Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
-
1851Un covo mazziniano nei bagni pubbliciAntonio Manelli riceve in affido dalla famiglia Borghi la gestione dei Bagni della Carità, sul canale di Reno. Nello stabilimento farà trovare “tutto ciò che può essere opportuno a rendere utili e dilettevoli le bagnature”: da un deposito di bottiglie di Acqua di Felsina - venduta a prezzo di negozio - “per correggere il debilitamento dell'acqua”, a un capiente serbatoio che consente di supplire la mancanza di acqua nel canale in estate, stagione in cui i bagni sono più richiesti. Singolare figura di patriota, Manelli ha partecipato alla difesa di Roma nel 1849 e ha poi subito la repressione condotta dal Legato Bedini. Tornato a Bologna, per campare ha preso la direzione del complesso di via della Grada, senza rinunciare alla sua vocazione cospirativa. I bagni, anzi, serviranno egregiamente a camuffare riunioni sovversive di repubblicani mazziniani e ospiteranno un rifornito deposito di armi e munizioni. Saranno perciò spesso oggetto di incursioni e perquisizioni da parte della polizia austriaca.dettagli
-
1851Costituzione di unioni ausiliarie tra artigiani e operaiIn città comincia ad affermarsi lo spirito associativo tra gli operai. Si tratta per il momento di semplici unioni, avanzi di antiche confraternite e corporazioni, lontane da scopi di resistenza e prive di sostanza politica. Ve ne sono anche di quelle formate da sacerdoti. In quasi tutte, tuttavia, non tarderanno a fare breccia le idee di Mazzini o altre dottrine rivoluzionarie. Secondo alcuni critici, le prime società non sono altro che "appartenenze della trionfante massoneria". Entro il 1852 a Bologna risultano fondate la Congregazione sussidiaria degli artefici (1831), l'Unione ausiliaria degli orefici e gioiellieri (1834), la Società dei barbieri e parrucchieri (1845), il Pio istituto dei medici e chirurghi (1845), la Società dei cappellai di feltro (1850). Nel 1851 sono istituite la Società degli stampatori, librai e cartolai e la Società sussidiaria dei sarti. La Società dei tipografi e compositori sarà la prima, nel 1852, a sperimentare la cooperazione di lavoro. Le società operaie e di mutuo soccorso prenderanno piede soprattutto dopo la fine del dominio pontificio. Un censimento promosso dal ministero dell'Agricoltura nel 1862 rileverà 14 associazioni popolari in provincia di Bologna, con 4.055 soci, mentre una indagine completa, condotta nel 1870 da Aristide Ravà, censirà solo a Bologna 18 società mutualistiche, con oltre 6.000 soci. Nel 1885 nel Centro-Nord Italia saranno presenti quasi 5.000 società di M.S. con oltre 800mila soci. Sorte inizialmente da impulsi filantropici o paternalistici, molte di esse diventeranno organismi di resistenza o cooperative, mentre altre risulteranno superate.dettagli
-
1851Il ponte delle Sirene a San Lazzaro di SavenaIl priore di San Lazzaro di Savena Pietro Negri consegna il bozzetto dello stemma comunale, richiesto dall'autorità pontificia. Esso contiene, oltre all'immagine del santo, la riproduzione del ponte delle Sirene, che scavalca il fiume Savena sulla via Emilia. Costruito nel 1776 in occasione della diversione del fiume, il ponte divide il territorio del comune di San Lazzaro dall'appodiato degli Alemanni. Durante l'assedio a Bologna nel 1849 gli Austriaci lo sbarrarono e lo munirono di cannoni. Il 14 maggio sorpresero qui una colonna di civili e soldati nemici recatasi a Castel San Pietro a prendere armi. Il manufatto è limitato da quattro pilastri sormontati da sirene - o Sfingi - che saranno presenti fino alla posa della linea tranviaria Bologna-Imola nel 1885, quando il ponte sarà allargato. Allora cippi e sirene saranno sostituiti da bassi pilastri sormontati da globi, scomparsi anch'essi ai primi del Novecento.dettagli
-
