Una serie di risorse digitali dedicate alla documentazione della storia, della cultura, della società e delle istituzioni di Bologna e provincia con particolare attenzione all’800-900.
Dalla Cronologia
Accadde oggi, 01 aprile.

Edera De Giovanni prima eroina della Resistenza
“Era una notte di aprile, pacifica. In alto il cielo pallido, con un quarto di luna. La vita intatta, meravigliosa, pareva impossibile di andare a morire” (R. Viganò)
In via della Certosa sei partigiani, catturati nella zona di Monterenzio e detenuti da alcuni giorni nel carcere di San Giovanni in Monte, vengono fucilati da una squadra di polizia ausiliaria al comando di Renato Tartarotti. Secondo alcuni testimoni è lui stesso a freddarli col mitra.
Le vittime sono: Ettore Zaniboni, brigadiere dei vigili urbani, Egon Brass, Enrico Foscardi, Ferdinando Grilli, Attilio Diolaiti, già schedato dalla Questura come “anarchico sovversivo e pericoloso”, e Edera Francesca De Giovanni.
L'autore della spiata, Remo Naldi - un informatore della Polizia Ausiliaria - è stato arrestato con una messinscena assieme al comandante Zaniboni.
La giovane Edera è la prima eroina della Resistenza nel bolognese. Destinata con gli altri ad essere fucilata alla schiena, davanti al plotone di esecuzione trova la forza di voltarsi, in un gesto estremo di ribellione.

Andrea Pazienza pubblica “Pentothal”
Andrea Pazienza (1956-1988), studente del Dams e funambolico disegnatore, pubblica sul numero di aprile di “Alter Alter” la sua prima storia a fumetti, Le straordinarie avventure di Pentothal. Bologna vi appare sullo sfondo come una città caotica, percorsa da profonde inquietudini.
Nella sua breve stagione artistica “Paz” diverrà uno dei più apprezzati autori italiani. Le sue storie “al limite” appariranno su riviste caratterizzate da un deciso taglio satirico e politico, quali “Cannibale” e “Il Male”.
Tra i suoi personaggi più noti, quello di Zanardi, apparso sulla rivista “Frigidaire” all’inizio del 1981, è considerato il suo capolavoro.


Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
La Mostra dei cimeli diventa Museo del Risorgimento
Al pian terreno di Palazzo Galvani, che già ospita il Museo Archeologico, è inaugurato il Museo del Risorgimento. Il primo impulso alla sua costituzione era venuto nel 1884 da varie Società di Reduci e dalla Lega per l'istruzione del Popolo.
Dopo la mostra di cimeli nel Tempio del Risorgimento italiano durante l'Esposizione Emiliana del 1888, ospitata nelle sale e nel chiostro ottagonale del convento di San Michele in Bosco, una commissione formata dal sindaco Dallolio e da diversi esperti (tra i quali Giosue Carducci e l'arch. Tito Azzolini) si è messa d'impegno per rendere la raccolta permanente.
Gran parte del lavoro preparatorio è opera del prof. Raffaele Belluzzi (1839-1903), ispettore scolastico comunale, che diviene il primo direttore del nuovo museo.
Lo scopo del Museo del Risorgimento è diverso da quello degli altri musei. Non è una semplice raccolta storica, ma ha soprattutto una funzione didattica: esso “tende a educare le generazioni venture ai sentimenti di patria, di amore e di sacificio”.
Il Polittico Griffoni in mostra a Palazzo Fava
Dal 18 maggio al 28 giugno è aperta a Palazzo Fava la mostra La riscoperta di un capolavoro, che rappresenta un evento eccezionale per gli studiosi e gli appassionati d'arte.
Per la prima volta dopo trecento anni sono riunite in un unico spazio espositivo le 16 tavole originali che compongono il Polittico Griffoni, realizzato tra il 1470 e il 1472 a Bologna da Francesco del Cossa (1436-1478) ed Ercole de' Roberti (1451-1496), tra i più importanti artisti del Rinascimento italiano.
L'evento è stato reso possibile grazie ai prestiti straordinari dei musei proprietari, dalla National Gallery di Londra, al Louvre, ai Musei Vaticani.
La grande opera dedicata a San Vincenzo Ferrer, in origine custodita nella cappella della famiglia Griffoni in San Petronio, venne smembrata nel 1725 da mons. Pompero Aldrovandi e le varie parti furono vendute ad antiquari e collezionisti. La preziosa cornice, opera di Agostino de' Marchi, andò invece distrutta.
Il polittico fu ricostruito virtualmente per la prima volta nel 1935 dallo storico dell'arte Roberto Longhi, con il saggio Officina ferrarese.
La mostra doveva essere inaugurata il 12 marzo, ma l'epidemia di covid-19 ha costretto al rinvio. Le visite possono essere fatte solo su prenotazione e per poche persone alla volta.


