Nella Nobili
Bologna antica così ti lasciavo
Ogni mattina dopo aver toccato
Con la punta delle dita le tue albe rose perla
Perla per la mia adolescenza austera
Tesoro che portavo con me fino all'ingresso
Della fabbrica con le sue luci elettriche
Accese per l'eternità.
(N. Nobili, da: Quaderni della fabbrica, 1948)
Nella Nobili nasce a Bologna nel 1926. La sua famiglia, di condizione umile, vive nel rione Pontevecchio. Ad appena dodici anni, in pieno fascismo, comincia a lavorare in un laboratorio di ceramica e poi, dal 1940, come soffiatrice di vetro in una fabbrica di medicinali.
Il lavoro di dieci-dodici ore in fabbrica, tra il calore del vetro e i fumi di monossido di carbonio, la polvere, la promiscuità, è una esperienza durissima, che la segna profondamente e ritornerà attraverso immagini dolorose nella sua opera poetica.
Nelle pause del lavoro, di notte, legge, studia, si fa una cultura. Arriva ad imparare il tedesco per leggere l'amato Rilke nella lingua originale. Comincia a scrivere i suoi primi testi.
Giovanissima poetessa-operaia, nell'immediato dopoguerra entra in contatto con gli ambienti artistici e letterari della città. Conosce il pittore Aldo Borgonzoni - frequenta assiduamente il suo studio in via Saragozza - e il direttore del "Giornale della Sera" Giuseppe Galassi.
Incontra Giorgio Morandi, al quale dedicherà la poesia Paesaggio 1926. Frequenta la casa di Renata Viganò e Antonio Meluschi in via Mascarella, dove si raccolgono intellettuali come Pier Paolo Pasolini e Sibilla Aleramo, ex partigiani, studenti.
Nel Caffé Zanarini in piazza Galvani, allora luogo di incontro degli attivisti di sinistra, conosce Enrico Berlinguer, futuro segretario del Partito Comunista.
Nel 1949 parte per Roma, dove le sue poesie, pubblicate in quell'anno da Tosi e Danzi, riscuotono grande interesse. E' bene accolta dai protagonisti della vita culturale della capitale. Da parte della "sultana delle lettere" Maria Bellonci si sente esibita "come un piccolo fenomeno da baraccone vestito da poetessa-operaia".
Nel 1953 decide di trasferirsi a Parigi. Negli anni Sessanta vedono alla luce le sue prime poesie in francese. In seguito pubblica Le Sommeil de la raison engendre des monstres (1970), Les femmes et l'amour homosexuel (con la compagna Edith Zha, 1979), Histoire d'amour (1980).
Intanto vive ai margini, avviando con alcune amiche un piccolo commercio di collanine, anelli e souvenir. Non è difficile incontrarla la domenica sui gradini della chiesa di Saint Eustache, "senza sorriso, di poche parole", vestita "con uno scialletto stinto sulle spalle". Nel 1985 muore suicida a Parigi, all'età di 59 anni.
Nel 2017 Marie -José Tramuta ha curato una selezione in italiano e in francese delle opere di Nella Nobili, basandosi su pubblicazioni apparse in Francia negli anni Cinquanta e su testi conservati dall'Institut Mémoires de l'édition contemporaine (IMEC), riportando così all'attenzione e alla memoria l'artista bolognese, ingiustamente dimenticata.
- Daniela Bellotti, Biografia di Nella Nobili, s.n.t. (in fotocopia)
- Nella Nobili poeta di frontiera, a cura di Maria Pia Testoni, Gregorio Scalise, Verona, Giorgio Bertani editore, 1987 (Catalogo della Mostra di foto e opere di Nella Nobili e Aldo Borgonzoni)
- Nella Nobili, Poèmes, édition bilingue dirigée par Marie-José Tramuta, Paris, Istituto italiano di cultura, 2017
- Nella Nobili, Poesie. 1946-1948, Roma, Tosi e Danzi, 1949