5 gennaio 1851Il conte Nobili Governatore civile e militare per le Quattro LegazioniIl maggiore generale conte Giovanni Nobili entra con il grado di tenente maresciallo al comando dell'8° Corpo dell'esercito austriaco di stanza a Bologna, assumendo anche la carica di Governatore civile e militare per le Quattro Legazioni. Di famiglia lucchese, è nato in Boemia. Nel 1811, giovanissimo, è stato addetto allo stato maggiore del generale Frimont durante la campagna della Santa Alleanza contro Napoleone. Fu ferito gravemente nel 1821 durante la discesa dell'esercito imperiale nel Regno di Napoli. Nel 1831 si batté contro i liberali romagnoli a Rimini e Ancona. In seguito prese parte alla guerra di repressione contro gli ungheresi come capo di stato maggiore del maresciallo principe di Windisch- Gratz. A Bologna metterà una tale energia contro i rivoluzionari dello Stato Pontificio e otterrà risultati così soddisfacenti, che il governatore civile e militare Radetsky lo vorrà accanto a sé a Verona come consigliere per gli affari militari. L'11 settembre 1856 sarà rimpiazzato dal Tenente Maresciallo Principe Federico di Liechtenstein. Lascerà il ricordo di un uomo energico, capace di occuparsi di moltissime cose, che "metteva dappertutto il proprio elemento individuale" (Comandini).dettagli
-
11 gennaio 1851Buon esito dell'opera "Tutti amanti" al ComunaleE‘ accolta con favore al Teatro comunale il dramma giocoso in tre atti Un duello alla Montagnola di Bologna, ovvero Tutti amanti, di Carlo Romani (1824-1875) su libretto di Francesco M. Piave. L‘opera ha debuttato il 20 gennaio 1847 al Teatro della Pergola di Firenze. La musica, “facile, spontanea, brillante, ricca di motivi”, è ritenuta “quale dev‘essere per l‘opera buffa”. Vi sono melodie “le quali colla loro dolcezza e spiritosa vivacità costringono ad applaudire”. Il giovane autore, che dirige personalmente, è chiamato più volte in scena e ricevuto da “grida di entusiasmo” e applausi senza fine. L‘eroe della serata è il “valentissimo” tenore Francesco Frizzi nel ruolo del vecchio barone Ippolito, il giovane Mattioli, nei panni del dottor Biagio, lo affianca degnamente. La soprano Rebussini è apprezzata nella parte di Elisa per il canto e l‘espressione. L'unico appunto da parte del critico del giornale “Il Pirata“ riguarda i coristi, vestiti con parrucche e abiti del Settecento, ma con barbe e baffi "come ai giorni nostri": così conciati essi sono "assurdi da non potersi tollerare".dettagli
-
16 gennaio 1851Proposte per la stazione ferroviariaIl 16 gennaio il governo pontificio approva la costruzione di una strada ferrata che congiunga il Lombardo-Veneto alla Toscana attraverso Forte Urbano, Bologna e Porretta. Ancor prima della costruzione della linea ferroviaria, si accende a Bologna il dibattito per la possibile ubicazione della stazione. Una prima proposta è espressa, tra il 1851 e il 1852, dall'avv. Pietro Faldi, che individua come luogo ottimale la zona antistante la Montagnola, con “l'atterramento di ventuna case, alcune delle quali belle e grandiose”. L'avv. Cavallazzi propone invece la stazione a levante della Montagnola, sul letto dell'Aposa, con accessi da porta Mascarella e via Capo di Lucca. Questo progetto prevede anche la collocazione di una statua di Luigi Galvani nella piazza della Montagnola, lambita da una linea telegrafica che scorre accanto alla strada ferrata (il grande scienziato bolognese risulterebbe così associato con chiarezza alle applicazioni dell'elettricità). L'arch. Fortunato Lodi (1805-1882), docente presso l'Accademia di Belle Arti, e l'ing. Giovanni Gavasetti presentano al conte Gaetano Zucchini, commissario pontificio per la Ferrovia dell'Italia Centrale, un progetto per la stazione ferroviaria di Bologna tratto in parte dal Trattato teorico e pratico dell'arte di edificare di Jean Baptiste Rondelet, pubblicato intorno al 1817. Si tratta di una grande struttura in ferro e vetro, da collocarsi nella Piazza del Mercato (poi Piazza VIII Agosto), con il fronte d'arrivo verso la Montagnola e il prospetto principale verso sud. Questa prima ipotesi di scalo ferroviario bolognese sarà respinta dal governo pontificio. Dopo molte discussioni prevarrà il progetto dell'ingegnere francese Lagout e la stazione sarà realizzata, a partire dal 1858, all'esterno delle mura. Implicato nei moti risorgimentali - Radetzky lo chiama “l'architetto delle barricate” - e impegnato in prestigiosi incarichi all'estero, Fortunato Lodi tornerà a Bologna dopo l'unificazione e terrà a lungo la cattedra di architettura all'Accademia di Belle Arti.dettagli
-
