Cartouches of Bologna

edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

cover of Palazzo Aldrovandi
Palazzo Aldrovandi
Fu cominciato nel 1725 da Francesco Maria Angelini, che progettò le scale a pian terreno e l'atrio d'ingresso. Lo scalone venne terminato nel 1752 da Alfonso Torreggiani, cui si deve la facciata e tutto il resto dell'edificio, voluto dal Cardinale Pompeo Aldrovandi. L'interno è arricchito da affreschi di Vittorio Maria Bigari che, con la collaborazione del quadraturista Stefano Orlandi, decorò la volta dello scalone (1722), l'atrio (1728), il salone (1748) e la galleria delle statue (1755), che in origine ospitava una collezione di busti romani.
cover of Basilica di San Domenico
Basilica di San Domenico
Costruita tra il 1228 e il 1240, fu completamente ammodernata da C. F. Dotti (1728-32). Nella cappella del Santo si conservano l'Arca di San Domenico con sculture di Nicola Pisano (1265-67), Nicolò dell'Arca (1469 c.), Michelangelo (1494), A. Lombardi (1532) e dipinti di G. Reni (1613-15), L. Spada, A. Tiarini, Mastelletta. Nelle cappelle opere di Giunta Pisano, F. Lippi, B. Cesi, P. Fontana, A. M. Colonna e A. Mitelli, L. Carracci, Guercino, P. Faccini, F. Brizio, D. Creti, V. M. Bigari e nel coro tarsie di fra' Damiano da Bergamo (1541-49).
cover of Ex Scuderie dei Bentivoglio
Ex Scuderie dei Bentivoglio
E' questo il più conservato dei locali di servizio annessi al palazzo dei Bentivoglio, distrutto nel 1507. Risale alla seconda metà del XV secolo; fu poi sede del Monte della Canapa. Sulla porta è una lunetta a fresco di Giovan Francesco Spini, con la Pietà (1698). La facciata di questo e degli attigui edifici era, in età bentivolesca, decorata con coloratissimi affreschi di storie cavalleresche.
cover of Palazzo Poggi
Palazzo Poggi
Qui erano le stanze terrene ove ebbe sede l'Accademia delle Scienze, fondata nel 1690 da Eustachio Manfredi con il nome di Accademia degli Inquieti e confluita nel 1711 nell'Istituto delle Scienze ideato da Ferdinando Marsili. L'Accademia, protetta da Benedetto XIV papa Lambertini, fu una delle più note società scientifiche europee. Nell'atrio, ridecorato nel 1933, si conserva il busto del generale Marsili, opera dei fratelli Ottavio e Nicola Toselli (1766). Nelle sale, magnifici affreschi di Pellegrino Tibaldi (1555 c.) raffiguranti le Storie di Ulisse.
  • Chiesa della SS. Annunziata via San Mamolo, 2
    Fondata nel 1304 da monaci basiliani armeni, passò nel 1475 ai Minori Osservanti che ne rimaneggiarono completamente la struttura. Nel corso del XVII secolo ne venne modificato l'interno e nel 1690 si eresse il campanile. Nel portico cinquecentesco si conservano pitture di G. Lippi e P. Carracci (1619). Nell'interno, affreschi nell'abside di A. Bigari e D. Zanotti con sculture in stucco di profeti di G. Rossi (1792); dipinti di B. Pupini e P. F. Cavazza.
  • Ex convento di Santa Maria degli Angeli via San Mamolo, 24
    Antico convento camaldolese, venne eretto nel 1330; l'edificio passò nel 1598 al Collegio Montalto. Qui si trovava il polittico di Giotto, ora nella Pinacoteca Nazionale. Del complesso originario resta la bifora quattrocentesca della facciata, con rilievi in terracotta.
