edifici storici
Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.
Porta San Donato
La porta appartiene alla terza ed ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Venne trasformata nel XV secolo e conserva ancora l'antico avancorpo o rivellino.
Chiesa di San Paolo Maggiore
Costruita nel 1611 dai padri Barnabiti su disegno di A. Mazenta. La facciata è opera di E. Fichi (1636), autore delle statue superiori, mentre quelle sottostanti sono di G. C. Conventi. All'interno, nella volta affreschi di G. e A. Rolli (1695-1704); nell'abside e nella cupola di G. A. Caccioli e P. F. Farina (1718); dipinti di Mastelletta, L. Carracci, G. Cavedoni, A. Lomi, Guercino, N. Tornioli, P. F. Cittadini, V. Spisanelli, F. Brizio, L. Garbieri, L. Massari. Sull'altare maggiore si trova il gruppo marmoreo della Decollazione di San Paolo di A. Algardi (1641-44).
Casa Bolognini
Nella facciata fu inglobata la torre Alberici, nel XII secolo; nel 1273 venne creata l'apertura per una bottega, quando i muri della torre vennero assottigliati di oltre due metri. Nel 1357 apparteneva alla famiglia Bolognini che qui gestiva botteghe di seterie. Nell'interno si conserva una graziosa scala dell'inizio del XVI secolo. Il complesso è stato restaurato in epoca recente.
Palazzo Rigosa
Dimora cittadina della famiglia Rigosa fino al XV secolo, presenta un aspetto generale cinquecentesco, arricchito da particolari decorativi barocchi, come il balconcino in ferro battuto su mensole in arenaria del fianco destro. Nel cortile la colonna con capitello è il resto di un loggiato quattrocentesco e la parete di fondo è una torre-altana medievale. Lo scalone ha una balaustra in legno barocca e affreschi di scuola cinquecentesca.
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Casa Bernacchi
via Riva di Reno, 118
Appartenne al musico Antonio Bernacchi che vi abitò fino alla morte avvenuta nel 1756. Poco prima, nel 1745, era stata trasformata, per conto di Sebastiano Zanetti, quando fu costruita la scala, forse su disegno di A. Torreggiani, decorata dalle eleganti statue della Saggezza, Fortezza, Prudenza di Angelo G. Piò (1745).
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Palazzo Felicini poi Pallavicini Fibbia
via Galliera, 14
Fatto costruire nel 1497 per volere di Bartolomeo Felicini, conserva quasi interamente la sua primitiva architettura, anche se il prospetto venne restaurato nel 1906. Dal 1561 di proprietà dei Fibbia si arricchì di importanti decorazioni quali l'Allegoria dell'Aurora, il Trionfo di Bacco e Arianna e il Crepuscolo di Domenico Maria Canuti e D. Santi (1664) e la Caduta di Fetonte e l'Assunzione della Vergine di Angelo Michele Colonna e G. Alboresi (1664).
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Chiesa di Santa Maria Maggiore
via Galliera, 10
Le sue origini risalgono forse al V secolo; ricostruita nel XII, divenne sede di una Collegiata di Canonici; fu ingrandita nel 1464 e trasformata nelle forme attuali da Paolo Canali nel 1665. Nell'interno si conservano dipinti di O. Samacchini, P. Fontana, A. Tiarini, V. Spisanelli, M. Gandolfi, P. Fancelli, J. A. Calvi, A. Guardassoni; stucchi di A. G. Piò decorano la cappella del Ss. Sacramento.
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Palazzo Aldrovandi
via Galliera, 8
Fu cominciato nel 1725 da Francesco Maria Angelini, che progettò le scale a pian terreno e l'atrio d'ingresso. Lo scalone venne terminato nel 1752 da Alfonso Torreggiani, cui si deve la facciata e tutto il resto dell'edificio, voluto dal Cardinale Pompeo Aldrovandi. L'interno è arricchito da affreschi di Vittorio Maria Bigari che, con la collaborazione del quadraturista Stefano Orlandi, decorò la volta dello scalone (1722), l'atrio (1728), il salone (1748) e la galleria delle statue (1755), che in origine ospitava una collezione di busti romani.
