Bibliografie

Percorsi di lettura per imparare a conoscere la città di Bologna.

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Nuvole in Appennino
Può capitare che gli autori di fumetti - tipi strani, un po' matti, solitari - si ritirino a disegnare o a vivere fuori città, portando con sé solo carta e matita. Ogni tanto, però, nei loro lontani rifugi si radunano e allora son chiacchiere e bicchieri di vino. 
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la bomba alla stazione e gli attentati ai treni
“Nulla è diverso intorno alle 10.25 del 2 agosto 1980, a Bologna. Nella sala d’aspetto di seconda classe c’è chi legge i quotidiani, i bimbi non stanno fermi e corrono felici, i loro genitori li guardano orgogliosi, i boy scout sono accampati in un angolo, un signore osserva il tabellone.Chi fuma una sigaretta, chi si incontra per la prima volta o si rivede dopo anni. Qualcuno deve raggiungere città lontane.Storie di gente comune, di vita quotidiana, in una stazione come tante altre, a quell’ora, nel mondo”. da: D. Biacchessi, Un attimo quarant’anni. Vite e storie della strage alla stazione di Bologna, Milano, Jacabook, 2020, p. 11
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Le rose antiche di Bologna
Le corse dei cavalli all'ippodromo Zappoli, gli esperimenti di aviazione ai Prati di Caprara, le passeggiate al Pincio, con le sue belle scale di marmo bianco e i lampioni a gaz, i music hall e i café chantant della via "direttissima" alla stazione, "gli" automobili rombanti nei circuiti fangosi, la passione per Wagner e Verdi ...
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La statua racconta ...
Il 22 aprile 1945, il giorno dopo la Liberazione di Bologna, nello stadio Littoriale si installa il 56° ospedale militare d'evacuazione gestito dall'esercito americano. Un pilota brasiliano, che viene qui ricoverato, riferisce che, al suo arrivo, nello stadio vi era "uma enorme estatua equestre de Mussolini".
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Dino Gavina
"La produzione è il mezzo di comunicazione più efficace del nostro tempo, un mezzo che può essere usato come veicolo di stupidità o di civiltà. La macchina che produce si configura così come un'arma meravigliosa o terribile e chi ne dispone ha il dovere di capire cosa sta facendo" (Dino Gavina)
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Baracche e burattini
Chissà se a Bologna qualcuno ancora dice: "Finir int al paniran ed Cuccoli" ? Un tempo finire nel cestone di Cuccoli significava essere dimenticati oppure andare in disgrazia. Nella realtà dell'800 voleva dire essere uno dei burattini di Angelo Cuccoli (1834-1905), il più noto burattinaio di Bologna, che alla sera, dopo lo spettacolo, riponeva le sue teste di legno nel famoso paniran.
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Augusto Majani Nasica
Augusto Majani (1867-1959) fu pittore, disegnatore, cartellonista, illustratore, umorista tra i più apprezzati della Belle Epoque. Fu inoltre per trent'anni professore dell'Accademia di Belle Arti, dove ebbe come allievi Giorgio Morandi e Bruno Saetti.
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Auguri Wolfango!
Questa bibliografia è stata redatta nel 2016 in occasione del novantesimo compleanno dell’artista Wolfango (1926-2017)