Visite di Antonio Canova

29 luglio 1810, 00:15

In viaggio da Possagno verso Roma, Antonio Canova (1757-1822) si ferma a Bologna dal 29 al 31 luglio. E' ospite, con il fratello abate, di Giovanni Battista Martinetti (1764-1830), architetto e ingegnere ticinese, che in città ha ricevuto importanti incarichi pubblici e privati.

La bella moglie di Martinetti, la contessa Cornelia Barbara Rossi (1771-1867), di cui il grande scultore subirà il fascino, chiamandola la sua "Venere bruna", è animatrice di uno dei più rinomati salotti letterari nel suo palazzo di via San Vitale corredato da uno splendido giardino romantico.

Durante la sua breve permanenza, Canova incontra il Prefetto del Dipartimento del Reno Alvise Querini Stampalia, antico committente a Venezia, e riceve l'omaggio di bolognesi eminenti, alcuni dei quali lo accompagnano nella visita alla città.

L'Accademia di Belle Arti lo festeggia con un ricevimento solenne e gli dedica un busto. Pietro Giordani lo celebra con auliche parole: “Il tuo scalpel le greche arti rinnova / E il mondo è pien del tuo divino ingegno”.

Il ministro Marescalchi lo invita a pranzo nella sua villa situata sotto l'Osservanza. Il poliglotta mons. Giuseppe Mezzofanti gli dedica un canto in trenta lingue.

La sera del 31 luglio il maestro ripartirà per Roma, dopo essersi proclamato ammiratore di Bologna, con la promessa di tornarvi presto.

Sarà di nuovo in città, di ritorno da Parigi, dall'11 al 16 dicembre successivo, ancora ospite dei Martinetti e ricevuto con affetto e con onore dalla buona società.

Farà conoscenza di altre “elette dame dell'aristocrazia”, di celebri bellezze come Almina Michelini e di musiciste virtuose come Maria Brizzi Giorgi, pianista apprezzata dal Giordani e chiacchierata per i suoi “molteplici e facili amori”. Riceverà inoltre la visita ufficiale del ministro segretario di stato Antonio Aldini.

I rapporti con l'ambiente bolognese proseguiranno anche dopo la partenza, attraverso la corrispondenza con Cornelia Martinetti e Pietro Giordani.

Approfondimenti
  • Bino Bellomo, Settecento bolognese (vita e cronache), Bologna, L. Cappelli, 1936, p. 139
  • Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 3., p. 356
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, p. 430
  • Andrea Emiliani, Bologna. Cronache dal vivere, Argelato, Minerva, 2013, p. 36
  • Andrea Emiliani, Pietro Giordani e le origini dell'Accademia di Belle Arti a Bologna. Appunti per una storia dell'impegno civile ed artistico di Pietro Giordani (1808-1815), Bologna, Bononia Unversity Press, 2015, pp. 298-299
  • F.I.L.D.I.S., Cenacoli a Bologna, Bologna, L. Parma, 1988, p. 40
  • Giorgio Galeazzi, Le cinque visite di Antonio Canova a Bologna, in: "La Torre della Magione", 2 (2013), pp. 2-3
  • Giorgio Galeazzi, Le opere di Giacomo De Maria (1760-1838) alla luce della corrispondenza inedita trovata. Periodo napoleonico, in: "Atti e Memorie dell'Accademia Clementina. Nuova serie", 65 (2015), pp. 227-229
  • Pietro Giordani, Scritti per le arti, antologia a cura di Andrea Emiliani, con la collaborazione di Maria Luigia Pagliani, Bologna, Bononia University Press, 2017, pp. 6-7
  • Fabio e Filippo Raffaelli, Il Nettuno si racconta. Quattro secoli di vicende romanzesche, dai papi a Napoleone, da Garibaldi ai nostri giorni, visti con gli occhi del Gigante, Bologna, Grafica editoriale, 1989, pp. 74-75
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, pp. 506-507
  • Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 1., p. 17
  • Oreste Trebbi, Nella vecchia Bologna. Cronache e ricordi, rist., Sala Bolognese, A.Forni, 1983, pp. 15-17