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Palazzo Dal Monte
via Galliera, 3
L'elegante architettura classica fu probabilmente disegnata verso il 1529 da Andrea Marchesi da Formigine. Tra il 1782 e il 1787 l'edificio fu completamente modificato all'interno da Giovanni Storni, per conto del nuovo proprietario Stefano Monari. In quell'occasione Gaetano Gandolfi affrescò nella scala il Ratto di Deianira (1783-84); altre decorazioni spettano a Serafino Barozzi.
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Casa Dalle Tuate
via Galliera, 6
Iniziata nel XVI secolo, conserva nel portico due capitelli marmorei di grande interesse, perché quasi sicuramente provenienti dal palazzo Bentivoglio che fu distrutto nel 1507. Nel capitello del pilastro d'angolo compare il ritratto di Giovanni II Bentivoglio.
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Palazzo Torfanini, poi Zucchini Solimei
via Galliera, 4
Costruito nella prima metà del XVI secolo (nei capitelli infatti compare la data 1544), fu completamente ristrutturato nel 1737 su disegno di Alfonso Torreggiani che mantenne il portico cinquecentesco. Nell'interno erano conservati stupendi affreschi di Nicolò dell'Abate, ora trasferiti nella Pinacoteca Nazionale, raffiguranti storie tratte dall'Orlando Furioso, databili alla metà del XVI secolo.
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Chiese di San Colombano e Santa Maria dell'Orazione
via Parigi, 1. Bologna
Della chiesa di San Colombano, ricordata fin dal XII secolo, restano avanzi trecenteschi nel fianco. La chiesa di Santa Maria dell'Orazione ha nel portico affreschi del tardo XVI secolo di P. Pancotto. Al piano superiore è situato l'oratorio di San Colombano che conserva uno dei più importanti cicli di affreschi dell'Accademia dei Carracci (1600-2), con opere di F. Albani, Domenichino, F. Brizio, B. Galanino, L. Garbieri, L. Massari, G. Reni.
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Casa Conoscenti
via Manzoni, 6
Posseduta da Alberto Conoscenti all'inizio del XIV secolo, passò al Comune di Bologna che la donò nel 1370 ad Astorre Manfredi di Faenza. E' un'importante costruzione trecentesca e raro esempio di abitazione privata con il portico ad archi ogivali. Nel cortile è visibile un resto delle costruzioni della rocca imperiale, attestata alle mura di selenite della prima cerchia difensiva della città.
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Palazzo Ghisilardi
via Manzoni, 4 Bologna
I Ghisilardi affidarono la costruzione del loro palazzo di famiglia, a partire dal 1483, a mastro Zilio di Battista Montanari. Eleganti sono la facciata ed il cortile a doppio loggiato e i grandi mensoloni in arenaria scolpiti. All'interno sono visibili alcuni resti romani, cospicui avanzi della rocca imperiale del XII secolo e una torre duecentesca, appartenuta già alla famiglia Conoscenti.
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Palazzo Fava
via Manzoni, 2
Al piano nobile di questo palazzo senatorio cinquecentesco si trova la famosa sala affrescata, per conto di Filippo Fava, da Ludovico, Annibale ed Agostino Carracci con le Vicende di Giasone (1584); in altre sale i Carracci dipinsero Storie dell'Eneide, Storie di Europa, ed altri ambienti recano affreschi di B. Cesi e F. Albani. Per Alessandro Fava il giovanissimo Donato Creti dipinse l'Ercole e Cerbero nel 1688.
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Ex Seminario Arcivescovile
via Indipendenza, 8
Il vasto edificio, che in parte comprende l'antico palazzo Fava, fu ammodernato nel 1751 per ordine di papa Benedetto XIV Lambertini, che lo destinò ad uso di seminario. Il portico fu aggiunto nel 1772 su disegno di Francesco Tadolini. Al piano terreno si trova una sala con affreschi della seconda metà del Cinquecento.
