Uno strano premio per Carlo Corsi

13 settembre 1941, 00:00

Il prestigioso Premio Bergamo è assegnato nella sezione giovani a Carlo Corsi (1879-1966), pittore nizzardo allievo a Torino di Giacomo Grosso, da lungo tempo residente a Bologna.

I suoi dipinti sono caratterizzati da un grande equilibrio tra luce e colore, con le donne come protagoniste, eleganti e spontanee, ritratte nelle pose più intime.

Sempre poco compreso dai contemporanei, Corsi è amato invece dagli artisti più giovani, che tiene aggiornati alle novità dell'arte europea tramite una invidiabile collezione di cataloghi internazionali.

Secondo Francesco Arcangeli, l'artista ha anticipato lo stile dell'espressionismo astratto già nel 1917, trent'anni prima della sulla sua affermazione.

Egli indica, però, il 1927 come il vero anno di svolta della sua carriera, come di quella di altri artisti bolognesi.

Il cambiamento di gusto, manifestatosi quell'anno alla Biennale veneziana, si avvertì anche sotto le due torri e Corsi trovò “accenti nuovi riprendendo i contatti con la cultura francese”, con lo stile fauve (Contini).

La cosa sorprendente è che, all'epoca del terzo Premio Bergamo (1941), il pittore ha 62 anni suonati. L'errore della giuria avrà il merito di rilanciare la sua fama: da questo momento sarà nuovamente invitato alle esposizioni italiane più importanti, quali la Quadriennale romana e la Biennale di Venezia.

Nell'edizione del 1948 della Biennale, l'artista farà scandalo presentando, a settant'anni suonati, una serie di collages molto arditi e innovativi

L'edizione del 1958 costituirà il coronamento della sua lunga carriera: nella personale a lui dedicata esporrà 19 opere di vari periodi, comprese le ricerche più recenti,

Approfondimenti
  • Daniela Bellotti, Corsi ricercatore inquieto e felice, in "Art Journal", 1.38 (2010), pp. 4-9
  • I cento anni del liceo Galvani. 1860-1960, Bologna, L. Cappelli, 1961, pp. 1128-1129
  • Carlo Corsi, a cura di Rossana Bossaglia, Milano, G. Mondadori, 1996
  • Carlo Corsi, mostra antologica, Bologna, Museo Civico, 14 giugno-19 luglio 1964, catalogo con uno scritto di Francesco Arcangeli, a cura di Gian Carlo Cavalli, Bologna, Alfa, stampa 1964
  • Carlo Corsi: opere dal 1902 al 1966, MAR Museo d'Arte della Città di Ravenna, 6 ottobre - 9 dicembre 2012, a cura di Claudio Spadoni, Bologna, Edizioni Cinquantasei, 2012
  • Carlo Corsi, testo di Raffaele De Grada, Bologna, Due torri, 1978, p. 13
  • Da Bertelli a Guidi. Vent'anni di mostre dell'Associazione Bologna per le Arti, mostra e catalogo a cura di Stella Ingino e Giuseppe Mancini, Bentivoglio, Grafiche dell'Artiere, 2019, pp. 20-22, 36
  • Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta edizioni, stampa 1987, vol. I, p. 158
  • Romeo Forni, