Visitare luoghi difficili

14 novembre 1987, 00:00

In una lettera pubblicata dal quotidiano “Il manifesto” nel febbraio 1987 Elisabetta Donini, femminista e pacifista torinese, lancia la proposta di organizzare un campo internazionale di donne in Libano, dopo i massacri nei campi palestinesi di Sabra, Chatila e Burj el Barajneh.

Facendo propria la proposta, la Casa delle donne di Torino promuove l'appello “Non ci basta dire basta”, che raccoglie l'adesione di molte realtà nazionali, tra le quali il Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne di Bologna.

Nel panorama del pacifismo femminile si affaccia il nuovo scenario dell'intervento diretto in situazioni di conflitto. Il 25 maggio se ne discute a Bologna presso il Centro di documentazione donne in un incontro con intellettuali e attiviste mediorientali.

In estate i centri di Torino e Bologna organizzano visite in Palestina, Israele e Libano, mentre la proposta del campo internazionale è presentata in settembre a Ginevra alla Conferenza sulla questione palestinese.

Il 14-15 novembre 1987 si tiene presso il Centro di documentazione donne di Bologna il primo incontro nazionale del progetto "Visitare i luoghi difficili", inizio di un programma di politica estera femminile attuato attraverso scambi e relazioni internazionali, con il fine di realizzare progetti di cooperazione tra donne del nord e del sud del mondo.

Approfondimenti

Rossella Ropa, La possibile utopia. Per una storia dei movimenti pacifisti a Bologna nel secondo Novecento, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2013, pp. 102-105



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