeso le feste annuali dell‘Avvento e di Quaresima per non dovere invitare gli ufficiali austriaci. Alcuni giorni dopo il legato mons. Bedini, protettore della prestigiosa istituzione, nominerà una Commissione provvisoria non invisa all'autorità austriaca, della quale fanno parte notabili come Filippo Agucchi, Francesco Albergati, Gaetano Tacconi. Le sale dell'Associazione verranno riaperte il 12 maggio, ma quasi tutti i soci diserteranno e rifiuteranno di pagare la quota mensile.dettagli
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3 maggio 1850Nevicata tardivaIl mese di aprile è molto piovoso a Bologna. “Acque dirotte” imperversano per quasi tutto il periodo. Il 30, nel primo pomeriggio, si ha un “gran temporale” con molta grandine che copre per qualche ora le strade e i tetti delle case. Il 3 maggio al mattino precipita una “grandine devastatrice“, preceduta e seguita da “un diluviare di pioggia“. In seguito scende una “immensa copia” di neve, che fiocca “in grosse falde” e ricopre i tetti delle case e le vie scoperte della città. Per molti è “cosa inaudita ma vera“.dettagli
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16 giugno 1850Le Conferenze della San VincenzoPresso la parrocchia di San Martino, retta da don Antonio Costa, biblista e direttore di anime, “figura eminente del clero bolognese” (Gherardi), vede la luce la prima Società di S. Vincenzo de' Paoli o Conferenza di San Vincenzo. Per il fondatore Federico Ozanam (1813-1853) lo scopo principale è “ravvivare e diffondere lo spirito del cattolicesimo” tramite opere di assistenza ai poveri: conforto alla solitudine, sostegno in denaro, ricerca di un alloggio, visite a carceri, ospedali, case di riposo. Tra i primi promotori della Società di San Vincenzo a Bologna vi sono mons. Giuseppe Bedetti, don Francesco Gualandi e il pittore Alessandro Guardassoni. Questi ultimi hanno conosciuto l'attività benefica a Parigi. Nel 1853 viene istituita l'Opera del Patronato della Società di San Vincenzo dé Paoli, che si propone due fini: dare consigli ai genitori sull'educazione dei figli e sostituire l'autorità paterna dove mancasse o fosse inidonea. Per conseguire il suo scopo, la Società procura buone scuole ai più piccoli e buone botteghe ai più grandi. I ragazzi sono tenuti a santificare le feste e a frequentare la dottrina.dettagli
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27 giugno 1850L' "Iniziatore", giornale industriale-economicoTra i pochi periodici bolognesi che escono nel clima di restaurazione dello Stato Pontificio vi è l' “Iniziatore”, settimanale industriale-economico, scientifico-letterario, pubblicato ogni giovedì dalla Tipografia Tiocchi. E' promotore delle strade ferrate nell'Italia Centrale. Uscirà dal 27 giugno 1850 al 19 giugno del 1851.dettagli
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1 luglio 1850Nuove installazioni militari austriacheGli Austriaci incrementano i loro quartieri militari in città, costruendo caserme e stalle per la cavalleria all'interno delle mura, tra le porte San Mamolo e Saragozza. A questo scopo vengono eliminati i terrapieni che esistevano in precedenza e alcuni conventi di monaci diventano caserme, mentre è aperto un varco nelle mura, per rendere più rapida l'uscita delle truppe verso le colline. Nei mesi successivi, “nuove grandiose fabbriche” saranno edificate nell'area del convento dell'Annunziata, fuori Porta San Mamolo. La villa Aldini, sui colli, sarà trasformata in caserma, come l'enorme complesso entro le mura di Miramonte, un tempo fabbrica di “zolfanelli fosforici”.dettagli
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8 agosto 1850Via RialtoSu richiesta degli abitanti il Municipio acconsente di mutare "l'abbietto nome" di via Fiaccacollo in via Rialto Nuovo. Sotto questa strada correva, fino a dieci anni prima, un ramo del canale di Savena.dettagli