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Chiesa della Madonna di Galliera
via Manzoni, 3 Bologna
Fondata nel 1304 divenne poi sede della Compagnia dei Poveri Vergognosi nel 1495 e nel 1622 fu data agli Oratoriani di San Filippo Neri. Fu ricostruita nel 1479 e completata con la facciata in macigno, ricca di statue, nel 1502, su progetto di Zilio Montanari. All'interno affreschi di G. Marchesi (1730-44); dipinti di F. Albani, Guercino, A. M. Colonna, L. Pasinelli, T. Muratori, G. Donnini, M. A. Franceschini e sculture di G. Mazza (1695 c.) A. G. Piò (1740), S. Giannotti (1741).
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Ex Oratorio di San Filippo Neri
via Manzoni, 5
Il portale cinquecentesco proviene, come si può leggere nell'architrave, da una casa della famiglia Hercolani. L'interno settecentesco, gravemente danneggiato dalle bombe nel 1944, fu progettato da Alfonso Torreggiani nel 1733 e decorato da statue di Angelo Gabriello Piò con ornati in stucco di Carlo Nessi ed intagli di Antonio Cartolari. Nella controfacciata è stato ricollocato nel Settecento un affresco raffigurante un Ecce Homo di Ludovico Carracci.
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Palazzo Boncompagni
via del Monte, 8
Costruito per iniziativa di Cristoforo Boncompagni nel 1537, fu terminato nel 1548. L'edificio, con bella scala elicoidale, è variamente attribuito a Baldassarre Peruzzi o al Vignola. Sul portale del 1545 figura l'insegna papale di Gregorio XIII, Ugo Boncompagni.
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Monte di Pietà
via Indipendenza, 11
Qui era la dimora dei canonici di San Pietro. Dal 1532 fu sede del Monte di Pietà di Bologna. L'attuale fabbrica venne edificata nel 1758 da Marco Antonio Bianchini, assistito da Alfonso Torreggiani. La Pietà in terracotta, che si trova sulla porta, è opera cinquecentesca di Gabriele Fiorini e venne restaurata verso il 1761 da Agostino Corsini. Il cortile a doppio loggiato risale al 1472 circa.
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Cattedrale di San Pietro
via Indipendenza, 9
Di origini paleocristiane, fu ingrandita nel XII - XIII secolo; il campanile è del XIII; il presbiterio è di D. Tibaldi (1575). La chiesa attuale fu ricostruita su progetto di A. Mazenta (1605) con interventi d A. Torreggiani (1743-47) e di F. Tadolini nel timpano della facciata (1776), ornata da statue di A. Corsini e P. Vershaffelt. Nell'interno acquasantiere sostenute da leoni romanici; dipinti di E. Graziani, M. A. Franceschini, D. Creti, A. Rossi, G. Marchesi, V. M. Bigari; sculture di G. Brunelli, G. Mazza, A. G. Piò, e Compianto in terracotta di A. Lombardi. Nel presbiterio affreschi di L. Carracci, P. Fontana, C. Aretusi e G. B. Fiorini.
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Palazzo Arcivescovile
via Altabella, 6
L'alto portico si crede voluto dal vescovo Enrico della Fratta (1213), eccetto le quattro arcate verso via Sant'Alò, erette nel XVI secolo. Il cortile si deve a Domenico Tibaldi (1575) e fu restaurato dal cardinale Oppizzoni alla metà del XIX secolo. Il voltone d'ingresso è del 1772. Nell'interno si trovano avanzi architettonici dei secoli XIII e XIV; la cappella, a piano terra, fu decorata da F. Minozzi (1790) e varie sale del piano superiore furono adornate da P. Fancelli e altri nel XIX secolo.
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Torre Prendiparte
via Sant'Alò, 7
Risale al XII secolo e viene anche chiamata la "Coronata" per il motivo della risega che la orna verso la sommità; è alta circa 59 metri. Nel XVIII secolo vi furono collocate le prigioni dell'Arcivescovado.
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Casa Torre Guidozagni
via Albiroli, 1/2
Raro esempio superstite di casa-torre duecentesca la cui altezza fu ridotta nel 1487. Era un tempo collegata alla dimora dei Solaroli, demolita nel 1926.
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Palazzina Majani
via Indipendenza, 4 Bologna
Già sede del caffè e dei negozi di confetteria Majani. Raro esempio di architettura floreale progettata da Augusto Sezanne nel 1908.
