
Nel 1890 don Raffaele Mariotti, cappellano di Santa Maria Maddalena, cominciò ad organizzare sotto il portico della chiesa in via Zamboni alcune attività ricreative e di svago per i giovani operai che terminavano la loro faticosa giornata di lavoro.
Faceva divertire i ragazzi con passeggiate, spettacoli di burattini e tombole. Dava loro anche un po' d'istruzione e dottrina cristiana e li incoraggiava al bene.
Poco dopo ottenne la sede della Compagnia del Santissimo Sacramento e con l'aiuto di alcuni benefattori acquistò un prato in via Vezza per i giochi all'aperto e le attività sportive.
Con il fine di raccogliere i figli del popolo “togliendoli dai pericoli della via e dalle male e funeste compagnie” furono aperti in seguito altri ricreatori in vari rioni cittadini.
Quello di Saragozza fu avviato nei primi mesi del 1894, con il cortile di via Frassinago dove nacque la Salus e un bel campo da calcio. Il terzo fu inaugurato in Santo Stefano nell'autunno 1899.
Tra le attività dei ricreatori vi era la fanfara, che si esibiva in ogni occasione di festa e durante i concorsi ginnici. Era diretta dal maestro Ferdinando Cavallari ed era una delle più ammirate dell'epoca.
Dal 1901 in seno all'Opera dei Ricreatori Maschili Popolari Cattolici di don Mariotti iniziò ad agire la Società Ginnastica Fortitudo, una delle prime società sportive cattoliche in Italia, subito affiliata alla Reale Federazione Ginnastica d'Italia.
Nella primavera del 1902, alla presenza del cardinale Domenico Svampa, gli atleti della Fortitudo tennero il loro primo saggio ginnico nel cortile di via Frassinago.
Nello stesso anno fu inaugurato in via San Felice il quarto ricreatorio, che divenne la sede della Direzione Generale dell’Opera. Qui, grazie a numerose donazioni, furono costruiti in seguito una palestra ed un teatro e nel cortile vennero erette due tribune.
Dopo le distruzioni causate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, della vecchia sede rimase solo una parte della tribuna intitolata al munifico benefattore Pietro Casolini.
Cento anni di Fortitudo, 1901-2001, Bologna, Fortitudo, 2001