8 febbraio 1851Proibiti i birocciniUna notificazione del commissario straordinario per le Quattro Legazioni limita fortemente l‘uso dei biroccini, normalmente usati dai malfattori per compiere le loro sciagurate imprese. Possono adoperarli solo alcune categorie di persone: possidenti, agenti e affittuari, commercianti, esercenti le arti liberali, vetturali e noleggiatori. In questo periodo il Comando militare austriaco in Bologna ha inasprito nelle Legazioni i provvedimenti contro gli autori di rapine, con l‘intento di limitare l‘attività criminale di bande come qualla del Passatore. Il 1° luglio 1850 ha aumentato il rigore del giudizio contro i favoreggiatori dei delitti. Il 1° febbraio successivo ha stabilito la fucilazione immediata per gli autori di rapine e per i loro fiancheggiatori.dettagli
-
20 febbraio 1851L' "Elisabetta Sirani" del marchese PepoliAl Teatro del Cocomero di Firenze debutta il dramma in tre atti Elisabetta Sirani pittrice bolognese del marchese Gioacchino Napoleone Pepoli (1825-1881). L'interpretazione di Elisabetta Sirani (1638-1665), esponente della scuola artistica bolognese, morta in circostanze misteriose, è dell'attrice e soprano Carolina Santoni (1808-1878), alla quale verrà riservata nel libretto questa nota: "Non posso a meno di tributare pubblico segno di gradimento a quest'esimia Artista che mirabilmente interpretò il carattere della Pittrice e adoprò tale magistero che parecchi Francesi che assistevano alla prima recita, ebbero a dire che madamigella Rachel non avrebbe potuto recitare meglio". L'opera, dedicata da Gioacchino all'amata moglie Federica Guglielmina Hohenzollern, verrà replicata nello stesso anno a Livorno e a Genova, dove non avrà grande successo. Sarà considerata "dramma molto delicato" e quindi poco coinvolgente, o "un infelice contributo da parte di un discreto drammaturgo dilettante". Altri invece lo riterranno un "dramma che ogni cuore gentile fa fremere" per l'infelice sorte della protagonista, divenuta "oggetto non curante alla vita e agli onori" a seguito di un amore contrastato.dettagli
-
marzo 1851La reazione signoreggiaLe tristi condizioni dello Stato Pontificio, e in particolare delle Romagne, sono al centro delle denuncie dei democratici, ma anche di uomini moderati come Luigi Carlo Farini e Marco Minghetti. Nel suo libro sullo Stato Romano Farini elenca le cause del malcontento che serpeggia negli ambienti liberali: la presenza della polizia - clericale, francese o austriaca - in ogni occasione, la censura sulla stampa, i privilegi del clero e inoltre “le carceri piene; il bastone per correzione dei carcerati. Proscritti, esulanti, ammoniti a migliaia e migliaia”. Tra il 1849 e il 1852 Austriaci e governo pontificio, di comune accordo, eseguono centinaia di arresti e prequisizioni, "secondari tormenti in confronto alle fucilazioni ed alla somministrazione di galera in larga abbondanza". A Bologna in questi anni vengono fucilate 134 persone, per la maggior parte appartenenti alla "lega degli Ammazzarelli", una associazione a delinquere colpevole di omicidi, violenze e grassazioni di ogni genere. Ma vi sono anche alcuni condannati a morte per motivi politici. In una lettera all'amico Mamiani sulla situazione delle Legazioni, Minghetti parla di uno stato di persecuzione incessante e denuncia il perdurare della censura, che “continua il suo misterioso ufficio dopo due anni di restaurazione”. Dalle sue parole traspare un'altra grande preoccupazione dei moderati: la reazione clericale, che suscita rabbia e rancore, crea il pericolo di rivolgimenti e di eccessi da parte della “plebe sfrenata”.dettagli
-
marzo 1851Enrico Béguin, dagherrotipista itineranteNel marzo 1851 arriva a Bologna Enrico Béguin, "ritrattista in miniatura al dagherrotipo". Originario di Ginevra, ha appreso a Parigi le prime tecniche fotografiche e la coloritura. E' un fotografo itinerante, presente in questi anni anche in Veneto, a Ferrara e a Roma. Promette la realizzazione in pochi secondi - al prezzo di uno scudo o più - di "ritratti coloriti di gruppi e fanciulli dalla somiglianza perfettissima". Rimarrà in città fino al maggio 1852, mettendo in posa gentildonne e ufficiali austriaci. Le sue vedute urbane - tra le prime a Bologna - andranno purtroppo perdute.dettagli
-
