Una serie di risorse digitali dedicate alla documentazione della storia, della cultura, della società e delle istituzioni di Bologna e provincia con particolare attenzione all’800-900.

Dalla Cronologia

Accadde oggi, 03 marzo.

immagine di Scontri davanti al CPT di via Mattei
3 marzo 2007
Scontri davanti al CPT di via Mattei
@ Via Enrico Mattei, 60, 40138 Bologna BO
Al termine di una manifestazione, che chiede la chiusura del Centro di Premanenza Temporanea (CPT) di via Mattei, considerato un lager per immigrati, vi sono scontri con la polizia: il bilancio è di cinque feriti e sette denunciati. Il corteo di circa 6.000 persone si snoda pacificamente da piazza Nettuno fino a poche centinaia di metri dal centro di detenzione. Tra i partecipanti vi sono il leader No Global Luca Casarini e l'esponente storico di Potere Operaio Oreste Scalzone. Dopo una prima carica, alcuni manifestanti forano la strada con martelli pneumatici e piantano cartelli di protesta, subito rimossi dalle forze dell'ordine. Il centro migranti (poi C.I.E.) di Bologna sarà chiuso nel 2013.
immagine di Rimossa la cancellata del Nettuno
3 marzo 1888
Rimossa la cancellata del Nettuno
Nonostante la ferma opposizione del ministro Coppino, l'amministrazione comunale fa rimuovere la cancellata, che circonda e protegge la fontana del Nettuno. Era stata innalzata nel 1604 per impedire atti di vandalismo e di indecenza. Un bando del 1588 ordinava di non usare la bella opera del Laureti e del Giambologna - nata come "fori ornamento", ma anche, in verità, "populi commodo" - per lavare "Erbaggi, Bugate, nè altro". Un altro bando del 1605 ricordava il "grandissimo fetore" che si sentiva attorno al monumento a causa di illecite minzioni. Assieme ai cancelli vengono levate le fontanelle di acqua potabile, poste ai quattro angoli della vasca principale. Una di esse rimarrà a lungo nel prato di San Francesco in piazza dé Marchi e nel 1968 sarà trasferita nel primo cortile del palazzo comunale. Nel 1883 è stata rimossa anche la cancellata che cingeva la fontana della Gabella Vecchia, addossata al Palazzo comunale in via dei Vetturini (via Ugo Bassi), anch'essa opera di Tommaso Laureti, inaugurata nel 1565. Lo spazio antistante a questa fonte "popolare" fu a lungo delimitato da fittoni. Il cancello fu aggiunto molto più tardi rispetto al Nettuno.
Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
17 ottobre 2011
La biblioteca dell'IBC a Palazzo Leoni
Il 17 ottobre è inaugurata la nuova sede della biblioteca, che raccoglie il patrimonio librario dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna. E' intitolata a Giuseppe Guglielmi (1923-1995), primo direttore dell'IBC, ed è specializzata sui beni artistici, culturali e naturali del territorio, coprendo, con numerosi periodici e oltre 40.000 volumi, aree di interesse quali l'arte, la storia locale, la cultura materiale, l'artigianato, l'ambiente, l'urbanistica e l'archeologia. La biblioteca è ora collocata nelle sale di Palazzo Leoni (sec. XVI) in via Marsala, impreziosite da affreschi con storie di Didone e della Guerra di Troia, opera di anonimi seguaci di Nicolò dell'Abate. Dal 1876 il palazzo, attribuito al Terribilia, è di proprietà del Reale Collegio di Spagna.
1819
Specialità alla noce vomica della Farmacia Zarri
Alla farmacia Zarri, aperta nel 1814 dal signor Barbieri sotto il portico della Gabella, viene unito nel 1819 un laboratorio, unico a Bologna, per la preparazione dei prodotti galenici. Da allora entrambe le attività conosceranno un “continuo progresso”. Alla fine dell‘800 la farmacia sarà “una delle più ricche ed importanti di Bologna” e tra le più fornite “delle ultime specialità medicinali e dei più recenti presidii chirurgici”. Per la sua posizione centrale sarà frequentata da noti medici delle cliniche e dell’Università. Nel laboratorio situato in via de’ Castagnoli, vicino al teatro comunale, saranno prodotte diverse “specialità rinomatissime”, tra le quali la Terra di Cattù, le Pastiglie Pettorali calmanti della tosse, il Granulare Vichy - presentato come il metodo più comodo “per ottenere istantaneamente l'Acqua artificiale di Vichy“, rinfrescante e diuretica - il Vermouth e l’Elixir alla noce vomica. Per la pubblicità dell‘epoca sono queste ultime specialità “sovrani rimedi contro le dilatazioni dello stomaco“, servono a stimolare l‘appetito e a favorire la digestione, svolgono una azione efficace contro la maggior parte delle malattie degli organi digerenti. La Nux Vomica - dal latino “noce che provoca il vomito” - contiene la stricnina, sostanza altamente tossica, protagonista nei romanzi gialli come veleno mortale, utilizzata a bassissime dosi in ambito farmaceutico per le sue proprietà stimolanti. I vini medicinali Zarri otterranno nel tempo “splendidi risultati”. Vi saranno tentativi di imitazione, che non raggiungeranno però gli originali, “sia dal lato organolettico, sia per le proprietà mediche“, oltre che “per squisitezza di gusto“.
Edifici, giardini e canali
Ex Chiesa di Santa Lucia
Fatta erigere dai Gesuiti, a partire dal 1623, su disegno di Girolamo Rainaldi. Il maestoso interno, a navata unica, riprende lo schema della chiesa del Gesù di Roma, con ricca decorazione in stucco. La facciata è rimasta incompiuta così come la parte absidale e la cupola. L’attuale abside è di Vincenzo Vannini (1840). All’interno si conserva una Madonna col bambino dello scultore Giuseppe Mazza. La chiesa, restaurata nel 1988, è ora adibita ad Aula Magna dell’Università.
Giardino della Lunetta Gamberini
Il nome del giardino ricorda la linea difensiva voluta dal generale Fanti tra il 1860 e il 1867, che contava 9 forti e 17 lunette munite di cannoni intorno a Bologna e sparse fortificazioni sulle colline. La lunetta prese il nome da una Cà Gamberini che sorgeva nei pressi della via Emilia. L’ingombrante trincea fu un’apparizione effimera, perché il piano regolatore del 1889 ne decretò il rapido smantellamento. Furono conservati solo piccoli presidi, come la Lunetta Gamberini, adibita alla fabbricazione di fulminato di mercurio. Il complesso dell’area verde, che si estende per 14,5 ettari, è frutto di una serie di acquisizioni degli anni ’70. Circondata da una folta siepe con alberi di Giuda, forsizie, scotani, sanguinelli, sinforine e altri arbusti ornamentali, ospita al suo interno impianti sportivi, scuole, un centro sociale e un centro giovanile. Gli ampi prati sono spesso ombreggiati da filari di pioppi bianchi e tigli. Dall’ingresso di via Sigonio, oltre un prato alberato, si alza un rilievo, con le pendici rivestite di robinie, biancospini e olmi, che era probabilmente il nucleo centrale della vecchia postazione.
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