Bologna dello sport

Ex chiesa di S. Lucia

Santa Lucia, via Castiglione, 36, Bologna
copertina di Ex chiesa di S. Lucia

L’antica chiesa di Santa Lucia in via Castiglione divenne nel XVI secolo, assieme al vicino convento, di proprietà dei Gesuiti.

A partire dal 1623 fu restaurata e in parte riedificata su progetto di Girolamo Rainaldi e sul modello della chiesa romana del Gesù.

Dopo la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti nel 1775, passò per breve tempo ai Barnabiti, finché in epoca napoleonica venne chiusa al culto.

Nel 1866 il Governo italiano la consegnò alla Congregazione di Carità e nel 1873 il Comune la cedette  alla Società sezionale di Ginnastica di Bologna, la futura SEF Virtus.

L’assegnazione fu caldeggiata, a nome della Lega Bolognese per l’Istruzione del Popolo, da Giosue Carducci, che definì la palestra di ginnastica per il popolo una istituzione necessaria, reclamata dalla civiltà moderna. 

Dall’8 maggio di quell’anno la grande chiesa sconsacrata divenne la sede della Società e cominciò ad essere utilizzata per la cultura e la diffusione della ginnastica, arredata con tutte le macchine necessarie.

Il 20 giugno successivo si costituì la Sezione Scherma, alla cui direzione fu chiamato il maestro Corrado Palumbo.

Col nuovo anno iniziarono i corsi di ginnastica tenuti dai coniugi Baumann. Ginnasti, saltatori, cultori della pesistica, della lotta greco-romana, della scherma cominciarono ad allenarsi con costanza, “in un’atmosfera cordiale e di sana emulazione".

Santa Lucia diventò in breve la più grande palestra d’Europa, a disposizione anche delle vicine scuole.

Nel giugno 1923 la Sezione Scherma della Virtus organizzò i campionati nazionali di questa disciplina, trasformando la chiesa in una “sala meravigliosa”. Le gare videro la partecipazione delle migliori lame d’Italia. 

Nel 1932 in Santa Lucia fu disputata la prima partita di “palla al cesto” e l’anno seguente fu fondata la relativa Sezione sportiva. 

Nel 1934 la Virtus si laureò campione della Prima Divisione, acquisendo il diritto di disputare la serie A. Ad alcuni incontri prese parte anche Vanni Canapele, che era a quel tempo il miglior tennista d’Italia.

Dopo la seconda guerra mondiale la chiesa ospitò per alcuni anni i laboratori dell’Istituto tecnico Aldini Valeriani, prima di diventare Aula Magna di Ateneo in occasione del IX Centenario dell’Alma Mater.

Approfondimenti
  • Mirella D'Ascenzo, La scuola elementare nell'età liberale. Il caso Bologna, 1859-1911, Bologna, Clueb, 1997
  • Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici L. Parma, 1972
  • La storia dello sport a Bologna, a cura di Giorgio Bernardi, Franco Cervellati, Bologna, Grafiche Damiani, stampa 2005