  • Chiesa di San Michele in Bosco piazzale San Michele in Bosco
    L'edificio, di origine duecentesca e appartenente al convento olivetano, risale al 1437-55; fu trasformato, forse su progetto di B. Rossetti, nel 1517-23. Il portale, su disegno di B. Peruzzi, è del 1523. Nell'interno dipinti di C. Cignani (1665), A. M. Colonna, D. M.Canuti (1682-84), G. Pizzoli, J. A. Calvi A. Tiarini, G. M. Viani. Il sepolcro Ramazzotti è di A. Lombardi (1533). Nella sacrestia si conservano affreschi di Biagio Pupini, Girolamo da Capri e, nella cappella, di fra' Paolo Novelli (1622).
  • Ex convento di San Michele in Bosco via Pupilli 1
    Qui si stabilirono nel 1364 gli Olivetani, cui si deve la costruzione del complesso realizzato alla metà del XV secolo. Nel 1513 si fabbricò la libreria, il refettorio, il chiostro e si ampliò il campanile. Poi su disegno di P. Fiorini si edificò il chiostro ottagonale (1602-4), ove Ludovico Carracci e i suoi allievi dipinsero celebri affreschi. Notevoli sono il monumentale corridoio, lungo 162 metri, e la biblioteca di G.G. Monti, con affreschi di D. M. Canuti e E. Haffner (1677). Nel passaggio verso la chiesa, lastra tombale con rilievo di Jacopo della Quercia (1435).
  • Chiesa di San Vittore via San Vittore, 40 Bologna
    Ricordata già nel XI secolo, appartenne ai canonici lateranensi di San Giovanni in Monte; passò poi ai Filippini della Madonna di Galliera nel 1830. L'edificio del XI-XII secolo fu ampliato nel XV secolo; il chiostro fu ricostruito nel Quattrocento conservando parte delle colonnine del precedente complesso romanico. All'interno si conservano tracce di affreschi del XV secolo. Nel corostalli intagliati, nel 1426, da Pellegrino degli Anselmi e Pitro di Antonio e importanti affreschi del XIII secolo.
  • Villa Aldini via dell'Osservanza, 35
    Fatta costruire da Antonio Aldini, ministro di Napoleone, nel 1811-16, su disegno di Giuseppe Nadi. Il rilievo del timpano, raffigurante l'Olimpo è di Giacomo de Maria (1815). All'interno si conservano sale neoclassiche affrescate da Felice Giani. Nel retro la villa ingloba l'ex santuario o rotonda della Madonna del Monte, risalente alla seconda metà del XII secolo, con affreschi coevi.
  • Chiesa di San Paolo in Monte via dell'Osservanza, 88
    Edificata dai Minori Osservanti nel 1403, fu totalmente ricostruita da Vincenzo Vannini nel 1828 in stile neoclassico. Nell'interno si conservano dipinti di G. Gatti, C. Cignani, E. Sirani, B. Burrini, Orazio di Jacopo (1445 c.); sculture di F. Scandellari. Nel convento opere di F. Pedrini, A. Beccadelli; sculture di G. Pignoni, A. G. Piò; nella sacrestia dipinti di O. Samacchini, G.F. Gessi, N. Bertuzzi, L. Crespi, A. Magnoni, nel refettorio opere di L. Tadolini, A. e L. Crespi, J. A. Calvi, G. e U. Gandolfi, G. Varotti, G. Pedretti.
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate via D'Azeglio, 53
    Fondata nel 1328, fu completamente rinnovata nel 1615, su disegno di Floriano Ambrosini. All'interno dipinti di P. e L. Fontana, D. Calvaert, B. Ramenghi detto il Bagnacavallo e pala d'altare di F. Fabbi (1902). A fianco della chiesa si trova il vasto palazzo, già Collegio Montalto, costruito nel 1587-88, su progetto di P. Fiorini; ingrandito poi nel 1622, venne ornato, nel 1766, con decorazioni nella facciata di P. Fancelli e M. Tesi, ora scomparse.