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8 agosto 1850Si commemorano Ugo Bassi e la cacciata degli AustriaciA mezzogiorno dell'8 agosto, primo anniversario della fucilazione di Ugo Bassi (1801-1849), molte persone assistono a una messa di suffragio nelle chiese di San Petronio, in S. Maria della Vita e in Santa Lucia. Alla sera viene festeggiato il secondo anniversario della cacciata degli Austriaci da Bologna (8 agosto 1848). "Torme di cittadini" seguono la banda del reggimento truppe indigene da via San Mamolo alla loro caserma in via S. Giacomo, gridando "Viva l'Italia! Viva la truppa italiana!".dettagli
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29 agosto 1850La banda del Passatore rapina una diligenza ad AltedoLa mattina del 29 agosto nei pressi di Altedo quattro banditi si appostano ai lati della strada che congiunge Bologna a Ferrara e al passaggio della diligenza postale la assaltano. Con le armi minacciano di morte i conducenti. Rubano ai viaggiatori il denaro, gli orologi e altri effetti preziosi, forzano la cassaforte portando via il contenuto e se ne vanno con un bottino di circa 1.100 scudi, chiedendo scusa a tutti e levandosi il cappello, . Dei quattro malviventi due verranno identificati come luogotenenti del Passatore: sono Giuseppe Afflitti detto “Lazzarino” e Francesco Badini detto “il Sanguinario”. E’ l’unica rapina compiuta dalla banda di Stefano Pelloni (1824-1851) fuori dal territorio romagnolo.dettagli
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10 settembre 1850L'Istituto Gualandi per i sordomutiDon Giuseppe Gualandi (1826-1907), giovane prete diplomato all'Accademia di Belle Arti e laureato in Teologia e Diritto, si dedica all'assistenza dei sordomuti, con l'intento missionario di far conoscere la parola di Dio a chi non la può naturalmente ascoltare e capire. Nel corso del 1849 comincia cercare ragazzi sordi e a ospitarli nella casa di famiglia, dando inizio all'Opera. L'aumento delle richieste di accoglienza lo obbligheranno presto ad affittare appartamenti all'esterno (in via dé Buttieri, in piazza S. Biagio, in via S. Stefano). Il 10 settembre 1850, con l'aiuto del fratello Cesare (1834-1886), anch'egli sacerdote, apre un collegio in via Nosadella 49-51, utilizzando i locali dell'ex monastero delle monache Agostiniane di S. Maria degli Angeli. Nel 1858 lo Stato Pontificio riconoscerà l'Istituto Gualandi come Ente Morale. In quell'anno esso accoglierà circa 30 convittori: quelli poveri mantenuti da benefattori privati o a carico del Comune e della Provincia, quelli di condizione agiata a pagamento. Nel 1872 nascerà la congregazione religiosa della Piccola missione per i sordomuti. L'opera dei Gualandi sarà completata dalla costruzione, in zona Roveri, di una Casa di Lavoro e di Riposo per donne sordomute senza famiglia, che lì troveranno accoglienza e occasione di lavoro dopo l'esperienza del collegio. Tra coloro che aiuteranno fattivamente l'Istituto dei Sordomuti vi sarà il pittore Alessandro Guardassoni (1819-1888), coetaneo e amico dei Gualandi, che insegnerà ai sordi l'arte del disegno e della pittura. Molte delle sue opere verranno conservate nel salone dell'istituto di via Nosadella, che un tempo era la chiesa del monastero di S. Maria Maddalena. Dalla Casa Madre di Bologna sorgeranno in Italia numerose filiali: nel 1884 a Roma, nel 1886 a Firenze, nella bellissima zona chiamata Paradiso, nel 1903 a Giulianova e nel 1956 a Catania.dettagli
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18 settembre 1850Sensibile scossa di terremotoAlle 7 e 10 del mattino a Bologna è avvertita una "assai sensibile" scossa di terremoto ondulatorio, in direzione da Sud Ovest a Nord Ovest. E' tale da far suonare lievemente la campana dell'orologio di piazza Maggiore e molti campanelli delle case private. Un'altra scossa viene registrata alle 7 e 30, ma di minore durata. Una terza è sentita, ma solo da pochi, alle 11 di sera. Il Respighi riferisce solo di “due leggiere scosse”.dettagli