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Gabella Nuova
via Ugo Bassi, 1/2
L'edificio, già sede di servizi doganali, venne eretto su progetto di Domenico Tibaldi nel 1573-75. Nel primo ventennio dell'Ottocento il portico fu completamente ammodernato su disegno di Angelo Venturoli.
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Palazzo Castelli
via Monte Grappa, 5
L'antico edificio quattrocentesco fu del tutto ricostruito nel 1770 su disegno di Francesco Tadolini, con statue di suo fratello Petronio, che ancora si conservano, restaurate, all'ingresso. L'interno venne completamente distrutto nell'ultima guerra. Nel retro dell'edificio si può ancora vedere, dei due Tadolini, una nicchia di fondale con statua.
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Palazzo Gessi via Montegrappa
via Monte Grappa, 9
L'edificio fu ricostruito completamente da Giovanni Bassani nel 1792. Nello scalone si conservano statue coeve e pitture murali di Domenico Pedrini. L'attiguo voltone dei Gessi risale al XIII secolo.
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Chiesa dei Ss. Gregorio e Siro
via Monte Grappa, 15, Bologna
Costruita nel 1532-35 dai canonici di San Giorgio in Alga di Venezia, passò nel 1676 ai Chierici Regolari Ministri degli Infermi. Nel 1780 vennero rifatte la facciata e le volte da Angelo Venturoli. La torre dei Ghisilieri venne trasformata nell'attuale campanile nel 1532. All'interno si conservano affreschi nella volta di L. Samoggia e A. Guardassoni (1868) e dipinti di D. Calvaert sull'altar maggiore (1581), C. Procaccini, A. Carracci (1584-85), L. Carracci, L. Massari, G. L. Valesio, F. Torelli, J. A. Calvi, G. Pedretti.
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Palazzo Lambertini
via Nazario Sauro, 18
L'edificio fu costruito a partire dal 1570, per conto di Cesare Lambertini, forse su disegno di Francesco Morandi detto il Terribilia. Fra il 1797 e il 1804 ospitò il teatro Taruffi, e quindi la loggia massonica "Felsinea", cui appartenne Giosuè Carducci.
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Ex chiesa di San Giorgio
via Nazario Sauro, 20/2
Costruita tra il 1589 e il 1633 su disegno di Tommaso Martelli per conto dei Padri Serviti, che vi rimasero fino alla loro soppressione nel 1797. Fu chiusa al culto dopo le devastazioni belliche e venne successivamente restaurata. Vi restano tracce delle due statue di Gabriele Brunelli nel presbiterio.
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Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo
via Lame, 107 Bologna
Costruita nel 1641, fu sede fino al 1802 delle Suore Cappuccine. L'edificio subì gravi danneggiamenti nella seconda guerra mondiale e fu ricostruito nel 1950 da Luigi Vignali. Nell'interno si conservano ancora opere di G. F. Gessi, A. Tiarini, B. Passarotti, G. Cavedoni, V. Spisanelli.
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Porta Lame
Piazza VII Novembre
La porta, costruita su disegno di Agostino Barelli nel 1677, appartiene alla terza e ultima cerchia delle mura. Le statue bronzee dei giovani partigiani, di Luciano Minguzzi, ricordano una battaglia avvenuta nei pressi della porta il 7 novembre 1944.
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Salara
via Don Minzoni, 18
L'edificio risale al 1783-85; era un tempo adibito a magazzino del sale, in prossimità dello scalo dell'antico porto della città, che fu progettato da Jacopo Barozzi detto il Vignola, nel 1548. E' stato il più importante punto di approdo del sistema dei canali, in uso fino al XVIII secolo.
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Santuario di Santa Maria delle Visitazione al Ponte delle Lame
via Lame, 50
Costruito nel 1527 sul ponte che collegava le due rive del canale di Reno. La struttura attuale, con facciata rimasta incompiuta, è frutto di una ricostruzione del 1764 su progetto di Marc'Antonio Bianchini. L'interno, ad una navata, offre una ricca decorazione settecentesca con stucchi di Giuseppe Canepa e statue di Filippo Scandellari (1765).