21 marzo 1851Prodotti bolognesi all'Esposizione Universale di LondraBologna invia alcuni esempi di prodotti e procedimenti produttivi alla grande Esposizione Mondiale di Londra, scelti da un'apposita commissione governativa. Essi sono: un saggio di lavorazione della canapa a cura di Marco Minghetti; un saggio di papirografia di Ercole Livizzani; tredici pezzi di veli a colori diversi - in parte crespi, in parte tirati - esibiti dal conte Angelo Ranuzzi. Sono presentati inoltre: un saggio di vetrificazione delle bottiglie e un prodotto della stoppa della canapa del conte Bianconcini. Infine è presente un saggio della zolfatara di Predappio del conte Biscia. Tra i prodotti inviati da Roma vi sono anche alcune statue scolpite dall'artista bolognese Petronio Tadolini (1727-1813).dettagli
-
25 marzo 1851Antonio Poletti porta in scena Mago MerlinoNella primavera del 1851 va in scena per quattro serate al Teatro Comunale di Bologna lo spettacolo Le avventure di Mago Merlino di Antonio Poletti, abile prestigiatore da alcuni anni attivo nei teatri del nord Italia. L'evento è definito "Trattenimento Mimico Prestigioso preceduto da giuochi ed esperimenti di destrezza, di fisica, meccanica, ottica, idraulica, chimica, elettro-magnetismo". Tutti gli effetti sono collegati all'interno di una narrazione drammaturgica (Mitri). Poletti è ben conosciuto a Bologna, dove già nel 1848 ha presentato una Accademia Meccanico-Fisica e l'anno seguente si è esibito facendo sparire una Silfide Umana. Ha esposto automi-funamboli, da lui stesso costruiti, capaci di fumare, cantare, fischiare. Attivo fino al 1880 circa, l'artista vicentino avrà successo anche all'estero: a Londra, in Scozia e in Irlanda sarà conosciuto come The Great Wizard of the South.dettagli
-
26 marzo 1851Il Passatore sepolto alla CertosaDopo il riconoscimento da parte del fratello, avvenuto nel carcere dell'Abbadia, il cadavere del bandito Stefano Pelloni, detto il Passatore (1824-1851), ucciso nei pressi di Russi il 23 marzo, è sepolto in un campo sconsacrato all'esterno del recinto della Certosa di Bologna. I presenti al rito testimoniano di un bel giovane dai lineamenti delicati, immagine molto distante dalla sua fama criminale. Evaso dal carcere di Ancona e datosi alla macchia, Pelloni entrò in una banda che terrorizzava le Legazioni Pontificie con furti e rapine, occupando interi paesi e tenendo in scacco i gendarmi grazie a una rete di spie e connivenze nella popolazione più povera. Alle ricompense per le protezioni ricevute si deve la fama del Passatore come "Robin Hood dei poveri". In realtà era un pericoloso criminale, che non esitava ad usare violenza e ad uccidere sadicamente. Nell‘assalto a Longiano, nei pressi di Cesena, il 28 maggio 1850 furono uccise tre persone e altre ferite. Il 27 gennaio precedente a Castel Guelfo persero la vita due veliti. Durante la grande rapina al teatro di Forlimpopoli, il 25 gennaio 1851, gli spettatori vennero derubati uno ad uno e furono violentate alcune donne. Anche la casa e la famiglia dello scrittore e gastronomo Pellegrino Artusi (1820-1911) non furono risparmiate. Il Passatore diventerà comunque in Romagna un eroe popolare. Le sue imprese banditesche saranno cantate a lungo dai cantastorie e dai poeti. Pascoli lo evocherà come “Passator cortese, re della strada, re della foresta”. Suoi ritratti saranno venduti pubblicamente e molti faranno a gara per averne uno. Al momento della sua cattura, la famiglia di Pelloni e quelle dei suoi luogotenenti erano stati deportati a Ferrara “per troncare ogni relazione di favoreggiamento“ e gran parte dei suoi complici erano stati arrestati e fucilati. L‘11 marzo il commissario straordinario delle Quattro Legazioni aveva notificato che dei circa 60 uomini della banda 42 erano già caduti in mano alla giustizia e che dei 18 rimasti erano stati pubblicati “i nomi, il luogo di origine, i connotati e i corrispondenti premii di taglia”.dettagli
-
