copertina di Aula alla deriva
Kazuo Umezz

Aula alla deriva

Star comics, 2024
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manga

«Sono state dichiarate disperse ottocentosessantadue persone».

La storia di Sho e degli altri alunni della scuola elementare Yamato inizia così, con una scossa di terremoto e l’apertura di una voragine nella quale scompare l’intero edificio scolastico.

Il manga di Kazuo Umezz procede su due piani paralleli, da un lato il racconto degli abitanti della città, che credono che la scuola sia stata divorata dalla voragine, e dall’altra la storia di Sho, alunno dell’ultimo anno di elementari che, immaginando di raccontare alla madre tutto ciò che gli è accaduto, accompagna noi lettori nella lotta per la sopravvivenza degli alunni della scuola Yamato.

In questa impresa capiamo subito quanti pochi siano gli elementi a favore dei bambini e moltissime invece le trappole e i nemici. Primi tra tutti gli adulti, di cui l’autore dipinge un ritratto impietoso, mettendone in luce la meschinità e la limitatezza. Finiranno tutti vittime di quella nuova realtà che non riescono a comprendere e quindi a fronteggiare, non prima però di aver minacciato i più piccoli con atti di prevaricazione e violenza.

Le condizioni dei bambini sono descritte senza sconti: lo smarrimento per la lontananza da casa e il dubbio doloroso di non potervi fare più ritorno; il sacrificio e la difficoltà della convivenza in gruppo nei momenti di privazione – e di panico – e la lotta contro gli ostacoli materiali di un mondo distopico, che non solo è privo di risorse per la sopravvivenza, ma cela insidie frutto dei peggiori incubi.

Aula alla deriva è stato pubblicato per la prima volta in Giappone negli anni ‘70 ed è ormai considerato uno dei capolavori del manga horror, consigliato a chi vuole iniziare a scoprire il genere e soprattutto non si spaventa facilmente.