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Porta San Felice
piazza di Porta San Felice
La porta appartiene alla terza e ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Ristrutturata nel 1508 da Antonio Paltroni, fu isolata agli inizi del Novecento, a seguito della demolizione delle mura.
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Chiesa di Santa Maria e San Valentino della Grada
via Calari, 10
Costruita nel 1632, su disegno di Antonio Levanti, per opera di una congregazione qui riunitasi a venerare un'immagine della Vergine dipinta sulle mura. Nell'interno dipinti di A. Catalani, P. Fancelli, G. Caponeri; terracotta di F. Arrigucci. Sul retro dell'edificio è la torre di guardia, che segna l'ingresso del canale di Reno in città, dove è tutt'ora visibile la "Grada" o grata che veniva abbassata per impedire indesiderabili ingressi dentro le mura.
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Chiesa di Santa Maria della Carità
via San Felice, 64
Ricostruita da P. Fiorini nel 1583, sull'area di una chiesetta annessa ad un ospedale per viandanti, fu ampliata da G. B. Bergonzoni nel 1680. Nell'interno sono conservati dipinti di Galanino, G. L. Valesio, F. Cignani (1680), M. A. Franceschini (1685), L. Quaini, L. Crespi, e la giovanile Crocifissione di Annibale Carracci (1583). Nella sacrestia, opere di G. Gandolfi, J. A. Calvi, sculture di G. F. Bezzi.
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Ex Chiesa di San Nicolò di San Felice
via San Felice, 41
Risale al XII secolo. Fu riedificata da Pietro Fiorini nel 1576 e rimodernata nel 1753. Dell'edificio originale rimane solo la facciata con stucchi settecenteschi, sulla quale, entro una nicchia di Carlo Francesco Dotti, fu posta una croce di ferro su colonna marmorea, qui trasferita dalla strada nel 1732 (la croce è ora conservata nella chiesa di Santa Maria della Carità).
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Ex monastero dei SS. Naborre e Felice detto Abbadia
via dell'Abbadia, 1
Si suppone che qui fosse la prima sede episcopale della città, al tempo del proto-vescovo San Zama. La riorganizzazione operata dai monaci Benedettini, che vi si stabilirono nel 1110, ha lasciato tracce nell'esterno dell'antica chiesa, restaurata nel 1950, e nella sottostante cripta. Altre parti antiche sono il campanile, della fine del XIV secolo, e un chiostro a doppio loggiato del XV secolo.
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Palazzo Pallavicini già Alamandini
via San Felice, 24
La facciata, la cui parte sinistra fu ridisegnata da Alessandro Amadesi nel 1788, conserva il cornicione del XV secolo. Lo scalone seicentesco fu progettato, forse, da Luigi Casoli intorno al 1690. All'interno si conserva un grande salone con affreschi di Giovanni Antonio Burrini (1690) e varie decorazioni, eseguite tra il 1789 e il 1792, per volere di Giuseppe Pallavicini, ad opera di F. Minozzi, F. Pedrini, V. Martinelli, G. A. Valliani, S. Barozzi e stucchi di G. Rossi.
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Palazzo Ariosti
via San Felice, 3
La pregevole facciata, iniziata nel 1730 da Carlo Francesco Dotti, venne compiuta nel 1775.
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Ex chiesa di Santa Maria delle Laudi
piazza Malpighi, 1
Detta popolarmente "Ospedaletto", fu sede dell'ospedale della Compagnia dei Laudesi, soppressa nel 1798. L'edificio fu eretto nel 1583 su disegno di Domenico Tibaldi, mentre la parte superiore, del 1610, si deve forse a Giulio Torri.
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Ex chiesa e convento dello Spirito Santo
via Testoni, 4
Qui, dal 1646, si insediarono i Chierici minori dello Spirito Santo. Il grande convento fu eretto, su progetto di Alfonso Torreggiani, nel 1746. La chiesa attigua, che risale al 1665, venne ridisegnata nel 1788 da Giuseppe Jarmorini; conserva resti di decorazioni in stucco e due grandi statue di Filippo Scandellari. Tutto il complesso fu gravemente danneggiato da un bombardamento nel 1943.
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