aprile 1851I bolognesi non fumano per protestaImitando un'usanza invalsa a Milano per protestare contro l'occupazione straniera, anche i bolognesi smettono di fumare sigari, per danneggiare il monopolio pontificio. Ormai solo alcuni zelanti lo fanno e sono oggetto dello sdegno dei “buoni” cittadini. In compenso proliferano pipe di gesso con le sembianze di ufficiali austriaci o politici in caricatura. Il governo non tarda a considerare l'astensione dal fumo “una vera dimostrazione politica” e a effettuare alcuni arresti. L'autorità austriaca la giudica una “lesione della libertà individuale” e promette punizioni corporali - con l'uso del bastone - e processi secondo la legge marziale. Il rigore mostrato fa sì che più nessuno si azzardi a fumare per le vie, per non correre il rischio di procurare guai a sé e ad altri. Gli arresti a Bologna e nelle Romagne proseguiranno anche nelle settimane successive: l'11 maggio, nel capoluogo, un carrozzaio subirà per tre volte il flagello, che lo ridurrà in fin di vita. Il 20 maggio il merciaio Pietro Ercoli sarà condannato a 20 anni di carcere "per avere a parole impedito un suo compagno dal fumare". Ma l'astensione, “come una corrente magnetica”, si propagherà velocemente dal Lombardo-Veneto al Regno di Napoli.dettagli
-
24 aprile 1851Serata a favore delle Scuole della ProvvidenzaGiovedì 24 aprile si tiene al Teatro Comunale una serata a favore delle Scuole della Provvidenza, una istituzione benefica nata nel 1830 dall’iniziativa di alcune “cospicue e pietose dame della città” e rivolta a “soccorrere generosamente non poche figlioline, che, nate nell'abituro del povero, trarrebber forse la vita in un'abbietta miseria”. Essa sta migliorando nel tempo la sua opera, sia riguardo alla qualità dei locali occupati, più spaziosi e centrali, sia riguardo al numero delle fanciulle da educare. La generosità e la carità dei cittadini bolognesi è sollecitata in questa occasione dal richiamo di tanti artisti e musicisti, che si prestano gratuitamente, compresi i suonatori dell'orchestra del teatro. Il "divertimento" comprende nella prima parte il dramma La figlia di Cromwell, portato in scena dagli accademici Concordi, mentre nella seconda parte il prestigiatore Antonio Poletti esegue nuovi giochi.dettagli
-
1 maggio 1851Convenzione per la Strada Ferrata dell'Italia CentraleIl 1° maggio lo Stato Pontificio, il Regno Lombardo-Veneto, gli stati Estensi e il Granducato di Toscana stipulano una convenzione per la costruzione e l'attivazione della Strada Ferrata dell'Italia Centrale (o Ferrovia Centrale Italiana). Essa ha il compito di congiungere le ferrovie toscane con Venezia e Trieste attraverso la Lombardia. I due rami più importanti sono la Piacenza-Bologna (che sarà aperta nell’estate 1859) e la Bologna-Pistoia, futura Ferrovia Porrettana Transappennina. In novembre a Modena è costituita una apposita Commissione Internazionale. L’Austria si impegna a tracciare la parte della linea Milano-Piacenza oltre Lodi e Codogno fino alla riva sinistra del Po. Per il tracciato appenninico e il valico in Toscana sono avanzate varie ipotesi. E' prevista una linea a doppio binario in pianura e a binario unico in montagna. La società appaltatrice è tenuta a fornire il materiale rotabile e almeno cinquanta locomotive.dettagli
-
16 maggio 1851Entusiasmo per la parata militareNel secondo anniversario del ritorno in città delle truppe austriache e del Legato pontificio, si tiene in piazza Maggiore una grande parata militare. Palazzo d'Accursio è pavesato a festa con i colori dello Stato Pontificio e la folla segue entusiasta le ordinate evoluzioni della cavalleria austriaca.dettagli
-
giugno 1851Caccia ai rifugiati politici nella Repubblica di San MarinoIl Governo Pontificio decide di perseguire i fuoriusciti nella libera repubblica di San Marino, avendo inteso che il loro numero è notevolmente aumentato. Domanda quindi ai reggenti di espellere dal proprio territorio sia i rifugiati politici che i criminali comuni. I primi hanno la possibilità di scegliere il luogo dove emigrare, i secondi devono essere consegnati all'autorità competente. I reggenti non possono opporsi a questa perentoria richiesta, ma chiedono assistenza militare. Partono quindi da Forlì due compagnie del Reggimento Guardie, che si uniscono a una spedizione austriaca proveniente da Bologna, al comando del generale Marziani. I rifugiati sono scortati fino a Rimini e là ottengono il passaporto valido per la destinazione prescelta, mentre i malfattori finiscono nelle mani dell'autorità pontificia.dettagli
-
