copertina di Quei dannati sette capretti
Sebastian Meschenmoser, Orecchio Acerbo, 2019
dai 4 anni

Quei dannati sette capretti Sebastian Meschenmoser, Orecchio Acerbo, 2019 dai 4 anni

Si tratta, naturalmente, di una parodia della celebre fiaba e come in tutte le parodie qui il lupo è un po’ sciocco e finisce per imbrogliarsi da solo. La narrazione inizia già nei risguardi di copertina. Quattro immagini ci mostrano il lupo: lo vediamo spargersi di farina, costruire dei corni di carta, mettersi il rossetto davanti allo specchio e indossare un vestito fucsia e le corna. Nella pagina seguente è armato di scarpe rosse col tacco e borsetta e sotto il frontespizio lo vediamo poi camminare deciso sul bianco della pagina verso quella che già prevediamo che sarà una disfatta. Non sappiamo però in quali inciampi incapperà, quali saranno le furbizie dei capretti e quali i suoi errori: è per scoprirlo che iniziamo il libro. Come nella fiaba il lupo bussa, poi in una sequenza di immagini sulle doppie pagine lo vediamo entrare con prepotenza, inciampare su una palla e cadere sgangheratamente al suono. Nella successiva doppia pagina l’immagine si apre fino a riempire interamente lo spazio e ci mostra il lupo che, interdetto, osserva il disordine brulicante del soggiorno in cui i capretti riescono a mimetizzarsi diventando invisibili. Il lettore non resisterà alla tentazione di cercarli, uno a uno. Il lupo, invece, decide che la soluzione sia mettere ordine a quel caos incredibile. Le pagine che seguono hanno un andamento che si ripete: a quelle che ci mostrano, in piccole sequenze, ben messe in risalto dallo sfondo bianco, il lupo al lavoro, succedono quelle in cui vediamo la stanza seguente in cui i capretti si rifugiano. Fuggiranno in cucina e nelle stanze da letto. Il lupo sempre li seguirà ogni volta cedendo all’impulso incontenibile di fare ordine. Noi possiamo fermarci nelle doppie pagine brulicanti a cercare i capretti, ridere nel vederlo alle prese con piatti da lavare, bucato da piegare, vasi da notte da svuotare e godere della sezione della casa che ci mostra, in un sol colpo d’occhio, tutte le stanze, le file di libri in ordine, gli strofinacci allineati in cucina, i panni stesi in bagno, gli slittini ammonticchiati in soffitta, i lettini a castello, le erbe aromatiche appese a seccare: una delizia che porta a guardare e nominare, cercare dettagli e lasciarsi andare a elencazioni. Il testo non compare nelle doppie pagine brulicanti che invitano lo sguardo a cogliere gli elementi del narrare, nelle altre pagine con poche parole delinea pensieri e intenzioni del lupo: pensieri e intenzioni che rendono ancora più ridicolo l’affannarsi domestico. Naturalmente poi torna la mamma, ma anche questo ritorno porta con sé imprevedibilità e sorprese.