Edifici, giardini e canali
Notizie sugli edifici storici, i giardini e i canali di Bologna. Con mappa, bibliografie, immagini, link.
Ex Chiesa di Santa Lucia
Fatta erigere dai Gesuiti, a partire dal 1623, su disegno di Girolamo Rainaldi. Il maestoso interno, a navata unica, riprende lo schema della chiesa del Gesù di Roma, con ricca decorazione in stucco. La facciata è rimasta incompiuta così come la parte absidale e la cupola. L’attuale abside è di Vincenzo Vannini (1840). All’interno si conserva una Madonna col bambino dello scultore Giuseppe Mazza. La chiesa, restaurata nel 1988, è ora adibita ad Aula Magna dell’Università.
Giardino della Lunetta Gamberini
Il nome del giardino ricorda la linea difensiva voluta dal generale Fanti tra il 1860 e il 1867, che contava 9 forti e 17 lunette munite di cannoni intorno a Bologna e sparse fortificazioni sulle colline. La lunetta prese il nome da una Cà Gamberini che sorgeva nei pressi della via Emilia. L’ingombrante trincea fu un’apparizione effimera, perché il piano regolatore del 1889 ne decretò il rapido smantellamento. Furono conservati solo piccoli presidi, come la Lunetta Gamberini, adibita alla fabbricazione di fulminato di mercurio. Il complesso dell’area verde, che si estende per 14,5 ettari, è frutto di una serie di acquisizioni degli anni ’70. Circondata da una folta siepe con alberi di Giuda, forsizie, scotani, sanguinelli, sinforine e altri arbusti ornamentali, ospita al suo interno impianti sportivi, scuole, un centro sociale e un centro giovanile. Gli ampi prati sono spesso ombreggiati da filari di pioppi bianchi e tigli. Dall’ingresso di via Sigonio, oltre un prato alberato, si alza un rilievo, con le pendici rivestite di robinie, biancospini e olmi, che era probabilmente il nucleo centrale della vecchia postazione.


Scrittori e scrittrici
Una mappa dedicata agli scrittori a alle scrittrici che hanno operato e vissuto a Bologna nell'800 e nel 900: i salotti, i caffè, le istituzioni culturali, le abitazioni.Un modo per conoscere e amare di più la città.
Casino Civico - Stamperia delle Muse
Ogni giorno festivo avrai concerti di musica e talvolta accademie di musica. Non è pure la poesia dimenticata e due volte l'anno sarai pure divertito dal canto delle Muse. Colui che ha pensato al modo di avvicinare gli uomini mediante quest'esca di divertimento che seduce perchè vario, che conforta perchè innocente, si è certamente meritato gli elogi del vero filantropo.
("Redattore del Reno", 10 luglio 1810)
Alfredo Panzini
Insomma io penso ad Alfredo Panzini. Ricordate quella sua 'Serenata alla luna'. È una fantasia dove Panzini immagina essersi trovato in compagnia con tanti poeti che facevano il viaggio verso la luna. Molti erano e c'era anche Pascoli e c'era Severino. E il Panzini ci commuove e dice: "Fu colpa della luna? Fu il canto dei rosignoli? Fu la notte azzurra? O c'entra anche un po' di quel vino bianco e leggero che avevo bevuto?"
(M. Valgimigli)
Alfredo Panzini nasce a Senigallia (AN) nel 1863 da padre romagnolo. Trascorre la giovinezza a Rimini e a Venezia, dove è ospite del Convitto Nazionale Foscarini.
A Bologna frequenta la facoltà di lettere. E' allievo di Giosuè Carducci, che considera l' "ultimo dei classici", e di Francesco Acri. Conosce Giovanni Pascoli, che lo ricorderà nella poesia La bicicletta di Ninì.
Come Pascoli è “orfano di babbo” e vive da povero studente, costretto a volte “a saltare la colazione”. Una sera al "Piccolo Reno" conosce Mimì Scazzieri, prima sartina e poi attrice, che ritrova al Caffè dell'Arena e con la quale ha una turbolenta relazione, che ricorderà nel libro Viaggio di un povero letterato.
Nel 1886 si laurea con una tesi su Teofilo Folengo, che diventa la sua prima pubblicazione, con il titolo Saggio critico sulla poesia maccheronica (1887).
Inizia quindi a insegnare in varie città italiane, tra cui Imola e Milano. Nel 1890 si sposa a Parma con la pittrice Clelia Gabrielli, dalla quale ha quattro figli. Con la famiglia risiede a lungo a Bellaria, dove nel 1905 costruisce la Casa Rossa, rifugio dalla vita cittadina, luogo dove esprimere a pieno l'amore per la terra e incontrare gli amici: tra essi Renato Serra, Antonio Baldini e soprattutto Marino Moretti.
Al romanzo d'esordio Il libro dei morti (1893) segue una abbondante produzione novellistica, mentre inizia la collaborazione con diversi giornali e riviste, come l' "Illustrazione italiana" e la "Nuova Antologia". Con il romanzo La lanterna di Diogene (1907) ottiene finalmente l'attenzione della critica e inaugura un filone di narrativa di viaggio, che gli sarà particolarmente congeniale.
Per Battistini “l'attitudine di Panzini è quella del moralista nostalgico, disorientato dal tumulto della modernità, che vorrebbe esorcizzare celebrando la vita semplice e appartata, fondata sugli ideali di una mediocrità antieroica”.
Oltre che prolifico scrittore e critico letterario, col tempo Panzini si impone anche come lessicografo. Nel 1905 è tra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli, in cui raccoglie un gran numero di neologismi. Nel 1918 si trasferisce a Roma, dove insegna all'Istituto tecnico "Leonardo da Vinci" e poi al Liceo "Mamiani".
Neutralista e antidannunziano durante la grande guerra, con l'ascesa del fascismo Panzini diventa letterato "di regime". Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti redatto da Giovanni Gentile e nel 1929 è nominato accademico d'Italia. Con il suo contributo l'Accademia pubblica un elenco di oltre cinquecento parole straniere da abolire e sostituire con parole italiane. Muore a Roma nel 1939.