21 giugno 1851Prima Esposizione di Fiori di Bologna e provinciaNella Villa Legatizia di San Michele in Bosco si tiene dal 21 al 24 giugno la prima Esposizione di Fiori di Bologna e provincia. Gli espositori sono pochi - soltanto 22 - forse perchè l'idea della mostra viene dal Commissario pontificio mons. Bedini, inviso ai più. La direzione è invece affidata dal governo a Giuseppe Bertoloni (1804-1874), professore di Botanica dell'Università e raccoglitore di un ricco erbario della flora bolognese.dettagli
-
12 luglio 1851Stabilimento per la filatura della canapa alla CanonicaUn gruppo di nobili e di ricchi borghesi di Bologna, tra i quali l'ex ministro Marco Minghetti, il conte Zucchini, il banchiere Raffaele Rizzoli, riuniti nella Società Anonima Bolognese (autorizzata il 12 luglio 1851), promuove la costruzione di un grande e moderno opificio per la filatura della canapa con macchine idrauliche nei pressi di Casalecchio di Reno, in località Canonica, inglobando edifici industriali un tempo adibiti a cartiera e raffineria d'olio. Prima di avviare lo stabilimento, il gerente visita diversi tipi di filande in Europa, constatando la superiorità delle macchine inglesi su quelle francesi. Installa quindi sul canale di Reno impianti inglesi, turbine idrauliche tipo Jonvall e Fourneyron, con la consulenza tecnica di capi fabbrica inglesi. La filanda di Casalecchio può essere considerata emblematica della linea di sviluppo industriale portata avanti a Bologna in questi anni, di quel tipo di "industria naturale" - cioè basata su materie prime prodotte in loco - che molti operatori economici, propugnano da tempo. Nel 1857 la fabbrica conterà 150 operai, dei quali circa cinquanta ragazzi tra i 13 e i 15 anni, impegnati per 13 ore al giorno. Nel 1861 dei 300 addetti quasi la metà saranno donne. Gli operai e le filatrici verranno anche da paesi vicini, come Crespellano, Bazzano. A fine secolo il canapificio della Canonica avrà oltre 500 operai e sarà tra i primi in Italia per dimensioni, macchinari e disponibilità finanziaria. Sarà dotato di nuove macchine e innovative procedure e verrà progressivamente ampliato, soprattutto dopo la sua acquisizione, nel 1906, da parte del Linificio e Canapificio Nazionale.dettagli
-
14 luglio 1851Omicidi politici e legge marzialeIl Governatore civile e militare austriaco Nobili emette una notificazione in cui minaccia la pena di morte per chiunque si renda colpevole di delazione e di detenzione di armi. Da qualche tempo in diverse città italiane e particolarmente in Romagna si susseguono omicidi a sfondo politico. I “proditori settari attacchi”, compiuti a Imola e Faenza “colla più sfacciata audacia”, sono spesso casi di giustizia sommaria da parte di società segrete a matrice repubblicana. Diversi processi riguardano la cosiddetta “Squadraccia”, una banda composta da elementi molto giovani: alcuni di loro vengono condannati a morte, altri a pesanti pene detentive. Dodici ragazzi, fucilati a Imola il 17 settembre 1850, prima di morire hanno gridato “Viva l'Italia”.dettagli
-
agosto 1851Malattia della viteUna malattia delle viti, analoga a quella diffusasi l'anno precedente nel sud della Francia, dopo aver colpito la Toscana e il Piemonte, si manifesta dal mese d'agosto in varie zone dello Stato Pontificio e in provincia di Bologna. Per alcuni esperti è dovuta a un "arresto di umori" nella pianta e perciò si pratica un taglio delle viti in basso, per ottenerne lo scolo. Per altri la causa è una pianta crittogama parassita, molto simile a quella che da sempre attacca le rose, descritta col nome di Oidium Leucoconium (Oidio). Nonostante le assicurazioni contrarie degli esperti, la gente crede che l'uva prodotta nell'anno in corso sia velenosa e rifiuta di mangiarla.dettagli
-
agosto 1851Ricostituito il Consiglio comunaleIn agosto è ricostituito il Consiglio comunale. E' formato da 24 possidenti, cinque dotti, sei commercianti e due rappresentanti del clero. Vengono nominati anche alcuni uomini di fede liberale, quali il conte Giovanni Malvezzi, il Pepoli e il Bianchetti.dettagli
-
