Palazzo dei Notai

Via Pignattari, 1, Bologna

Il palazzo dei Notai, per secoli sede della corporazione omonima, fu costruito nel XIII secolo su iniziativa di Rolandino de’ Passeggeri, patriarca del notariato. Dell'edificio originario rimane la parte destra, restaurata nel 1442 da Bartolomeo Fioravanti. La parte sinistra fu edificata alla fine del '300 da Antonio di Vincenzo, l'architetto di San Petronio.


> Angiolo Silvio Ori, Bologna raccontata. Guida ai monumenti, alla storia, all'arte della città, Bologna, Tamari, stampa 1976, p. 21

 

e ancora ...

Dopo la cacciata sanguinosa dei Lambertazzi e dei loro seguaci di parte ghibellina nella primavera del 1274, Rolandino, potente e quasi dittatore della politica del Comune, ammirato maestro dello studio bolognese, mentre si preparava, con ferree leggi, a consacrare il dominio della classe popolare e guelfa su Bologna, acuistò con danaro proprio e della repubblica, alcune case ch'erano dal lato meridionale della nuova piazza maggiore, di fronte al palazzo del podestà, e vi costruì la sede della compagnia dei notai, diventandone il proconsole perpetuo.


> Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, p. 74


 

Nel 1906 palazzo dei Notai venne riportato a una presunta primitiva unità stilistica: distrutto l'assetto degli interni dell'edificio, fu demolito l'innalzamento settecentesco del Tubertini, mentre i trafori delle finestre della facciata vennero reinventati.


> Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa, 2000, p. 89