Luca Trevisani

copertina di Luca Trevisani

L'artista di manifesto e segnalibro del sesto compleanno di Salaborsa

 

Luca Trevisani è nato a Verona nel 1979. Ha studiato a Bologna, dove ha vissuto e lavorato fino a qualche mese fa prima di trasferirsi a Berlino, grazie alla vittoria ottenuta nell'ultima edizione del Premio Furla per l'arte 2007 che prevedeva l'opportunità di trascorrere un soggiorno in una prestigiosa residenza d'artista come la Kunstlerhaus Bethenien di Berlino e l'acquisizione di un'opera dell'artista da parte della Collezione permanente del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna. Per Biblioteca Sala Borsa ha pensato tre diversi lavori che riuniscono e presentano alcune immagini di sue opere recenti, mescolate con i materiali di lavoro che ne hanno segnato la genesi: ritagli, scansioni, foto e frasi tratte da alcuni racconti di Alice Munro, autrice canadese particolarmente amata. Tutte queste cose raccontano visivamente chi è Luca e quali sono le innumerevoli fonti di ispirazione per il suo lavoro. L’artista afferma: “la scrittura di Alice Munro è come un'opera d'arte ben riuscita, che ti permette di vedere, anche solo per un attimo, il mondo con la chiarezza e il disincanto che può avere un marziano che osserva la nostra vita quotidiana, in un secondo, come una lama, apre uno squarcio che arriva fino in profondità, e ti mostra la vita per quella che è. Di più non si può chiedere." 

 

Qualche domanda a Luca Trevisani:
Bologna, è la città dove hai studiato e dove in parte vivi. Sei legato a qualcosa in particolare di questa città?
Alle persone, prima di tutto alle persone che ho conosciuto qui. La città è fatta di questo. No? Poi, senza dubbio, sono legato a chi in città fa un lavoro di ricerca, costruisce stimoli, lottando contro la propensione alla sonnolenza.
Ora, a Berlino, quali idee ti stanno guidando? a quali progetti stai lavorando?
Sto preparando dei lavori nuovi, sculture e video, tutti collegati da una traccia concettuale comune. Sono poi gli sviluppi del lavoro per Biblioteca Sala Borsa, messo a maturare in questo fantastico brodo di cultura che è Berlino.
Le biblioteche nella tua storia: hai qualche ricordo in particolare?
La biblioteca di quartiere dove si andava durante le scuole medie, a far di tutto tranne che studiare veramente. Ma va bene così. 
Frequenti ancora le biblioteche per cercare informazioni, testi e altro materiale utile per il tuo lavoro?
Certo. Sempre. Penso che non potrei farne a meno. Librerie, biblioteche e internet. Quando ti abbandoni e ti perdi con frequenza in questi posti non sai più se trovi le cose perchè le hai cercate o se, invece, sono loro a trovare te. Ti aiuta a costruire le tue gerarchie personali.
Cosa vorresti trovare in biblioteca che ora non c'è? 
Un archivio di riviste, italiane e straniere, a vista, non nascosto in magazzino, ma messo in bella mostra, consultabile. Una collezione molto grande, da venti o trenta anni fa fino ad ora... Guardare le riviste e vedere come sono invecchiate mi piace molto, raccontano una storia che non appartiene ai libri, o ai quotidiani. 
Nei lavori che hai donato a Biblioteca Sala Borsa hai utilizzato delle citazioni tratte da racconti di Alice Munro. Cos'è per te la lettura? 
Piacere, educazione, stimolo, uno strumento che ti insegna come stare al mondo. 
Libri, cataloghi, riviste sono molto importanti per il tuo lavoro. Come li selezioni e scegli?
La selezione si fa da se, basta abbandonarsi, lasciarsi vagare, curiosare a lungo tempo. Poi, ovviamente, la bacchetta del rabdomante è guidata nella sua ricerca dalla cose che mi piacciono, dalle passioni, dalle piccole ossessioni. 
Tre libri, tre film, tre cd che consigli.
Libri:
Non è un paese per vecchi
, di Cormac McCarthy
A sangue freddo di Truman Capote e qualsiasi cosa di Carver e/o Munro
Film:
vediamo... Ghost Dog, di Jim Jarmusch
Tokyo-ga di Wim Wenders
THX 1138 di George Lucas
Cd:
giusto quelli che ascolto in questi giorni... Hot Chip, The Warning
Bonnie Prince Billy, I see a darkness
The books, Lost and Safe