Bologna dei fumetti
Bologna dei fumetti elenca tutti gli autori e le storie ambientate nei luoghi della città di Bologna.
L’industria del fumetto: dall’Isola Trovata a Coconino
Le iniziative editoriali più interessanti, che, pur nella loro esistenza effimera, portano al decollo dell’industria bolognese del fumetto, nascono negli anni Ottanta da Luigi Bernardi e da reduci dell’esperienza “Valvoline” come Daniele Brolli e Igor Tuveri.
Nuovo fumetto: Pazienza e Scozzari, Valvoline
Un nuovo, travolgente fumetto d'assalto nasce sulla stessa lunghezza d'onda del movimento studentesco, esploso in città nel 1977.
Le tavole del Pentothal di Andrea Pazienza terminano con i disordini seguiti all'uccisione di Francesco Lorusso. La stessa Bologna, ex capitale “rossa”, percorsa ora dall'inquietudine che sale tra le fila degli studenti “fuorisede”, dalle case occupate, dai cortei del Movimento, appare nelle altre storie di Andrea Pazienza (Zanardi, Pompeo), come nelle strisce di Filippo Scozzari, artista riminese e compagno d'avventura di Pazienza.


Bibliografie
Percorsi di lettura per imparare a conoscere la città di Bologna.
Motociclette di Bologna
Ducati, Maserati, Weber, GD… nomi che fanno subito pensare all'importanza del comparto meccanico bolognese, saldamente innestato al centro dell'Emilia dei motori: tra Maranello e Imola, tra Modena e Misano, ma anche tra Monza e il Mugello…
È storia sportiva e storia industriale.
L’Ombra nera
Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 i soldati tedeschi compiono, nei pressi di Marzabotto, una grande strage di civili.


Sindaci del dopoguerra
Questa sezione di Bologna online ospita informazioni sui sindaci di Bologna nel secondo dopoguerra. Offre schede biografiche, notizie sui loro mandati e la composizione delle giunte; segnala inoltre libri, saggi, articoli disponibili nella biblioteca Salaborsa.
Renzo Imbeni
Renzo Imbeni è nato a Modena il 12 ottobre 1944. Dopo il diploma all'Istituto Tecnico Commerciale, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Bologna.
Renato Zangheri
Renato Zangheri è nato a Rimini il 10 aprile 1925. Ha frequentato il liceo Giulio Cesare di Rimini, poi la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna, dove si è laureato con lode con una tesi dal titolo Problemi e aspetti del socialismo italiano.

Nuvole in Appennino
Può capitare che gli autori di fumetti - tipi strani, un po' matti, solitari - si ritirino a disegnare o a vivere fuori città, portando con sé solo carta e matita. Ogni tanto, però, nei loro lontani rifugi si radunano e allora son chiacchiere e bicchieri di vino.