  • Santuario del Corpus Domini detto della Santa via Tagliapietre, 21
    Costruito tra il 1477-80, fu riprogettato da G. G. Monti nel 1687, conservando inalterato il pregevole portale quattrocentesco in terracotta, attribuito allo Sperandio. L'intero edificio subì gravi danni nei bombardamenti del 1943. Nell'interno affreschi di M. A. Franceschini, realizzati insieme a L. Quaini e E. Haffner (1687-95); stucchi di G. Mazza, A. G. Piò, P. Tadolini; dipinti di D. Calvaert, L. Carracci, M. A. Franceschini. In una cappella, affrescata da M. A. Franceschini, si conserva il corpo incorrotto di Santa Caterina dè Vigri.
  • Ex monastero di San Procolo via D'Azeglio, 56
    Il monastero benedettino, che risaliva al secolo XI, fu eretto nei secoli XVI-XVII. Il complesso si articola attorno a tre chiostri costruiti su disegno di Giacomo e Benedetto dalla Torre (1547), di Domenico Tibaldi (1577-86) e di Giulio dalla Torre (1613-28). Nel refettorio si conserva la Pesca miracolosa affrescata da Lionello Spada nel 1607; in altri ambienti, dipinti di Alessandro Tiarini (1639-40). Nel 1797 vi trovò sede l'antico ospizio degli esposti o "bastardini".
  • Chiesa di San Procolo via D'Azeglio, 54
    Il primitivo edificio romanico fu trasformato già nel 1384 e ampliato da A. Morandi detto il Terribilia (1535-37); modifiche furono fatte nella parte absidale da D. Tibaldi e poi da C. F. Dotti al quale si deve il coro (1744). La facciata è stata restaurata nell'Ottocento. All'interno si trova l'altar maggiore di A. Torreggiani (1752) con affresco di G. Pedretti; la cappella di San Procolo, sempre del Torreggiani, con dipinto di F. L'Ange e opere di B. Cesi, E. Graziani, F. Pedrini. L'altare è costituito dall'arca di San Procolo, sarcofago romano del IV secolo, modificato nel XIV.
  • Casa Moreschi poi Berti via Solferino, 11 Bologna
    All'interno si conserva una scala di elegante architettura settecentesca, ornata con statue di Virtù in terraccotta di Angelo Gabriello Piò.
  • Palazzo Fava da San Domenico via Marsili, 6
    Costruito verso il 1573 su probabile disegno di Francesco Morandi detto il Terribilia, per volere di Giacomo Maria Fava. Al piano nobile si conserva un ricco fregio affresco con Storie bibliche attribuito a Cesare Baglione (1580 c.).
  • Palazzo Marsigli via D'Azeglio, 48
    Residenza di Luigi Ferdinando Marsigli, generale e fondatore dell'Istituito delle Scienze, l'edificio fu ammodernato da Carlo Francesco Dotti nel 1735. All'interno si conservano affreschi di A. M. Colonna. Nell'angolo della facciata singolare balcone coperto del 1685.
  • Palazzo Sanuti Bevilacqua via D'Azeglio, 31 Bologna
    Iniziato per conto di Nicola Sanuti nel 1477, passò nel 1484 a Giovanni II Bentivoglio. L'elegante cortile a capitelli di Tommaso Filippi da Varignana e fregio in cotto bentivolesco, identico a quello del portico di San Giacomo. Nell'interno, che ospitò sedute del Concilio di Trento, si conservano vaste tempere settecentesche di G. A. Bettini e A. Rossi (1748).
  • Palazzo Legnani poi Pizzardi via D'Azeglio, 38 Bologna
    Iniziato nel 1587, su progetto di F. Terribilia e F. Guerra come residenza senatoria della famiglia Legnani, l'edificio si arricchì verso il 1677 di uno scalone costruito da Gabriele Chelini. Nel cortile si trovano due copie di centauri romani, opera di P. Tadolini, cui si deve anche l'Ercole con divinità fluviali (1765) nella nicchia costruita da suo fratello Francesco. Sulle porte dell'atrio, busti di G. M. Mazza. L'esterno fu ammodernato da A. Zannoni nel 1868-69; nelle sale, decorazioni coeve di A. Guardassoni, G. C. Ferrari, A. Muzzi, G. Lodi.
  • Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini Corte Galluzzi, 6
    E' sovrapposto all'antica chiesa di Santa Maria Rotonda dei Galluzzi, poi ammodernata da Giuseppe Tubertini nel 1793. L'interno presenta nella volta affreschi con la Gloria di San Giovanni Battista di M. Aldrovandini e D. Baroni (1668-71) e, nelle pareti, di G. Rolli e P. Guidi (1699). L'attigua torre dei Galluzzi fu eretta nel 1257.
  • Chiesa di San Giovanni Battista dei Celestini piazza dei Celestini, 2
    Ricostruita nel 1535 sul precedente edificio duecentesco, fu rinnovata con facciata di F. Tadolini (1765), che progettò anche l'attiguo convento. All'interno si conservano, nella volta, affreschi di G. Boni e G. Garofalini (1714); nel presbiterio, di G. A. Burrini e E. Haffner (1688); dipinti di M. A. Franceschini, L. Massari, Mastelletta; statue di G. Mazza. La sacrestia, su disegno di F. Tadolini, ha stucchi di suo fratello Petronio, A. Gamberini, P. M. Bugatti (1765) e pala di G. Sabbatini.
  • Chiesa di Santa Maria Labarum Coeli detta la Baroncella via de' Fusari, 12
    Costruita nel 1780, su progetto di Angelo Venturoli, conserva all'interno un dipinto di Giacomo Cavedoni e sull'altare un'Immacolata Concezione di Gaetano Gandolfi, fra rilievi in stucco di Giacomo Rossi ed ornati di Antonio Gamberini.
  • Mura della città viale Berti Pichat
    Avanzi dell'ultima cerchia murata costruita nei secoli XIII-XIV; fu demolita in gran parte agli inizi del Novecento.
  • Cerchia dei Torresotti piazza Verdi, 5
    Resti della seconda cerchia di mura, iniziata nel tardo XII secolo. Questo tratto fu messo in vista nel 1906 demolendo un porticato che vi si addossava.
  • Palazzo Vittori Venenti già Mazzoli via Santo Stefano, 34
    L'edificio di origine quattrocentesca è costituito dall'unione di due fabbricati, modificato in facciata nel 1744 ha mantenuto il cornicione quattrocentesco in cotto e arenaria, ricco di elementi decorativi. L'androne conduce ad un suggestivo cortile ove è ben conservato un loggiato pensile su cinque archi sporgenti d'età rinascimentale. Al piano nobile si trova un salone con grande camino cinquecentesco.
  • Casa Castelli via Parigi, 2, Bologna
    La dimora, eretta in forme gotiche verso la metà del secolo XV, appartenne alla famiglia Castelli, e in seguito ai Gozzadini e ai Davia. Il portico fu modificato nel 1702. Qui ebbe sede il primo ufficio postale della città, aperto il primo gennaio 1768. La facciata è stata restaurata nel 1949. Nell'interno si conservano decorazioni murali di età neoclassica.
  • Oratorio dei Bastardini via D'Azeglio, 43
    Il vasto edificio, incompiuto, risale agli inizi del Cinquecento e fu adibito ad ospizio per i "bastardini", e cioè per i trovatelli. Sotto il maestoso portico si apre una cappella settecentesca, riccamente decorata con strucchi e sculture di Gabriele Chelini.
  • Casa Lupari via del Luzzo, 4
    Fu ultimata nel 1449 per volere di Venturino Lupari. Agli inizi del Quattrocento risalgono la ghiera in cotto a sesto acuto del portale d'ingresso, l'arco e la finestra del cortile. Nella scala si trova la cappellina ove visse in penitenza e morì il Beato Lodovico Morbioli (1433-85).
