Il Voltone dei Caccianemici sorse dove era anticamente la Porta Sant’Agata, aperta sulle mura delle Quattro Croci, in un tratto coincidente con la cerchia di Bononia romana.
La sua ricostruzione medievale si deve alla famiglia Pascipoveri, che qui aveva una torre. Durante la signoria dei Visconti il voltone fece parte del sistema difensivo detto della “Cittadella Nuova”.
La famiglia Caccianemici, di parte guelfa come quella Pascipoveri, divenne proprietaria dell’arco e delle case circostanti nel 1394.
Il complesso fu saccheggiato e distrutto nel 1473 da un assalto popolare, guidato da Giovanni II Bentivoglio, per vendicare un delitto commesso dal figlio di Cristoforo Caccianemici.
Presso il voltone aperto su via dè Toschi da via Foscherara, gli edifici medievali superstiti offrono suggestioni di un’epoca remota: in angolo con via Marchesana vi sono alcuni archi sporgenti con una ricca mensola rinascimentale; di fronte vi è un singolare esempio di casa romanica, con travi di rovere ingabbiate, che fu dei Foscherari.
> Athos Vianelli, Le strade e i portici di Bologna, Roma, Newton Compton, 2006, pp. 229-230