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1 ottobre 1850Restauro del teatro del CorsoIl teatro del Corso riapre il 1° ottobre, dopo un accurato restauro, in concomitanza delle recite della compagnia Lipparini. Gli atri sono stati ridipinti e le scale ricoperte di macigno, è stato rifatto il tavolato del palcoscenico, sono stati modificati i palchi e ridipinta la volta: Vago assai è il colorito del dipinto, lavoro dell'egregio Andrea Pesci, e sommamente bello per la gradazione delle tinte dal basso all'alto, al fine di ottenere l'intento di sollevare, diren così, la volta del Teatro, per natura quasi piana. Vengono inoltre lodate le figure, "assai leggiadre e di bell'effetto", di Sante Nucci. Anche il piancito della platea è stato rinnovato con "intellaratura artifiziale", in modo che essa possa essere elevata "ad arbitrio" e allineata al palco, ad esempio in occasione dei veglioni. E' stato inoltre rinnovato il macchinismo sotto il palcoscenico, mentre Giambattista Ungarelli ha fornito panche "assai ben costrutte" per la platea. Nuova è infine l'illuminazione generale, che rimedia alla "molestia dei fumi, che prima spandevasi per i corridoi". Nella seconda metà dell'800, epoca d'oro del “Grande Attore”, il Teatro del Corso sarà il luogo del dramma borghese e della tragedia. Proporrà inoltre valide stagioni musicali.dettagli
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3 ottobre 1850Il Feldmaresciallo Radetzky a BolognaIl 3 ottobre arriva da Modena il Feldmaresciallo Radetzky e scende all'hotel Brun. Alla sera le truppe austriache gli fanno una serenata con fiaccole. Il giorno seguente, onomastico dell'imperatore, passa in rassegna sul campo di Marte ai Prati di Caprara, fuori porta San Felice, le truppe austriache di presidio, che poi sfilano davanti all'hotel Brun. In seguito va alla villa legatizia di San Michele in Bosco a far visita al commissario mons. Bedini, che più tardi è suo ospite assieme alle autorità cittadine. Il 5 ottobre, prima dell'alba, Radetzky lascia Bologna per Ancona. Sarà di nuovo in città l'8 ottobre di passaggio, per ripartire all‘indomani per Ferrara.dettagli
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29 ottobre 1850Una tassa intollerabileIl 29 ottobre è pubblicata una Notificazione per l'applicazione di una nuova tassa sulle arti, l'industria e il commercio. A Bologna si diffonde un grande malcontento e molti si rifiutano di pagare, mentre nella capitale il ministro delle Finanze Galli è contestato dal popolo “con fischi e grida di sdegno e di disprezzo”. Nel novembre del 1851, quando saranno fatti i controlli sui versamenti effettuati, si troverà che solo 18 persone hanno pagato regolarmente.dettagli
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5 novembre 1850Riapre l'UniversitàCon una sacra funzione è riaperta l'Università degli Studi. Le lezioni ricominciano l'11 novembre. Nessuno dei professori censurati - per il loro coinvolgimento nell'esperienza repubblicana - è stato reintegrato. L'unica eccezione è il professore di Anatomia comparata Antonio Alessandrini (1786-1861), scienziato troppo illustre per rimanere escluso, che al suo ritorno in cattedra è acclamato dagli studenti. Nel 1949 Alessandrini ha fatto parte della Commissione Straordinaria Governativa nominata dal Consiglio municipale per guidare la città durante l'assedio degli Austriaci. Pur essendo un moderato, sarà tra i primi a votare la destituzione del potere temporale. Alla sua morte il Comune acquisterà la sua grande biblioteca e la depositerà all'Archiginnasio.dettagli
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5 novembre 1850Il conte Cesare Mattei e la Rocchetta di RiolaIl conte Cesare Mattei (1809-1896), uno dei cento fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna, inizia a Riola di Vergato, sul luogo in cui sorgeva l'antica rocca di Savignano, la costruzione di un'originale castello, che sarà conosciuto come Rocchetta Mattei, oppure anche come "il Kremlino", per via delle numerose torrette e cupole a cipolla. Il complesso edificio è caratterizzato dalla presenza di vari stili - in particolare quello moresco dell'Alhambra di Grenada e della Mezquita di Cordoba - e da un intricato labirinto di