Ippodromo dell'Arcoveggio

Nel 1932 in via Corticella fu inaugurato il nuovo ippodromo dell'Arcoveggio, voluto dal podestà fascista Leandro Arpinati e progettato dagli ingegneri Umberto Costanzini e Ulisse Bandiera.
Edificato con tecniche di costruzione innovative, l’impianto fu dotato di una grande tribuna senza pilastri di sostegno, in grado di fornire un’ampia visibilità agli spettatori.
I calcoli strutturali furono affidati all’ing. Armando Villa.
L'ampio parcheggio, circondato da alberi di alto fusto, poteva accogliere le auto di tutti gli spettatori. Le scuderie furono allestite con box in muratura.
Specializzato per il trotto, l'ippodromo era in funzione in primavera e in autunno.
Nei mesi estivi le corse si spostavano nella Riviera Adriatica, utilizzando soprattutto la pista di Cesena.
- Mario e M. Pia Aniballi, Cavalli al trotto, Bologna, Edizioni GES, 1982
- Archivi aggregati. La sezione di architettura e i fondi degli architetti moderni, a cura di M. Beatrice Bettazzi, Bologna, Archivio storico Università, 2003
- G. Bernabei, G. Gresleri, S. Zagnoni, Bologna moderna, 1860-1980, Bologna, Patron, 1984
- Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, Bologna, Edizioni aldine, 1950, vol. 2.
- C'era Bologna. Porta per porta la città rivela i suoi antichi segreti, a cura di Tiziano Costa e Oriano Tassinari Clò, Roma, Newton periodici, 1991, vol. 3
- Le origini del trotto a Bologna: immagini per una storia. In occasione dei 60 anni dell'Ippodromo Arcoveggio di Bologna, a cura di Giancarlo Roversi e Arrigo Martino, Società cesenate corse al trotto, 1992

Bologna, il nuovo Ippodromo all'Arcoveggio (Foto Villani). Dalla rivista 'Il Comune di Bologna', giugno 1932.