poesia

  • Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa

    Nata in Kenya da famiglia somala fuggita dalla guerra civile, quando aveva appena un anno la sua famiglia si è trasferita a Londra. Il suo primo libro di poesie, del 2011, "Teaching my mother how to give birth" ("Insegnando a mia madre come partorire") colpì l'interesse della cantante e attrice Beyoncé, che le chiese di scrivere alcune poesie per il suo videoclip "Lemonade". "Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa", raccolta di versi degli ultimi dieci anni in cui le poesie di Shire hanno la risonanza dei classici. Ispirata dalla sua vita e dalle sue origini, come anche dalla cultura pop e dall'attualità, Shire canta la dignità, riscattandola, delle vite di immigrati, madri e figlie, donne nere e ragazze adolescenti. E se le sue poesie spesso sono forti, affrontando temi come la nostalgia dei rifugiati, la violenza della guerra e la mutilazione dei genitali femminili, la sua scrittura resta seducente. In versi pieni di dolore e sofferenza, ma anche di grande vitalità, Shire ci parla di cosa vuol dire abitare un corpo di donna, di disturbi dell'alimentazione, di ossessioni compulsive, e tensioni irrisolte con la fede di appartenenza.
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  • Biancaneve e i settenari. Antologia di poesia giocosa

    Alcuni erano venuti a conoscenza dei Limerick leggendo Linus. Alcuni avevano visto Gigi Proietti recitare con frenetiche rotazioni di pupille la fànfola del "Lonfo", di Fosco Maraini. Altri avevano incontrato componimenti di Toti Scialoja sia in libri illustrati per bambini sia su riviste d'avanguardia, con tanti topini, folaghe e paronomasie. Qualcuno risolveva rebus e cruciverba; altri erano stati a Parigi e spargevano leggende fumistiche su una certa setta di scrittori e matematici. Qualcuno ha osato per primo usare la parola proibita: "gioco". Parola da perdigiorno, parola non seria, parola puerile. Tra autrici e autori, le sette firme che si sono date appuntamento per esercitarsi nelle discipline dell'Amletica leggera sono note a chi frequenta luoghi e siti dediti alla fantasia verbale e alla sua estrosa grammatica. Le loro poesie stupiscono per la virtuosa giocoleria delle soluzioni ma anche per quel che riescono a dire, sotto "il legame de li versi strani" (semicit.). Si gioca, ma non si scherza. Si ride, ma non si smette di pensare. Con i testi di: Marco Ardemagni, Duccio Battistrada, Alessandra Celano, Gianni Cossu, Matteo Pelliti, Luciana Preden, Giuseppe Varaldo. A cura di Stefano Bartezzaghi.
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  • Passa a sorprendermi

    «Sorrido facilmente / ma è difficile sorprendermi, / ho gli stupori cresciuti / gli sbalordimenti fatti grandi / stanno in piedi senza le mie mani, / camminano da soli / escono senza chiedere il permesso / e si fanno le meraviglie da loro / / ho sempre gli occhi felici con niente / ma mi sorprendi con tanto, / ho familiarizzato con l'assurdo / conosco di persona l'incongruo / non perdo mai il filo illogico del silenzio / ho il sesto senso per l'insensato / e mi disabituo facilmente / / mi sorprendi difficilmente, / ho acrobazie nella dieta / routine rotte da ordinarie improvvisazioni, / ho il cuore che studia fino a notte fonda / per farsi trovare sempre impreparato, / le nuvole mi indicano perché vedono in me / troppe forme strane / / passa a sorprendermi ma tieni in mente / e tieni in cuore / che tutti gli incanti, i colpi di fulmine, / i lampi di genio, i salti mortali dell'anima, / gli amori funamboli e i cuori equilibristi, / i giri del mondo a piedi, le amache sull'Himalaya, / salvarsi per un pelo, i bagni a mezzanotte, i miracoli / / mi sono familiari.»
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  • Poet X

