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Christine Nöstlinger

Nel ducato in fiamme

traduzione di Anna Patrucco Becchi
San Paolo, 2025
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dagli 11 anni

Christel ha 9 anni e vive a Vienna con la sua famiglia nella primavera del 1945.
La città è sotto i bombardamenti, tutti sono costretti continuamente a rifugiarsi nelle cantine e sono tanto stanchi della guerra. 
Quando la sua casa viene distrutta per metà, fino a somigliare a una casa di bambole, la mamma di Christel accetta l’offerta di una vicina ricca, la signora von Braun, di abitare la sua villa fuori dal centro cittadino, per evitare che cada in mano ai saccheggi dei russi, il cui arrivo è imminente. Christel, la mamma, la sorella e anche il papà, ferito e disertore, iniziano una nuova vita, anche se la morsa della fame e l’inquietudine per l’arrivo dei russi, sui quali aleggiano leggende crudelissime, non danno loro pace.

Alla famiglia si aggiunge la nuora della signora von Braun insieme ai suoi due figli. I bambini insieme vivono giochi, avventure e inimicizie, come tutti i bambini. 
All’arrivo dei soldati russi l’iniziale paura fa posto a una convivenza quasi condominiale, se si fa eccezione per il sergente ubriaco.
Christel fa amicizia con l’improbabile cuoco, in realtà sarto di Leningrado, Cohn, che lei dice di adorare "perché non è guerra. Niente in lui era guerra, proprio niente. Era un soldato e non aveva fucile o pistola. Aveva un’uniforme, ma sembrava presa da uno straccivendolo. Era russo e sapeva parlare tedesco. Era un nemico e aveva una dolce voce profonda, da ninna nanna”.

Questo romanzo, ispirato all’infanzia di Nöstlinger, è stato tradotto per la prima volta in lingua italiana ma è del 1973. La traduzione rende il tono irriverente e ironico della narratrice: malgrado sia ambientato in tempo di guerra durante la lettura si ride molto. 
L’adolescenza di Christel invece è narrata in Due settimane a maggio, che è stato tradotto subito dopo la sua prima pubblicazione, per cui i due romanzi si possono leggere l’uno dopo l’altro.