Villa Legatizia a San Michele in Bosco
@ Monastero di San Michele in BoscoI Legati Luigi Vannicelli Casoni (1801-1877) e Ugo Pietro Spinola (1791-1858) promuovono il restauro dell'antico convento di San Michele in Bosco come villa legatizia.
Nei decenni precedenti, durante i quali servì da caserma e da casa di forza, il complesso ha subito grandi devastazioni. Alcuni ambienti - ad esempio il teatrino allestito nel '700 in legno dai Bibiena - risultano perduti irrimediabilmente.
Nei locali restaurati viene allestita una vasta collezione di ritratti di pontefici, che in seguito sarà in gran parte dispersa.
Nel 1849 a San Michele in Bosco saranno appostati i cannoni austriaci che per otto giorni bombarderanno il centro della città, seminando il terrore tra gli abitanti.
In seguito il convento riprenderà un ruolo rappresentanza e di accoglienza di ospiti illustri, quali il Granduca di Toscana Leopoldo II e lo zar di Russia Nicola I (1850).
Nel 1857 ospiterà Pio IX durante il suo viaggio nelle Legazioni e con l'Unità si trasformerà in Villa Reale.
- Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, p. 96
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- Angelo Rambaldi, San Michele in Bosco. Un monastero nella storia d'Italia. Dagli Olivetani all'Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna, IOR, p2000, pp. 142-143