stanze, torri e cortili. Lasciata la politica - è stato colonnello della Guardia Civica e deputato della Repubblica Romana - Mattei dedicherà la sua vita allo studio e allo sviluppo di una nuova scienza empirica, la elettromeopatia, e alla diffusione di rimedi prodotti in loco e distribuiti in vari paesi del mondo. Attorno al castello saranno edificate ville e luoghi di cura, che ospiteranno una variegata clientela internazionale e persino teste coronate, come il principe di Baviera e lo zar di Russia Alessandro II. Mattei e i suoi farmaci saranno citati persino da Dostoevskij nei Fratelli Karamazov: "Dalla disperazione ho scritto al conte Mattei a Milano, mi ha mandato un libro e delle gocce, Dio l'abbia in gloria!". Il castello sarà terminato nel 1906 da Mario Venturoli, figlio adottivo del conte, che collocherà le sue spoglie nella cappellina interna. Sul suo sepolcro una curiosa iscrizione, dettata dallo stesso Mattei, oltre ad inneggiare a Dio, segnala che la luce delle stelle arriva a noi dopo migliaia di anni. Rovinata dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, la Rocchetta sarà acquistata nel 1959 da Primo Stefanelli, che la trasformerà in parte in albergo-ristorante e luogo di attrazione turistica.dettagli
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6 novembre 1850"Mazeppa" e altre opere in prima assoluta al ComunaleIl 6 novembre al Teatro Comunale va in scena, in prima esecuzione assoluta, l’opera Mazeppa composta da Fabio Campana su libretto di Achille de Lauzieres. Fra le opere che debuttano al Comunale in questi anni - segnalate da Luigi Verdi - vi sono anche La Sibilla di Pietro Torrigiani (22 ottobre 1842), Gismonda di Mendrisio di Luigi Badia (10 febbraio 1846), Gusmano il Buono di Marco Aurelio Marliani (6 novembre 1847).dettagli
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22 novembre 1850L'Editto Antonelli sull'ordinamento dello StatoNell'editto firmato il 22 novembre dal cardinale Giacomo Antonelli sull'ordinamento dello stato pontificio, l'ultimo prima dell'Unità, le delegazioni originarie sono raggruppate in quattro grandi legazioni, più il circondario di Roma. Ogni legazione è affidata a un cardinale. La Prima Legazione o Legazione delle Romagne riunisce Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna e ha come capoluogo Bologna. Il Municipio è considerato la base di ogni istituzione politica, "il massimo compimento della libertà, forza e prosperità di ogni stato". Tra le più importanti novità del nuovo ordinamento vi è quella delle nomine delle maggiori cariche amministrative comunali (gonfalonieri, anziani, sindaci e aggiunti). Esse vengono fatte dallo Stato su terne di nomi proposti dai consigli. Le nomine dei consiglieri comunali sono fatte, invece, da collegi elettorali locali. Due terzi degli elettori devono appartenere al ceto dei possidenti e un terzo ai professori, ai capi di manifatture, agli esercenti. A Bologna il Consiglio è eletto da un gruppo ristretto di 216 elettori.dettagli
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28 dicembre 1850Fucilati cinque "malandrini"Cinque persone vengono fucilate a Bologna ai Prati di Caprara a seguito di sentenze del tribunale austriaco. Secondo l'accusa si tratta di accoltellatori e "malandrini", che nell'ultimo periodo della Repubblica hanno assassinato o si sono resi complici di assassini. Il 1° febbraio 1851 una notificazione del Comando militare in Bologna prometterà la fucilazione immediata per coloro che sono arrestati per rapina e per i loro favoreggiatori. L‘11 e il 18 febbraio, sempre ai Prati di Caprara, saranno fucilati quindici uomini considerati grassatori. Benchè le vittime siano sudditi pontifici, i delegati del Papa lasciano fare, rendendosi complici dei militari stranieri. Tra coloro che vengono imputati della repressione, estesa alle città della Romagna e delle Marche, c'è il commissario straordinario mons. Gaetano Bedini (1806-1864), che non ha voluto (o potuto?) opporsi alla condanna a morte di patrioti come Ugo Bassi.dettagli