31 agosto 1851Artigiani bolognesi alla Grande Esposizione di LondraUn gruppo di artigiani bolognesi, accompagnati dall'ing. Francesco Gualandi, parte alla volta di Londra per visitare la Grande Esposizione. Il viaggio tocca Piacenza, Torino e Lione dove vengono visitati alcuni opifici. A Parigi gli artigiani sono ammessi in varie officine, secondo le loro specialità. La sosta dura fino al 17 settembre, dopo di che si dirigono nella capitale inglese. Grande è la meraviglia di fronte alla esposizione del Crystal Palace, che raccoglie esempi di tutta la produzione industriale mondiale. Dopo una rassegna di carattere generale, ogni visitatore studia la parte che più interessa la sua professione, prendendo nota degli strumenti e dei processi più aggiornati. Da Londra gli artigiani viaggeranno in Europa secondo itinerari diversi: Alessandro Calzoni, ad esempio, visiterà altre città inglesi e quindi la Prussia, la Germania e la Svizzera. Nel suo Rapporto sull'esposizione segnalerà sistemi idraulici perfezionati, sistemi di riscaldamento, macchine per lavorare materie grezze come la canapa. Lungo tutto il viaggio annoterà le novità riguardo alle strade ferrate e compilerà un catalogo delle principali fabbriche visitate, come il Conservatorio delle Arti e Mestieri di Parigi, l'Arsenale di Woolwich, la fabbrica di pentole Ballochs a Birmingham e molte altre. Di alcune lavorazioni e prodotti eseguirà disegni e schizzi. Gli altri suoi colleghi compileranno analoghi rapporti. Il viaggio a Londra è un “primo tentativo riuscito a bene” di aggiornamento professionale, in funzione della promozione di attività industriali nel bolognese.dettagli
-
settembre 1851Il Grande Circolo Meridiano di ErtelNella Specola astronomica dell'Università è installato il Grande Circolo Meridiano, potente telescopio in ferro e ottone montato su pilastri di granito, ordinato nel 1846 alla ditta Ertel e Figlio di Monaco di Baviera dal direttore dell'osservatorio Ignazio Calandrelli (1792-1866). Per ospitare il nuovo telescopio, messo a punto da Traugott Leberect Ertel (1778–1858), nel 1848 è stata appositamente costruita una camera accanto alla sala della torretta, su disegno dell'ing. arch. Carlo Parmeggiani della Pontificia Accademia di Belle Arti. Il Circolo Meridiano, collocato a 37 metri dal suolo e difficile da manovrare, sarà usato dall'astronomo Francesco Respighi (1824-1889) solo come strumento zenitale, con l'immagine riflessa in una bacinella di mercurio posta in una stanza sottostante.dettagli
-
8 settembre 1851Arresto di Anna Grassetti ZanardiMentre i Francesi entravano a Roma, Giuseppe Mazzini (1805-1872) gettava le basi per una nuova società politica, l'Associazione Nazionale, che avrà a Londra un centro collegato a comitati locali in Italia di almeno dieci membri corrispondenti. A Bologna la riorganizzazione della cospirazione mazziniana è opera di Anna Grassetti Zanardi (1815-1896), già protagonista, assieme al marito Carlo Zanardi, del moto insurrezionale di Savigno del 1843 e della battaglia della Montagnola, dove “combatté come un fante”. Dopo l'esperienza della Repubblica romana, rimasta vedova con quattro figli, Anna ha avuto da Mazzini il compito di costituire comitati in diverse città emiliane. L'8 settembre è arrestata a Ferrara, dove sconta trenta mesi di dura reclusione in attesa del processo, dei quali diciotto in assoluto isolamento. Nel 1853 deve assistere alla fucilazione, da parte degli Austriaci, dei mazziniani Succi, Parmeggiani e Malaguti, suoi corrispondenti. Nel 1855 viene finalmente emessa la sentenza: otto anni di reclusione, che sconterà in varie carceri a Roma. Durante il trasporto da Bologna a Civita Castellana, di passaggio nelle città romagnole, riceve l'omaggio di tante signore “in carrozza, a cavallo, o a piedi”. Nel 1858 avrà la grazia e rientrerà a Bologna, dove morirà nel 1896, dopo aver partecipato alla spedizione dei Mille al seguito di Garibaldi.dettagli
-
