Italo Calvino, L'avventura di due sposi, in Gli amori difficili, Milano, Mondadori, 1993
Il letto era come l'aveva lasciato Elide alzandosi, ma dalla parte sua, di Arturo, era quasi intatto, come fosse stato rifatto allora. Lui si coricava dalla propria parte, per bene, ma dopo allungava una gamba in là, dov'era rimasto il calore di sua moglie, poi ci allungava anche l'altra gamba, e così a poco a poco si spostava tutto dalla parte di Elide, in quella nicchia di tepore che conservava ancora la forma del corpo di lei, e affondava il viso nel suo guanciale, nel suo profumo, e s'addormentava. (p. 124)
Ottiero Ottieri, Tempi stretti, Torino, Einaudi, 1957
Con la sinistra trasse giù dalla cassetta verso il banco una manciata di pezzi. Riprese la corsa, raggomitolata nel guscio del rumore. Le ritornò la lena, il ritmo giusto: prendere il pezzo con la sinistra, deporlo nell'attrezzo aperto, chiudere l'attrezzo. Con la sinistra che lo tiene fermo sotto l'utensile, la destra aziona la leva, fa scendere l'utensile, si riapre l'attrezzo, si leva il pezzo fatto e si butta via a destra.A non sbagliare, sono sei tempi. (p. 52)
Elio Vittorini, Il Sempione strizza l'occhio al Frejus. Romanzo, Milano, Mondadori, 1969
Nella nostra famiglia siamo una casa piena di gente, e l'unica persona, fra tutti, che lavori e guadagni qualcosa è mio fratello Euclide. Io sono disoccupato da tempo; il marito di mia madre era già senza lavoro quando lei se lo è tolto in casa; mia sorella, ch'era commessa in negozio, è stata licenziata quest'estate; perciò, compreso mio nonno, dipendiamo tutti dal poco che guadagna mio fratello Euclide a riparare biciclette presso il suo padrone meccanico. (p. 7)
Nanni Balestrini, Vogliamo tutto, Roma, DeriveApprodi, 2004
Il corteo cominciò a ingrandirsi e arrivarono i sindacalisti. I sindacalisti era la prima volta che io li vedevo in vita mia dentro la Fiat. Cominciano i sindacalisti Compagni non bisogna lottare adesso. Le lotte le faremo in autunno insieme al resto della classe operaia insieme a tutti gli altri metalmeccanici. Adesso significa indebolire la lotta se ci scontriamo adesso come faremo poi a ottobre. Noi gli diciamo Le lotte bisogna farle adesso perchè è ancora primavera e c’è ancora l’estate davanti. A ottobre ci serviranno i cappotti le scarpe ci servirà il riscaldamento nelle case i libri dei figli per la scuola. Per cui l’operaio non può lottare d’inverno deve lottare d’estate. Perchè d’estate uno può dormire pure all’aria aperta d’inverno no. E poi lo sapete che è in primavera che la Fiat ha più richiesta di produzione se fermiamo adesso freghiamo la Fiat che a ottobre non gliene importa più niente