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Dalla Cronologia

Accadde oggi, 13 novembre.

immagine di Laurea a Dubcek, eroe della Primavera di Praga
13 novembre 1988
Laurea a Dubcek, eroe della Primavera di Praga
Il 13 novembre, nell'ambito delle celebrazioni del IX Centenario dell'Università, viene assegnata la laurea honoris causa in Scienze politiche ad Alexander Dubcek (1921-1992), statista slovacco protagonista della “primavera di Praga” del 1968. Il 12 dicembre successivo il Consiglio comunale di Bologna conferisce a Dubcek la cittadinanza onoraria. L'Università gli dedicherà inoltre il giardino di palazzo Hercolani, sede della Facoltà di Scienze Politiche, in Strada Maggiore.
immagine di Giovanni Poggeschi nella Compagnia di Gesù
13 novembre 1936
Giovanni Poggeschi nella Compagnia di Gesù
Il pittore Giovanni Poggeschi (1905-1972) entra nel noviziato dei gesuiti ad Ariccia. Sarà nominato sacerdote nel 1944. Per oltre dieci anni la sua vocazione esigerà “il deserto dei segni e dei colori”. In questo periodo Poggeschi smetterà totalmente di dipingere, ritenendo la sua nuova condizione di prete incompatibile con l’esercizio dell’arte. Solo più avanti supererà questa riserva di coscienza, tornando all'arte in modo molto prolifico. Padre Gianni è nato a Bologna nel 1905. Si è laureato in giurisprudenza seguendo una tradizione famigliare, ma poi si è dedicato completamente alla pittura, spronato da Guglielmo Pizzirani (1886-1971). Prima della vocazione egli appare in sintonia con alcuni pittori bolognesi coetanei, come Lea Colliva e Corrado Corazza, con i quali ha fondato la rivista d'arte e letteratura "L'Orto". La pittura pacata e infusa di magia della gioventù cederà il passo, nel periodo della maturità, ad uno stile espressionista, a una scrittura d'istinto, vicina a De Pisis. I soggetti, però, rimarrano umili e quotidiani: donne in preghiera, bambini, scene di vita contadina, animali e oggetti d'uso comune. Una realtà dimessa "elevata a gloria del mondo" (Forlani).
Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
23 aprile 1944
Esecuzione di tre contadini a Castel d'Aiano
Il 17 aprile Castel d'Aiano è occupata dai partigiani, che tengono il paese fino al mattino seguente. Il 22 aprile la 1a Compagnia Arditi del Battaglione “Raspadori” della G.N.R., comandata dal capitano Gaspare Pifferi - assieme a militi del btg Ordine Pubblico (OP) della G.N.R. di Montese e Vergato del magg. Giuseppe Bacchetti - compie un rastrellamento a Ranocchio di Montese (MO). Nell'azione vengono catturate varie persone. Tre contadini - Fulgenzio Baccolini, Mario Mezzadri e Faustino Pini - sono trattenuti con l'accusa di aver aiutato i partigiani e nascosto dei prigionieri alleati. Il giorno seguente i tre sono condotti a Castel d'Aiano, dove vengono interrogati e malmenati. Nella piazza del paese è schierato il plotone d'esecuzione, composto da militi di stanza nel paese. I fedeli che escono dalla messa domenicale sono costretti ad assistere alla fucilazione, che per il cap. Pancaldi serve “d'esempio alla popolazione” . I fascisti impongono di lasciare esposti i corpi fino al tramonto, perché tutti vedano la fine prevista per i "traditori della patria". L'episodio suscita una grande impressione e lascerà un ricordo indelebile nella mente dei testimoni.
27 marzo 1815
Visite di re
Il 27 marzo il re di Spagna Carlo IV è in visita a Bologna con la moglie e il figlio. Alloggia a palazzo Aldrovandi, in via Galliera. Il giorno precedente è arrivato anche il Granduca di Toscana, ospite all'Albergo Reale in palazzo Ghisilardi (poi Grand Hotel Brun).
Edifici, giardini e canali
Giardino della Lunetta Gamberini
Il nome del giardino ricorda la linea difensiva voluta dal generale Fanti tra il 1860 e il 1867, che contava 9 forti e 17 lunette munite di cannoni intorno a Bologna e sparse fortificazioni sulle colline. La lunetta prese il nome da una Cà Gamberini che sorgeva nei pressi della via Emilia. L’ingombrante trincea fu un’apparizione effimera, perché il piano regolatore del 1889 ne decretò il rapido smantellamento. Furono conservati solo piccoli presidi, come la Lunetta Gamberini, adibita alla fabbricazione di fulminato di mercurio. Il complesso dell’area verde, che si estende per 14,5 ettari, è frutto di una serie di acquisizioni degli anni ’70. Circondata da una folta siepe con alberi di Giuda, forsizie, scotani, sanguinelli, sinforine e altri arbusti ornamentali, ospita al suo interno impianti sportivi, scuole, un centro sociale e un centro giovanile. Gli ampi prati sono spesso ombreggiati da filari di pioppi bianchi e tigli. Dall’ingresso di via Sigonio, oltre un prato alberato, si alza un rilievo, con le pendici rivestite di robinie, biancospini e olmi, che era probabilmente il nucleo centrale della vecchia postazione.
Ex Chiesa di Santa Lucia
Fatta erigere dai Gesuiti, a partire dal 1623, su disegno di Girolamo Rainaldi. Il maestoso interno, a navata unica, riprende lo schema della chiesa del Gesù di Roma, con ricca decorazione in stucco. La facciata è rimasta incompiuta così come la parte absidale e la cupola. L’attuale abside è di Vincenzo Vannini (1840). All’interno si conserva una Madonna col bambino dello scultore Giuseppe Mazza. La chiesa, restaurata nel 1988, è ora adibita ad Aula Magna dell’Università.
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biblioteca. salaborsa
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Scrittori e scrittrici
Renzo Renzi
Nasce a Rubiera (MO) nel 1919. A 13 anni si trasferisce a Bologna e studia al Liceo "Galvani". Lavora al "Resto del Carlino" e ad "Architrave", periodico degli universitari fascisti, in cui appaiono le prime opposizioni al regime. Diretto da Roberto Mazzetti, Agostino Bignardi e Pompilio Mandelli, vi collaborano tra gli altri Giovanni Testori, Roberto Roversi, Pier Paolo Pasolini, Alfonso Gatto. Nel 1942 entrano in redazione anche i fratelli Gaetano e Francesco Arcangeli. Partecipa assieme ad altri giovani studenti, quali Eugenio Facchini, Guido Aristarco e ancora Bignardi e Pasolini, all'attività del Cineguf bolognese, che si avvale degli interventi di esperti quali il filosofo Galvano della Volpe e lo storico dell'arte Roberto Longhi. In una fase successiva dirige il Cineguf assieme a Ferruccio Terzi, che sarà poi fucilato dai nazisti. Attraverso il centro di produzione interno realizza il cortometraggio La città nemica, ambientato durante la guerra di Spagna. Durante il conflitto mondiale è inviato sul fronte greco e dal 1943 al 1945 è internato in un lager tedesco. Ne parlerà nel libro Catene tormenti e Charlotte, vincitore del premio Viareggio. Nel 1946 collabora, assieme ad altri giovani pubblicisti, quali Sergio Zavoli e Sandro Bolchi, al quotidiano "Il Progresso d'Italia", animato dagli scrittori ex partigiani Antonio Meluschi e Renata Viganò con il proposito di contrastare l'egemonia dei fogli moderati come "Il Corriere dell'Emilia". Nel 1948 fonda il Circolo del cinema bolognese (CCB), per la promozione della cultura cinematografica. Le proiezioni si tengono al cinema Fulgor alla domenica mattina. Tra gli animatori: Lamberto Sechi, Enzo Biagi, Luigi Pizzi, Giovan Battista Cavallaro. Primo presidente è Roberto Longhi, a cui subentrerà Francesco Arcangeli. Grazie all'attenta programmazione del circolo, il pubblico ha occasione di conoscere il cinema internazionale d'autore, bandito durante il regime. Nel 1950 viene creata inoltre una casa di produzione di cortometraggi, la Columbus Film, nucleo di una possibile industria cinematografica