Isabel Allende, Afrodita: racconti, ricette e altri afrodisiaci, Milano, Feltrinelli, 1998
› La forma più nobile di preparare le uova per un incontro erotico è contemporaneamente la più classica e la più semplice: un'omelette, ovvero l'elegante metodo francese di cucinare le uova strapazzate con infinite varianti, dalle erbe del giardino alle spezie, alle verdure e alla carne trita. (p. 153)
Jorge Amado e Paloma Jorge Amado, La cucina di Bahia, ovvero Il libro di cucina di Pedro Archanjo e Le merende di dona Flor, Torino, Einaudi, 2004
› I piatti che presento adesso sono quei piatti sostanziosi che da soli fanno la festa. Ho intitolato questa parte La Rampa del Mercato perché erano questi i piatti, tranne il lesso, che i lavoratori del porto di Salvador trovavano, alle cinque del mattino quando cominciava la dura giornata di lavoro, su un camion parcheggiato di fronte al mercato. (p. 81)
Barbara Buganza, In cucina con Banana Yoshimoto: l'amore, l'amicizia, la morte, la solitudine nel cibo, Torino, Il leone verde, 2003
› Perché ciò che aiuta a ritrovare il calore umano perduto è il cibo, sia esso cucinato, comperato, regalato o da ristorante, comunque condiviso con le persone care, con amici che hanno speso energie e fantasia per organizzare una cena in compagnia. (p. 15)
Elena Carcano, Il banchetto del Gattopardo: a tavola con l'aristocrazia siciliana, Torino, Il leone verde, 2005
› Primo fra tutti, "Il Gattopardo" ci fa assaporare quasi fisicamente le pietanze aristocratiche che rievoca nelle descrizioni del pranzo a Donnafugata (dove appare il famoso timballo "torreggiante"), o nell'elencare l'opulenza del buffet a palazzo Ponteleone (dove si svolge il ballo); ma anche il più umile ragù che sobbolle nella povera dimora di padre Pirrone è descritto con tale efficacia che pare di essere avvolti dai suoi vapori profumati. (p. 14)
Roberto Carretta, In taverna con Shakespeare: amori, vendette e inganni a banchetto, Torino, Il leone verde, 2005
› Le creature fantastiche sono spesso dispettose e amano scegliere per compiere i loro scherzi proprio il cibo, grande protagonista delle feste campestri che annunciano la bella stagione (p. 62)
Marina Cepeda Fuentes, Il surrealismo in cucina tra il pane e l'uovo: a tavola con Salvador Dalí, Torino, Il leone verde, 2004
› Dalì il payés catalano, Dalì il genio, Dalì il paranoico-critico amava il sapore del pa de crostons più dei dollari che con avidità aveva cercato e trovato in America: per i dollari si può fare la guerra, per il pane la rivoluzione; e, si sa, soltanto le rivoluzioni cambiano le cose; tant'è vero che Dalì avrebbe addirittura elaborato una sua particolare, paranoica, geniale, "rivoluzione del pane". (p. 10)
Robert J. Courtine, A cena con Simenon ed il commissario Maigret: le classiche ricette dei bistrot francesi secondo madame Maigret, Milano, G. Tommasi, 2000
› Così, Louise Maigret sa cucinare proprio come una donna sa amare o un uccello cantare. Se il commissario gusta al ristorante un piatto appetitoso, quando rientra a casa gliene parla (si deve parlare di ciò che si mangia) e lei, ricavata la ricetta, glielo prepara per rinnovargli il piacere. (p. 42)
Joanne Harris e Fran Warde, Il libro di cucina di Joanne Harris, Milano, Garzanti, 2003
› Facevo sempre questo dolce di una semplicità quasi assurda sul mio unico fornello a gas quando ero all'università, e lo lasciavo raffreddare per una notte sul davanzale della finestra. Mi ha fatto superare una quantità di crisi notturne da ripasso, ed è un ottimo modo per usare i biscotti rotti. (p. 227)
Anne Martinetti, Francois Rivière, Creme & crimini, ricette deliziose e criminali di Agatha Christie, Milano, Sonzogno, 2006
› Da dove viene dunque questa affinità tra il giallo e la tavola? Credo che la risposta sia in uno degli obiettivi essenziali dello scrittore: forgiare un intenso legame emotivo tra il lettore e i personaggi di un romanzo o di un racconto. (p. 4)
Daniela Messi, La cucina di Andersen: cibi fiabeschi, cibi incantati, Torino, Il leone verde, 2005
› Una notte magica come questa, allora, si merita un dolce fiabesco. (p. 8)
Massimo Novelli, La gran fiera magnara: le ricette di Carlo Emilio Gadda, Torino, Il leone verde, 2003
› Ma questo bel mangiare, alla fine della fiera, è quello non ricco e raffinato eppure delicato, dolce, al ricordo, di una scampagnata di popolo della domenica. Domenica con scampanio di campane in lontananza e parco comunale, oppure boschetto di collina o di piana lungo il fiume. (p. 65)
Dada Rosso, A tavola con gli zar: la cucina dei narratori russi, Torino, Il leone verde, 2004
› In Russia con il cibo si è sempre fatta politica. La penuria alimentare - con i usti smarriti del passato e la memoria dei sapori introvabili - è sempre stata usata nel linguaggio popolare come uno strumento di datazione delle epoche: le aringhe per richiamare alla memoria gli anni di Breznev, qualche colazione a base di caviale per riferirsi al periodo di Kruscev, la birra ad apparizioni carsiche per indicare il governo di Andropov. (p. 8)
Manuel Vazquez Montalban, Ricette immorali, Milano, Feltrinelli, 1994
Dopo essersi ben goduti la goduriosa si constaterà, irrimediabilmente, che le nuove pratiche amorose sono più sussiegose e tenere, meno aggressive, piene di quel soave tocco disarmato con cui si esplica l'amore vero. (p. 133)
Manuel Vázquez Montalbán, Le ricette di Pepe Carvalho, Milano, Feltrinelli, 1994
› Il paellero di Benisanò lo fece salire alla sua cucina, uno schieramento di fornelli per paellas fatte con pollo, coniglio, lumache e bajocons, i larghi fagiolini Valenza, e un soffritto di pomodoro insaporito dagli stessi fagiolini, gustosi e aciduli. Sembrava una fucina di paellas e il risultato era un piatto solido a base di carne che si mangiava quasi per vizio, […]. (p.97)