Da Castel del Rio al lager
Il Commissario prefettizio di Castel del Rio, sollecitato dal locale segretario del fascio e dalla polizia tedesca, ordina agli uomini del paese, in età compresa tra i 16 e i 30 anni, di presentarsi entro il 31 maggio per chiarimenti, muniti dei documenti militari.
Si tratta di una trappola. Tutti sono trattenuti nella casa del fascio e poi portati al comando tedesco installato nel Palazzo degli Alidosi. Qui vengono scartati gli addetti alle industrie belliche, i raccomandati e i fascisti.
47 uomini vengono condotti a Prato e uniti ai rastrellati in Toscana. Saranno in seguito trasferiti ai campi di transito di Fossoli-Carpi e di Bolzano-Gries e poi inviati nei lager di Mauthausen, Melk e Dachau. Alcuni di loro non faranno più ritorno.
- Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di liberazione nel Bolognese, comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, pp. 68-69
- Nazario Galassi, Imola dal fascismo alla liberazione, 1930-1945, Imola, University Press Bologna, 1995, p. 357
- Nazario Galassi, Partigiani nella linea gotica, Imola, University Press Bologna, 1998, p. 122
- Vincenzo Pappalettera, Tu passerai per il Camino. Vita e morte a Mauthausen, Milano, U. Mursia, 1965, p. 262
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2004, p. 274