Testimonianze degli autori cechi
Finalmente fu possibile pubblicare i libri proibiti di autori prima costretti a tacere. Parlavano degli eventi del 1968, del comunismo reale, della così detta "normalizzazione" del ventennio successivo.
Alla generazione degli autori, che avevano visto la loro carriera interrotta per vent'anni, come Bohumil Hrabal, Václav Havel, il poeta Jan Zábrana, il cineasta Jan Němec, o che avevano deciso di emigrare, come Milan Kundera o Sylvie Richterová, si aggiunsero gli scrittori nati negli anni ‘60, che avevano vissuto la Primavera di Praga e il periodo successivo della normalizzazione da bambini o da adolescenti :Tereza Boučková, Jáchym Topol, Michal Viewegh e Martin Fahrner.
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Tereza Boučková, La corsa indiana, Torino, Miraggi, 2018
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Martin Fahrner, Dalla parte del bene, Rovereto, Keller, 2018
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Jan Němec, Volevo uccidere J.-L. Godard, Torino, Miraggi, 2018
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Sylvie Richterová, Che ogni cosa trovi il suo posto, Milano, Udine, Mimesis, 2018
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Jáchym Topol, Artisti e animali del circo socialista, Torino, Einaudi, 2011
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Václav Havel, Uscire di scena, Udine, Forum, 2010
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Jan Zábrana, Tutta una vita, Palermo, Duepunti, 2009
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Václav Havel, L‘udienza, Udine, Forum, 2007
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Milan Kundera, Il libro del riso e dell'oblio, Milano, Adelphi, 2007
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Michal Viewegh, Quei favolosi anni da cani, Milano, Mondadori, 2001
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Milan Kundera, Il valzer degli addii, Milano, Adelphi, 1997
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Bohumil Hrabal, Paure totali, Roma, E/O, 1995
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Bohumil Hrabal, L'uragano di novembre, Roma, E/O, 1991
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Milan Kundera, La vita è altrove, Milano, Adelphi, 1992
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Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, Milano, Adelphi, 1989
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Praga 1968
Part. di immagine da:
V. Giardino, Jonas Fink, parte III, Il Libraio di Praga - per gentile concessione dell'Autore