Bibliografie

Percorsi di lettura per imparare a conoscere la città di Bologna.

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La Finlandia a Bologna
Ben prima che a Casalecchio di Reno aprisse il grande magazzino IKEA, la cultura scandinava del progetto, e quella finlandese in particolare, ha avuto una certa influenza a Bologna, grazie all'opera di alcuni architetti (segnatamente Enzo Zacchiroli) e all'attività di alcuni punti vendita di mobili e oggetti di design (Gavina-poi Simon, Canetoli, TC Interni).
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Basket City
C’è una cosa sola che spezza in due Bologna come il derby del basket: la via Emilia. Una linea retta che taglia in due la città in modo netto, come un’arancia.
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Bologna Underground
Dalle cantine alle balere Un manipolo di (de)menti geniali  
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Valvoline Motorcomics
I miei compagni di strada, amici che erano confluiti in un gruppo, che chiamammo Valvoline Motorcomics, come fosse una rock band o meglio un progetto, un gruppo di azione artistica, parafrasando le avanguardie storiche, mi stimolavano, davano la forza del confronto sul terreno fertile delle idee. Notti insonni a chiacchierare davanti a tazze di té nero cinese, sventolando visioni e dichiarazioni di amore perduto nei confronti di un'avanguardia fumettistica che ci sentivamo di incarnare. (Igort, Sinfonia a Bombay, Bologna, 2103, p. 10)
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Arpad Weisz e il razzismo nello sport
Contro il razzismo nello sport Non fosse stato per le leggi razziali che comparvero nel ‘38, nel Bologna Arpad Weisz ci sarebbe rimasto chissà quanto. Dovette andarsene, dapprima a Parigi e poi in Olanda, ma la cosa più brutta fu il silenzio gelido che l’accompagnò. Nemmeno una riga sui giornali, nemmeno l’ombra di un pubblico apprezzamento per il lavoro fatto. Questo debito di gratitudine e di rispetto il Bologna purtroppo non ha mai potuto saldarglielo. Di Arpad Weisz e della sua famiglia si seppe un giorno che erano morti in un lager. (G. Marchesini, Bologna: 80 anni di gloria, Bologna 1988, vol. 1., p. 136)
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Antiche vie dell’Emilia
Noi bambini l’avevamo denominata “la strada dei cavalieri”, sentendo vagamente che, semmai fossero comparsi da qualche parte, proprio lungo quella strada avremmo forse un giorno potuto vedere avanzare Lancillotto e i suoi eguali in groppa ai loro grandi destrieri. I grandi alle volte la chiamavano “la strada dei pellegrini". (A. Faeti in: Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio, Milano 1986, p. 63)
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Cirenaica 100 anni
La Cirenaica è un rione periferico di Bologna, nato nel primo Novecento con precisi confini, segnati da strade e linee ferroviarie. Il 9 aprile 1913 il Comune decise di intitolare alla Libia la strada principale, richiamando con chiarezza la recente conquista coloniale. Poche settimane più tardi, nei pressi di un palazzo in costruzione, venne alla luce una grande necropoli villanoviana. Il quartiere fu edificato in gran parte dalla Cooperativa Risanamento e dall'Istituto delle Case Popolari e ha mantenuto nel tempo la caratteristica di insediamento popolare razionalmente progettato.
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Auto d’Emilia
Lamborghini, Maserati e Ferrari. Nella Terra dei Motori “Le farò vedere se non sono capace di fare anch’io delle “fuoriserie”, magari migliori delle sue” Con questa sfida, lanciata nel lontano 1962 da Ferruccio Lamborghini a Enzo Ferrari, comincia l’avventura dell’azienda di Sant’Agata Bolognese, terzo polo, in ordine di apparizione, del “triangolo d’oro” delle supercar italiane: Maserati, Ferrari e, appunto, Lamborghini.