Il Fascio femminile e la colonia di Riccione
Nel giugno 1921 il Fascio femminile bolognese decide di aprire una colonia marina “per i figli degli operai italiani”. Viene lanciato un appello ai Fasci della regione e si organizza una lotteria per finanziare l'impresa.
Il 2 luglio, nel cortile di Palazzo Bonora in via Santo Stefano si tiene la pesca di beneficenza, dotata di ricchi premi. Lo stesso giorno l' “Assalto” annuncia che la sede per la colonia è stata trovata a Riccione.
Il 30 luglio si svolge una seconda pesca nel loggiato di Palazzo Re Enzo e il giorno seguente 35 bambini partono per Riccione, dove vengono alloggiati in una casa modesta, vicina all'attuale Grand Hotel.
Negli anni seguenti sarà scelta una sede più capiente e circa 1.200 bambini provenienti dalla provincia bolognese, per lo più anemici e linfatici, saranno ospitati in tre turni della durata di un mese ciascuno.
La Bolognese è la prima Colonia Marina Fascista, seguita subito dopo da molte altre.
Dal 1930 nella Federazione fascista "Decima Legio" di Bologna sorgerà il proposito di dotare la colonia di una sede propria e nell'ottobre 1931 sarà pubblicato un progetto dell'ing. Tabarroni per padiglioni permanenti "dinanzi all'Adriatco, sulla spiaggia di Rimini".
- Storie di colonia. Racconti d'estate dalla Bolognese, 1932-1977, a cura di Ilaria Ruggeri, Paola Russo e Luca Villa, Rimini, Il palloncino rosso, 2019