
Leandro Arpinati
Arpinati fu una delle figure più influenti del fascismo bolognese.
Da giovane iniziò la sua militanza politica nelle file dei socialisti e poi tra gli anarchici.
Impiegato alle ferrovie, durante la grande guerra si avvicinò alle posizioni interventiste di Mussolini, del quale era conterraneo.
Nel 1920 fondò a Bologna il secondo Fascio di combattimento e in seguito fu uno dei principali organizzatori delle brutali spedizioni punitive delle squadre d’azione contro il movimento operaio e sindacale in Emilia.
Dopo la vittoria del fascismo divenne il “ras dei ras” di Bologna, ricoprendo anche l’incarico podestarile. Fu uno dei maggiori esponenti del Pnf e massimo dirigente dello sport italiano.
Ricoprì le cariche di Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) dal 1926 al 1932, della Federazione di Atletica Leggera (FIAL) dal 1927 al 1929 e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) dal 1931 al 1933.
Fu inoltre il principale promotore della costruzione, sotto l’egida del fascismo bolognese, del grande complesso sportivo del Littorale, inaugurato nel 1926.
A causa di continui dissidi con Mussolini e con il segretario del Pnf Achille Starace, fu costretto a dimettersi da tutti gli incarichi e venne confinato per alcuni anni a Lipari.
Fu quindi costretto a risiedere nella sua tenuta di Malacappa, nei pressi di Argelato. Con la creazione della RSI ebbe la possibilità di tornare in sella, ma rifiutò l’invito di Mussolini per un impegno nel governo di Salò.
Durante la guerra ebbe contatti con gli Alleati e con esponenti dell’antifascismo. A Malacappa diede protezione a oppositori e prigionieri in fuga.
Il 22 aprile del 1945, il giorno dopo la liberazione di Bologna, fu assassinato assieme all’amico Torquato Nanni da una squadra di partigiani comunisti.
Approfondimenti
- 1901-2011 Società Ginnastica Educativa Sempre Avanti!, a cura di Franco Vannini e Gilberto Veronesi, Bologna, Camera Chiara, 2011
- Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 -aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998
- Giancarla Cantamessa Arpinati, Arpinati mio padre, Roma, Il Sagittario c1968
- Pier Paolo D'Attorre, Bologna “imperiale”, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1990, vol. 4.: Bologna dall'Unità alla Liberazione
- Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013
- Simon Martin, Calcio e fascismo. Lo sport nazionale sotto Mussolini, Milano, A. Mondadori, 2006
- Ivan Spada, Il fascismo a Bologna. Storia delle camicie nere all'ombra delle due torri (1919-1945), Roma, Red Star Press, 2021