bolognese. Fino al 1956, con l'aiuto degli amici del CCB, Renzi gira alcuni documentari: Quando il Po è dolce (1951), Le fidanzate di carta (1951), Guida per camminare all'ombra (1954), dedicato ai portici bolognesi, e Dove Dio cerca casa (1955), sulle nuove chiese nella periferia bolognese. Nel 1953 pubblica sulla rivista "Cinema nuovo", da lui diretta con Guido Aristarco, il soggetto del film L'armata s'agapò, sulla sua esperienza in Grecia. Accusato di vilipendio alle forze armate è condannato a sette mesi di carcere da un tribunale militare. Descrive questa vicenda nel libro Dall'Arcadia a Peschiera (1954). Dal 1956 cura per l'editore Cappelli la collana Dal soggetto al film, che si propone di pubblicare sceneggiature. E' celebrata come una delle migliori collane al mondo di documentazione cinematografica. Scrive per il cinema saggi critici, ma anche soggetti e sceneggiature per registi quali Fellini, Antonioni, Vancini. E' profondo indagatore e conoscitore della società e dei costumi bolognesi, ai quali dedica decine di articoli e libri. Dirige le riviste "Bologna incontri" e "2000 incontri". È il principale promotore, assieme agli studiosi di cinema Vittorio Boarini e Dario Zanelli, della Cineteca del Comune di Bologna, che si costituisce nel 1967. Il patrimonio iniziale è formato da libri provenienti dall'Archiginnasio e da un nutrito fondo fotografico. Diventerà una delle maggiori istituzioni per la conservazione e la divulgazione del cinema in Italia e gli sarà intitolata dopo la morte, avvenuta nel 2004.
Renata Viganò
La dimensione epica è conseguita con la quotidianità dei gesti e con un linguaggio schivo, che riproduce nelle sue cadenze il povero ma coerente pensiero di un popolo contadino. Il modo più efficace per mostrare la conquista di una coscienza morale e civile da parte delle classi subalterne. (F. Antonucci Damiano) Renata Viganò nasce a Bologna nel 1900 in ambiente borghese. Debutta giovanissima con il volume di poesie Ginestra in fiore (1912), seguito poco dopo da Piccola fiamma (1915). È allieva del Liceo "Galvani". Ha la passione della medicina e sogna di fare il medico, ma dopo la licenza liceale, per i dissesti finanziari della famiglia, è costretta a interrompere gli studi e a impiegarsi come infermiera. Scrive comunque articoli, poesie e racconti per vari quotidiani e periodici. Dopo l'8 settembre 1943, partecipa assieme al marito, lo scrittore Antonio Meluschi, alla lotta partigiana: è staffetta, infermiera e collabora alla stampa antifascista clandestina. Non ero più giovane. Sapevo ormai tutto intorno alla guerra, e avevo un marito, un bambino, una casa. Così, quando mio marito andò via partigiano, presi il bambino, lasciai a casa la roba e la paura, e fui partigiana anch'io ... Finita la guerra il suo impegno di pubblicista e scrittrice si rivolge a riviste e quotidiani di sinistra: "Il Ponte", "Il Progresso d'Italia", "Noi donne", "Rinascita", "L'Unità". Nel 1949 pubblica il romanzo L'Agnese va a morire, che contiene molti spunti autobiografici. E' la vicenda di un'anziana contadina, dedita alla casa e alla famiglia, che, dopo l'uccisione del marito Palita da parte dei tedeschi, si unisce ai partigiani nelle valli di Comacchio. Il libro vince il Premio Viareggio ed è tradotto in quattordici lingue. E' considerato uno dei migliori romanzi neorealisti, "il miglior libro che la nostra narrativa ci abbia dato sulla guerra di liberazione". Altre sue opere sono la raccolta di racconti Arriva la cicogna (1954) e i volumi di poesie Mondine (1952), dedicata alla bracciante Maria Margotti, uccisa nel 1949 durante uno sciopero, e Donne della Resistenza (1955). il romanzo Una storia di ragazze (1962) ha per tema la sottomissione al mondo maschile. Muore a Bologna nel 1976. Nello stesso anno esce la raccolta di racconti Matrimonio in brigata e il film di Giuliano Montalto tratto da L'Agnese va a morire, con Ingrid Thulin.
Nuvole in Appennino