Stefano Ricci
L'artista di manifesto e segnalibro del diciannovesimo compleanno di Salaborsa
Qualche domanda a Stefano Ricci:
Chi è Stefano Ricci?
È nato a Bologna nel 1966, vive e lavora a Quilow, in Germania. È disegnatore, pittore, grafico, illustratore, fumettista, musicista. Ha fondato le riviste HP, Mano, le case editrici Metrolibri e Mami Verlag, dirige dal 1995 la collana Edizioni Grafiche della stamperia e galleria d'arte Squadro di Bologna.
Insegna Tecniche di illustrazione per l'editoria presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, per dieci anni è stato docente docente della Fakultät Medien, Information und Design di Amburgo, è docente del corso di animazione, fumetto e grafica contemporanea al D.A.M.S. Gorizia, Università degli Studi di Udine, e all'École Européenne Supérieure de l'image di Angoulême & Poitiers.
La storia dell'opera che hai donato per festeggiare Salaborsa?
In questi mesi ho scritto e disegnato una storia su quello che ci sta succedendo. A fine giugno è stata pubblicata su Internazionale, che l'ha intitolata Diario della pandemia.
Solo che questa storia, attorno a noi, non è finita, e per questo ho sentito la necessità di continuare a disegnarla, a scriverla. Ho cercato anche un'immagine, un disegno, che potesse raccogliere in sé la relazione che sento con la vita organica.
Ho preso una pianta che mi ha regalato mia moglie, l'ho messa sul tavolo, e ho cominciato a disegnarla. Con un rosso vermiglio e un rosso arancio fluorescente. Facendolo - come mi succede spesso - le cose hanno cominciato a scivolare. La pianta, che continuavo a guardare, nel disegno è diventata un'agave che ho visto alcuni anni fa in Sardegna, una pianta immensa, magnifica, che mi era sembrata una sorta di divinità. Mia moglie l'aveva fotografata, mentre mi avvicinavo, di spalle, e cercavo di entrare nell'ombra, tra queste foglie smisurate. E così ho provato a disegnarmi, come qualcuno che cerca di entrare in un corpo magnifico, enigmatico, che è la vita stessa, e prende forma in quell'essere biologico, in quella pianta.
Come ti immagini l'utilizzo e la diffusione di questo tuo lavoro attraverso manifesti e segnalibri?
La prima cosa che ho pubblicato - quando ho cominciato a vivere disegnando - è stata un manifesto. In quel periodo mi avevano molto colpito i lavori di alcuni artisti catalani, i manifesti che avevano disegnato durante la guerra di Spagna. Disegni in strada, che si esponevano alle persone. Amo i manifesti, e continuo a farne molti. Malgrado sia uno strumento, per così dire, desueto, la stampa digitale ha certamente aperto possibilità tecniche ed economiche impensabili, per le tirature limitate. In queste settimane sto disegnando i manifesti per uno spettacolo teatrale del quale sono parte. Ho pensato di fare un disegno e una grafica diversa per ogni manifesto che viene stampato in ogni città che lo spettacolo attraversa. Scrivo a mano tutti i testi e il titolo - in forme diverse ogni volta - che come i disegni, sono fatti con gessi bianchi da lavagna, su carta nera. In due settimane di tournée ne sono stati stampati cinque. Per continuare dobbiamo aspettare che i teatri riaprano.
Cosa in particolare ti tiene legato a Bologna?
Le persone alle quali voglio bene, una comunità di animali meravigliosi, talenti unici e per me preziosi. Disegnatori, disegnatrici, stampatori, musicisti, scrittori, studiosi, critici, editori, insegnanti, registi, librai, attori. Persone di età diverse, e di qualità umane, e politiche, non comuni. L'espressione e la radice migliore della città nella quale sono nato.
Ora, quali idee ti stanno guidando? A quali progetti stai lavorando?
Sto disegnando l'ultima lunga sequenza di Bartleby, lo scrivano, il racconto di Herman Melville, che uscirà il prossimo anno in Francia, per Gallimard. Sto per pubblicare un disco nuovo, che uscirà in forma di libro + 2 CD, un doppio album che ho composto, registrato e mixato con il mio amico Ettore Dicorato. Si intitola BIDIBARTLEBY.
Sono parte dello spettacolo MADRE, nel quale disegno dal vivo condividendo la scena con l'attrice Ermanna Montanari e il contrabbassista Daniele Roccato, che ha composto le musiche. La drammaturgia e la regia sono di Marco Martinelli, e la produzione è della compagnia Le Albe, di Ravenna, che come noi aspetta di poter riprendere la tournée in Italia. Venerdì ho potuto cominciare il mio corso per l'Accademia di Bologna, che in questi mesi sarà in remoto. Sono 34 studentesse e studenti, secondo me molto bravi
e appassionati. La prima giornata di lavoro - disegniamo 6 ore - è stata sinceramente entusiasmante. Un bellissimo inizio, che mi ha dato molto piacere, e coraggio.
Sto lavorando alla redazione dei primi 5 titoli della collana Sigaretten, libri in tiratura limitata, editi da Squadro. Sono graphic novel, libri di testi e disegni, opere prime di disegnatrici e disegnatori che esordiscono, insieme ad altri di autori e autrici conosciuti, con i quali Squadro ha costruito una complicità, un'amicizia. Condivido la nascita di questo progetto e il lavoro redazionale con Flavio Marziano, Adriana Mazzitelli, Rebecca Valente, Ennio Fresco, Paolino Flore. E devo dire che tengo moltissimo a questo progetto!
Ho appena finito un film che si intitola Cronache del Wasserschlosses, è lungo un'ora esatta. Con Ettore Dicorato ho filmato, montato e composto la musica. Stiamo montando la versione in italiano. Sto preparando, con Daniele Roccato, un progetto per uno spettacolo in duo, a partire dai testi del diario della pandemia. Ho cominciato a lavorare a un libro nuovo, un graphic novel. Il cuore narrativo che contiene mi sta letteralmente risucchiando, e devo dire che sto facendo un po' fatica a tenerlo da parte - per poter finire Bartleby, lo scrivano, e dedicarmi completamente a questa nuova storia.
Ti piace leggere? Cos'è per te la lettura?
Mi piace molto leggere. A volte seguo piste casuali, e altre volte leggo libri che mi aiutano a stare nel clima emotivo di quello che sto cercando di disegnare.
Leggo ogni volta che posso. Di giorno quasi sempre disegno fino a sera, così di notte tengo sempre una piccola luce accesa, mi sveglio, leggo qualche pagina, mi addormento, a volte il sogno si mescola a quello che ho appena letto, mi addormento e mi risveglio, leggo alcune volte ogni notte. E non ha niente a che fare con l'insonnia. Semplicemente mi piace molto questa caduta nella lettura, e nel sogno, che a volte ne deriva.
Tre libri, tre film, tre cd che consigli.
Libri:
Grandi speranze di Charles Dickens
Lucarne di Joe Kessler
Die Spalte/La fessura di Anke Feuchtenberge (di prossima pubblicazione in Canicola edizioni)
Film:
Tiger Bay di J.Lee Thompson
The Twilight Zone/ Ai confini della realtà (la prima stagione)
Love Streams di John Cassavetes
Cd:
Los Ángeles Live Acoustic Session di Rosalía & Raül Refree
Embraceable you di Chet Baker
Suite Popular Brasilena di Heitor Villa - Lobos