
Il 3 giugno 1862 il generale Cialdini inaugurò il Bersaglio, campo per le esercitazioni e le gare della Società del Tiro a Segno Comunale.
Il terreno, all'interno delle mura cittadine tra porta Castiglione e il santuario del Baraccano, fu assegnato dal Comune, assieme a un contributo iniziale di 5.000 lire.
L'impianto si estendeva per 300 metri. Su un fronte di 15 metri erano ospitate tre linee di tiro.
Considerato provvisorio, rimase invece in funzione per oltre vent'anni, prima di essere trasferito, nel 1886, all’Arco Guidi, aldilà del portico che unisce il Meloncello alla Certosa.
In questo nuovo poligono lo sport del tiro ebbe grande sviluppo. Vi si svolsero gare molto importanti, sempre in presenza delle autorità.
Per oltre cinquanta anni l'arma più usata fu il fucile modello '91.
Durante la grande guerra il Tiro a segno fu il luogo di esecuzione dei disertori e dei ladri di materiale bellico.
- Luca Baccolini, I luoghi e i racconti più strani di Bologna. Alla scoperta della "dotta" lungo un viaggio nei suoi luoghi simbolo, Roma, Newton Compton, 2019
- Antonio Brighetti, Località Arco Guidi. Storia e iconografia, Bologna, A. Gaggi, 1981
- Figure, luoghi, mestieri, cronaca. Un secolo di vita bolognese nell'archivio dei fratelli Camera, a cura di Alessandro Molinari Pradelli, Bologna, Nuova Alfa, 1989
- Gian Paolo Reggiani, Il tiro a segno presso il Baraccano nel 1862, in: "Strenna storica bolognese", 58 (2008), pp. 407-419

- nei pressi sorgeva il Tiro a segno nazionale. Società del mandamento di Bologna