  • Casa in corte Sant'Ambrogio via de' Pignattari, 9/1
    Costruita nel XII secolo, conserva un grande pilastro polilobato nell'angolo del portico e poderose strutture lignee inglobate nella facciata. Resti degli originari telai portanti in legno sono presenti anche all'interno dell'attuale costruzione. All'angolo dell'isolato vi era una casa-torre poi occultata ed in parte distrutta nelle successive trasformazioni. La casa sorgeva nell'area dell'antica Corte di Sant'Ambrogio dove si trovava l'omonima chiesa medioevale ed è probabile che qui si fosse insediata la prima sede del Libero Comune di Bologna fra il 1116 e il 1179.
  • Chiesa dei SS. Cosma e Damiano via Begatto, 12
    Costruita nel 1641-44 per una compagnia di quindici Preti Secolari, detta del Suffragio Sacerdotale, fondata nel 1614. L'interno è affrescato da Flaminio Minozzi e Filippo Pedrini (1789). Nel presbiterio si conserva un dipinto di Domenico Pedrini. Nel pavimento si trova una lastra sepolcrale dei fondatori del tempio, che reca l'epigrafe SUBSIDIUM QUI PRAESTITERUNT HIC PRAESTOLANTUR (Coloro che procurano aiuto (lo) aspettano). Fu sede dal 1851 fino all'ultimo dopoguerra della Congregazione dei "Barbieri e Parrucchieri".
  • Casa Malvezzi via Borgonuovo, 10 Bologna
    L'edificio, frutto dell'accorpamento di più lotti, pervenne il 9 ottobre 1559 in proprietà a Lucio di Giovanni d'Aldrovandino Malvezzi e passò poi dal 1622 al 1825 alla famiglia Carrati. Nell'interno si conserva, al piano nobile, un salone con soffitto a lacunari lignei con una decorazione a fresco, in un alto fregio, raffigurante scene mitologiche e "grottesche" databili alla metà del Cinquecento, attribuibili al gusto di Cesare Baglioni.
  • Casa Campeggi via Borgonuovo, 16
    Antica casa medievale di proprietà della famiglia Campeggi dal XIII secolo. Nel portico di facciata si conservano bei capitelli d'arenaria d'epoca rinascimentale. Nel cortile è presente un unico capitello in stile gotico testimonianza della primitiva "fabbrica". Al piano nobile si trovano una stanza con un grande soffitto ligneo a cassettoni e un fregio ad affresco con decorazioni della prima metà del Seicento, e una sala ovale d'epoca neoclassica con paesaggi di gusto arcadico.
  • Palazzo Carrati via Guerrazzi, 13
    L'edificio di origine cinquecentesca conserva affreschi del Settecento e varie decorazioni ottocentesche nei piani nobili. Qui fu fondata, nel 1666 dal conte Vincenzo Carrati, l'Accademia Filarmonica, la più antica istituzione musicale bolognese. Al piano terreno, la Sala dei concerti è dedicata a W. A. Mozart che nell'ottobre del 1770 vi sostenne l'esame per diventare socio dell'Istituzione; nella sala si trova un organo del 1673 di Carlo Traeri. L'archivio storico dell'Accademia custodisce preziosi cimeli e manoscritti autografi dei maggiori compositori.
  • Casa Bugami via San Felice, 20
    L'edificio fu costruito verso il 1675 per volere di Giacomo Bugami, ricco mercante di sete. Al piano nobile si trova un ambiente affrescato, nel 1689, da Giovanni Antonio Burrini con 'Le fatiche di Ercole', altre sale recano decorazioni neoclassiche e di gusto eclettico ottocentesco.
  • Falansterio via Saragozza, 71
    Questo blocco di edifici, costruito tra gli anni 1861-65 nell'occasione dell'allargamento di via Saragozza, costituisce uno dei primi esempi di edilizia residenziale pubblica di vasta dimensione all'interno dell'area del centro storico. Il progettista Coriolano Monti, Ingegnere Capo del Comune, progettò tre corpi di fabbrica contigui variati nelle finestrature e nelle arcate dei portici.
