Umberto Eco
La vita in breve
Nasce nel 1932 ad Alessandria. In gioventù è impegnato nell'Azione Cattolica, di cui diviene dirigente nazionale. Durante gli studi universitari si allontana dalla fede religiosa. Si laurea a Torino nel 1954 con una tesi su San Tommaso, pubblicata nel 1956. Non abbandonerà mai lo studio della filosofia e della cultura medievale, anche quando i suoi interessi si volgeranno soprattutto alla semiotica e all'indagine della cultura popolare contemporanea.
Nel 1954 vince, assieme a Furio Colombo e Gianni Vattimo un concorso alla RAI. Con loro e con altri nuovi assunti, i cosiddetti "corsari", è chiamato a svecchiare i programmi dell'ente radiotelevisivo pubblico. Da questa esperienza trae spunto per numerosi scritti di analisi e critica.
Dal 1959 al 1975 è uno dei direttori editoriali della Bompiani. Nel 1962 pubblica il saggio Opera aperta, che diviene uno dei riferimenti teorici del movimento d'avanguardia artistico-letterario Gruppo 63.
Nel 1961 ha inizio la sua carriera universitaria, svolta in vari atenei italiani e infine a Bologna, dove, nel 1971, è tra i fondatori del primo corso di laurea in DAMS e occupa la prima cattedra di Semiotica in Italia. E' quindi direttore dell'Istituto di Comunicazione e infine, dal 2000, presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici. È inoltre visiting professor in numerose, prestigiose università americane ed europee, fino al ritiro dall'insegnamento nel 2007 per raggiunti limiti di età.
I numerosi articoli sulla cultura e le comunicazioni di massa, pubblicati dagli anni Cinquanta in varie riviste e giornali sono raccolti in volumi divenuti molto noti, quali Diario minimo (1963) e Apocalittici e integrati (1964), più volte ampliati e ripubblicati.
Nel 1968 inizia a pubblicare studi di semiotica, quali La struttura assente e il Trattato di semiotica generale (1975). Le voci da lui redatte per l'Enciclopedia Einaudi sono in seguito riunite nel volume Semiotica e filosofia del linguaggio (1984). Nel 1971 fonda la rivista di semiotica "Versus", di cui è direttore responsabile fino alla morte.
Dal 1985 al 2016 tiene nell'ultima pagina dell' "Espresso" la rubrica La bustina di Minerva. La sua firma è contesa dai maggiori quotidiani italiani, dal "Corriere" a "La Repubblica", e da riviste letterarie quali "Il verri" e "Alfabeta". E' traduttore di classici, ad esempio Esercizi di stile di Raymond Queneau (1983); collabora con musicisti come Luciano Berio e Sylvano Bussotti.
È appassionato di fumetti e vicino ad autori quali Hugo Pratt e Andrea Pazienza, suo allievo a Bologna.
Il suo romanzo di esordio, Il nome della rosa, pubblicato da Bompiani nel 1980 è un grande successo internazionale, tradotto in decine di lingue e venduto in milioni di copie. Diviene il romanzo italiano più conosciuto e letto nel mondo. Grande risonanza ha anche il secondo romanzo, Il pendolo di Foucault (1988), una satira spietata sulla sindrome del complotto. A questi si succedono altri volumi di successo, l'Isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), Il cimitero di Praga (2010).
Tra le opere dedicate alla teoria della letteratura vi sono Il superuomo di massa (1976), Lector in fabula (1979) e Sei passeggiate nei boschi narrativi (1994), mentre molto diffuso è il manuale Come si fa una tesi di laurea. Muore a Milano nel 2016.
- Carlo Donati, Strada Nove. La via Emilia e le sue curve, Ancona, Affinità elettive, 2020, vol. 1., pp. 220-221
- Marco Marozzi, Umberto Eco. Le gioiose culture, in: Mamma Bologna. Profili di cittadini petroniani tra XX e XXI secolo, Bologna, Pendragon, 2015, pp. 71-72
Internet
Luoghi
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Portico della Morte - Libreria Nanni via Musei, 8
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Palazzo Riario Sforza poi Aldini Strada Maggiore, 34
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Palazzo Poggi - Università degli Studi via Zamboni, 33
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Istituto di Scienze della Comunicazione viaToffano, 2/2, Bologna
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Sala Borsa - Piazza coperta piazza Nettuno, 3