Il corvo
Nato nel: 1981 dalla matita di: James O'Barr dalla penna di: James O'Barr sulle pagine di: "General Press" 1994
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Milano, BD, 2016 , Il corvo. Libro secondo ,
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Milano, BD, 2013 , Il corvo,
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Milano, Eagle pictures, 2001 , Il corvo 3: salvation Bharat Nalluri…Torna per la terza volta dall'oltretomba il personaggio dei fumetti creato da James O'Barr: dopo Brandon Lee morto in circostanze misteriose durante le riprese de il Corvo e Vincent Perez (Il Corvo 2), stavolta il vendicatore solitario ha il volto di Eric Mabius: condannato ingiustamente alla sedia elettrica per l'omicidio della propria fidanzata, Alex Corvis ritorna per scoprire chi è il vero assassino… La produzione ha richiesto al protagonista settimane di intenso allenamento con il maestro di lotta David Lea (Batman) per mettere in scena le numerose acrobazie del film. Dopo il celebre "non pioverà per sempre”, lo slogan è "per vendetta , per giustizia, per amore”… Tratto da: "Ciak" n° 6, rubrica "Altri film del mese",
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Milano, Eagle Pictures, 2013 , Il corvo 2 …Il Corvo 2, ovvero: come girare un'ora e venticinque di videoclip e farla franca in quattro mosse: 1) Si sfrutta un film precedente, sopravvalutato, fortunato sebbene a causa di un terribile incidente tu giri uno zombie-movie e, guarda caso, poco prima della fine delle riprese ti muore il protagonista in circostanze rimaste per altro misteriose; ma tu non desisti e sfrutti le onnipotenti risorse digital-computeristiche sostituendo così l'attore con un'immagine elettronica. La disgrazia si trasforma in un caso cinematografico… 2) Sei nato con la camicia, perché qualcuno si è già affrettato a far ricadere il film precedente a cui sei costretto a rifarti, all'interno di uno di quei generi che si materializzano, quando, in presenza di opere che fanno un massiccio ricorso a una pratica contaminativa, esulando naturalmente dai vincoli di una poetica personale propria del film d'autore e ambendo a un orizzonte di referenza più ampio, non si sa che pesci pigliare; quindi funzionano discretamente da termini ombrello in grado di contenere di tutto, in questo caso il cosidetto fantasy-dark… 3) Ancor prima di girare il film sai benissimo di poter contare a priori su quanti hanno apprezzato il Corvo direttamente alla fonte, vale a dire attraverso le matite di James O'Barr, disegnatore autodidatta di Detroit e su stuoli di ragazzine capaci di svenire dall'emozione anche di fronte a uno starnuto di Vincent Perez; figuriamoci davanti a cotanta maschera da sanguinario Pierrot. 4) Poiché il Corvo è anche un fenomeno musicale di notevole rilevanza commerciale, scegli di girare il film in maniera massicciamente videoclippata in modo che la colonna sonora commenti l'opera come un viatico emozionale privilegiato, ma anche- e soprattutto- in modo che le immagini accompagnino coerentemente i vari pezzi, vestendoli di un suggestivo abito notturno e violentemente romantico. Tratto da: "Film tutti i film della stagione" n° 26, Francesco Lalli,
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Milano, Sperling & Kupfer, 1999 , Le pagine dell'odio ,
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Milano, Sperling e Kupfer, 1996 , Il corvo ,
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London, Titan Books, 1995 , The crow: the movie ,
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Specie mortale, Pavona, General Press, 1995, Suppl. a: "Il corvo presenta" n. 9
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, Il corvo …The Crow sembra una riflessione su quella che Bazin chiama impossibile, vedendo The Crow chiamava l'ontologia dell'immagine": i film non solo ci consegnano il calco del tempo che scorre, ma fanno rivivere (e rimorire nel caso), persone morte da tempo. E' impossibile, vedendo The Crowi, ignorare la notizia della morte di Brandon Lee che, per colmo del paradosso, si è verificata proprio sul set. Ma ciò non sarebbe che un dato marginale se il film non fosse già la storia di un morto che resuscita e che poi ritorna nel nulla. La tecnica digitale che, si legge, è stata utilizzata per popolare alcune sequenze della presenza postuma di Lee, è impercettibile. Ciò che si nota invece, è la relativa sporadicità della presenza dell'attore: anche da morto (nel film), è come se lo vedessimo sempre in flashback, come nei brevi lampi che ne illustrano la vita precedente. The Crow è un film che ha il sapore dell'incompiuto, del provvisorio……Non solo: Lee senza trucco (ossia vivo, nel film) si vede molto meno che col trucco (morto). La sua presenza è quindi ancora più labile, già sulla via della cancellazione… Tratto da: "Segno Cinema" n°70, Alberto Pezzotta