  • Banca Nazionale ora d'Italia piazza Cavour, 6 Bologna
    L'edificio fu progettato dall'architetto Antonio Cipolla tra gli anni 1861-64 a conclusione di una sistemazione ottocentesca di tutta l'area, per la realizzazione della nuova piazza Cavour, ottenuta con la demolizione delle antiche vie Borgo Salamo, dei Libri, Miola e della chiesa di Sant'Andrea degli Ansaldi. La ricca decorazione del portico e dell'interno del palazzo è di Gaetano Lodi.
  • Palazzo Guidotti piazza Cavour, 1 Bologna
    Questo lato dell'edificio fu progettato da Coriolano Monti e Antonio Zannoni nel 1866 a seguito della sistemazione ottocentesca di tutta l'area, per la realizzazione della nuova piazza Cavour, ottenuta con la demolizione delle antiche vie Borgo Salamo, dei Libri, Miola e della chiesa di Sant'Andrea degli Ansaldi. Su un altro lato della piazza (al n. 4) si affaccia anche palazzo Silvani, progettato dall'architetto Antonio Cipolla, del cui corpo originale resta solo l'involucro.
  • Palazzo Cavazza via Farini, 3 Bologna
    L'edificio venne progettato dell'architetto Giuseppe Mengoni nel 1863. I balconi, sui due estremi della facciata, sono un'aggiunta più tarda di Alfonso Rubbiani, nel 1911. Fra l'architrave e la cornice sono visibili i busti di illustri scienziati e artisti. Nel sottoportico dell'androne è sistemato un lampadario in bronzo dei primi del Novecento.
  • Cassa di Risparmio via Farini, 22
    L'Istituto, fondato dal marchese Carlo Bevilacqua nel 1837, ebbe come prima sede il palazzo del Podestà. La nuova sede venne costruita sull'area resa libera dalla demolizione di un borgo medievale, dove più tardi sorgerà l'edificio delle Poste e verrà creato il giardino di piazza Minghetti. L'edificio, progettato da Giuseppe Mengoni tra il 1868 e il 1876, venne realizzato con materiali di grande qualità. Nell'interno, decorazioni di L. Samoggia e sculture di A. Colombiani, G. Pacchioni e G. Galletti. Negli anni '50 il cortile interno fu coperto con un solaio che ha modificato gli spazi originali.
  • Palazzina in Santa Tecla via Santo Stefano, 23
    Il corpo di fabbrica con facciata tra le vie Farini e Santo Stefano venne eretto nel 1863 su progetto dell'architetto Coriolano Monti, ed è prospiciente al luogo anticamente occupato dalla chiesa di Santa Tecla.
  • Palazzo Maccaferri via Indipendenza, 69
    L'edificio di gusto eclettico fu progettato da Attilio Muggia attorno al 1900, a seguito della creazione della nuova via Indipendenza prevista, già nel 1860, come asse diretto da Piazza Maggiore alla Stazione e conclusasi proprio verso la fine dell'Ottocento. Il complesso sperimenta, con grande padronanza, le tecniche del cemento armato e si adegua al classicismo in voga ai primi del Novecento.
  • Chalet Restaurant dei Giardini Margherita piazzale M. Jacchia
    L'edificio, progettato dall'architetto bolognese Edoardo Collamarini (1863-1928), ha preso il posto di uno chalet realizzato all'epoca dell'apertura del grande parco pubblico e distrutto da un incendio nel 1893. La nuova palazzina, dotata di grandi sale e ampie terrazze, venne costruita alla fine dell'Ottocento e adornata con "scogliere" in selenite analoghe a quelle del laghetto poco lontano.
  • Istituto e Museo di Mineralogia Piazza di Porta San Donato
    L'edificio fu progettato da Pasquale Penza e Flavio Bastiani nel 1903. Il palazzo costituisce, con il vicino Museo Geologico di via Zamboni 63, un ideale collegamento fra l'antica città degli studi e la nuova zona universitaria di via Irnerio tracciata in quegli anni. Il complesso presenta un'originale soluzione planimetrica ad angolo smussato con porticato. I prospetti delle facciate sono decorati in terracotta e i portici hanno volte a vela e pilastri in arenaria ofiolitica.