11 settembre 1851Una "splendidissima oscurità"Nell'estate del 1851 il cardinale Lodovico Altieri (1805-1867) è in visita a Bologna. Già nunzio in Austria e assistente del Pontefice, nei due anni precedenti ha fatto parte - con i cardinali Luigi Vannicelli Casoni e Gabriele Sermattei della Genga - del triumvirato che ha governato l'Urbe dopo la caduta della Repubblica Romana. La sua presenza in città è un segno del ritorno alla normalità in uno dei luoghi più riottosi del regno di Pio IX. Per “onorare e spassare il porporato romano”, ospite della villa legatizia di San Michele in Bosco, il Commissario pontificio Bedini ha richiesto che le ville sui colli siano illuminate “con fuochi del Bengala”. Il solo luogo a rimanere oscuro è l'eremo di Ronzano: il proprietario, conte Giovanni Gozzadini, ha risposto al reggente “con un asciutto e immutabile no”. Maria Teresa Serego Alighieri (1812-1881), discendente del sommo poeta e moglie di Giovanni, è talmente ostile al regime papalino e imperiale da aver sostituito il suo nome - che sa troppo “d'Austriaco” - con il vezzeggiativo Nina. Nelle sue case a Bologna ha nascosto esuli politici e rifugiati dopo i moti del '48, scortandoli poi in Toscana con la sua carrozza. Il Commissario Bedini si legherà “maledettamente al dito” il rifiuto di Gozzadini e lo rimprovererà pubblicamente sulla “Gazzetta ufficiale” di Bologna. Il buio di Ronzano, destinato forse all'oblio, diverrà così per lungo tempo “uno dei simboli della rivoluzione bolognese” (Musiani). Sarà infatti celebrato in versi, subito fatti stampare “in foglietti fregiati dé tre colori italiani”, dal poeta Giovanni Marchetti: Quel no magnanimoPrezzo non ha:Oh splendidissima Oscurità!dettagli
-
ottobre 1851Francesco Guidotti Magnani di nuovo SenatoreIl marchese Francesco Guidotti Magnani (1789-1856) è eletto Senatore di Bologna, carica già ricoperta negli anni 1837-1848. Presiede un consiglio comunale di 36 membri, dei quali 24 nobili, 6 dotti e 6 commercianti. Erede per sorteggio della primogenitura della nobile famiglia Magnani, Francesco fu a lungo indagato negli anni Trenta come "compromesso politico". Diede impulso alla Società Agraria, che divenne luogo di ritrovo per coloro che auspicavano riforme economiche. Nel 1838 curò la sistemazione dei marciapiedi delle strade cittadine e fece piantare alberi da ombra lungo i viali di circonvallazione. Ha fama di uomo energico e di “reputatissimo pubblico amministratore, che non lascia mai a mezzo un lavoro intrapreso. Nel 1854 seguirà il progetto per la costruzione della strada panoramica da porta San Mamolo a San Michele in Bosco, osteggiata come spesa inutile, ma che diverrà una apprezzata passeggiata ai colli.dettagli
-
11 ottobre 1851Esposizione agraria e industrialeSu iniziativa della Società Agraria e concessione del Ministero d'Agricoltura e Commercio, si tiene, dall'11 al 13 ottobre, la prima Esposizione dei prodotti agrari della Provincia di Bologna. E' allestita nella Villa Legatizia di San Michele in Bosco. Il ruolo delle Esposizioni Provinciali - si terranno anche nel 1852 e nel 1856 - è quello di “contribuire ai progressi dell’industria locale, consentendo utili confronti fra i diversi mezzi di produzione e le diverse qualità dei prodotti”. Sono un tentativo da parte degli operatori più avvertiti di introdurre nuovi stimoli in un ambiente produttivo piuttosto arretrato e troppo protetto dai dazi. La esposizione agricolo-industriale bolognese, espressione degli ambienti imprenditoriali più moderni e dinamici della città, sarà ripetuta anche nel 1852 e nel 1856.dettagli
-
26 ottobre 1851La Società sussidiaria dei SartiIl 26 ottobre è costituita la Società sussidiaria dei Sarti. Ha come scopo "porgere soccorso a quegl'individui ascritti, colpiti da infermità acute" e "possibilmente soccorrere gl'impotenti e gli affetti da malattie croniche". L'assegno vitalizio per i cronici viene dato dopo sei anni dall'ammissione. La pensione minima è concessa anche a coloro che sono ricoverati nell'Asilo di Carità. L'associazione conterà negli anni seguenti dai 55 ai 70 soci, dei quali circa 10 all'anno avranno bisogno di aiuto. Dei 100 scudi di rendita annuale, almeno la metà verranno spesi per i soccorsi.dettagli
-
26 dicembre 1851I primi francobolliLa Direzione centrale delle Poste di Roma invia a Bologna un primo lotto di “bolli franchi” dello Stato Pontificio: 5.000 pezzi per diversi valori, da un mezzo a 7 baiocchi. Il loro utilizzo comincerà nell'ufficio postale bolognese a partire dal 1 gennaio 1852. La novità è accolta con scarso favore, soprattutto nei comuni della provincia. Il 1° ottobre sarà emesso anche un francobollo da 8 baiocchi, resosi necessario dopo l'adesione alla Lega postale Austro-Italica.dettagli