    C'è potere nella parola. Avere quindici anni non è mai facile, men che meno se hai un corpo dalle curve prorompenti che non passa inosservato e che sembra raccontare tutto di te prima ancora che tu apra bocca. Xiomara se ne rende conto in fretta, mentre cammina per le strade di Harlem, inseguita da fischi e commenti lascivi, perciò impara a difendersi come può, con la lingua tagliente e i pugni levati. Non si concede mai di abbassare la guardia, se non quando appunta i suoi pensieri su un quaderno con la copertina di pelle, in cui scrive d'amore, di passione, del difficile rapporto con la madre, tradizionalista e molto religiosa, che mai e poi mai deve venire a conoscenza dei suoi tumulti interiori, dei suoi desideri più reconditi. E che la metterebbe in punizione, se venisse a sapere che la figlia si è iscritta al club di poetry slam della scuola, dove ha la possibilità di interpretare le sue poesie. Xiomara è consapevole di rischiare grosso, ma una volta assaporata la libertà di raccontare ad alta voce il suo mondo, come può accettare di tornare al silenzio?
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  • Desiderio di cose leggere

  • Acerbo sarai tu

  • Resta te stessa

  • Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans

    Una raccolta di poesie dedicate a quel tempo elastico infinito che chiamiamo adolescenza e comincia attorno ai dieci, undici anni per restare sempre in qualche modo con noi. Quando l'amicizia conta più di ogni altra cosa, ma poi, poi, poi arriva l'amore, o qualcosa che gli assomiglia; quando si fa festa con niente, ci si sente soli per niente, radiati e radiosi a correnti alterne; quando ogni giorno è un quartiere nuovo da misurare; quando essere diversi è una gloria e un peso immane. La leggerezza profonda dei versi di Chiara Carminati accompagna chi legge davanti a uno specchio in cui guardarsi e riguardarsi e riconoscersi, a qualunque età.
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  • Crossover

  • La casa sull'altura

    Una verde collina e, sulla cima, una casa. La porta incerta sui cardini, i vetri rotti, la polvere sovrana. Disabitata. Ma non priva di vita. Poiane, fagiani, colombacci la dividono con ramarri, scarafaggi, ragni. E tarli. Capelli neri, i primi segni della barba, impaurito e fuggiasco vi ripara un ragazzo. Di notte scruta il buio, il giorno dorme sonni agitati. Si gira e rigira sul giaciglio, si alza, va alla porta, sbircia di fuori. Al minimo rumore sobbalza, rabbrividisce. Unico sollievo l’amicizia con gli animali che, dapprima impauriti, passo dopo passo si avvicinano al ragazzo. Con loro spartisce briciole di pane, li accarezza, ci gioca. E gli animali, riconoscenti, stanno di vedetta, e quando non c’è lo attendono con ansia. Il falchetto e il corvo sopra a tutti. E anche i tarli hanno smesso di rodere. Poi, una mattina, il ragazzo non fa ritorno. Inutile l’attesa, anche nei giorni a venire. Nella casa è un andirivieni continuo di animali, vogliono sapere. Alla fine tutti capiscono che il loro amico non tornerà. Anche i tarli che, con rabbia frenetica, riprendono a divorare tutto, porte, finestre, sedie. Pure la capriata, che crolla travolgendo l’intera casa. Un racconto struggente e misterioso che tocca temi forti, antichi e sempre vivi. (Da www.orecchioacerbo.com)

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  • Cento poesie d'amore a Ladyhawke

    Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e "vero" nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un'ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un'ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell'uomo. (Da www.ibs.it)

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  • Poesie alla luna

  • Silenzi

  • O capitano mio capitano

  • Folle, folle, folle di amore per te

  • Il corvo e altre poesie

  • Antologia di Spoon River

    Da quando Cesare Pavese la presentò nel 1941 nella bella traduzione di Fernanda Pivano, Spoon River Anthology non ha conosciuto soste nella fortuna presso il pubblico dei lettori italiani. E il segreto sta probabilmente nella poetica, universale verità dei personaggi di quella che è stata definita la commedia umana degli Stati Uniti. Spoon River è qualcosa infatti tra la lirica e la narrativa. La storia di una piccola città americana con le sue mille vite, ognuna chiusa nel suo dramma e raccontata attraverso le lapidi del suo cimitero. Con testo a fronte.

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