Auður Ava Ólafsdóttir, Rosa Candida, Torino, Einaudi, 2012
attraversa le frastagliate distese di lava così lentamente che posso osservare il paesaggio con calma, fin dove arriva la mia vista: gli uccelli sono appollaiati a distanze regolari sulle cuspidi di lava viola che , strato dopo strato, sembrano conficcarsi nelle venature dell’alba come le note sulla partitura di una sinfonia malinconica, in crescendo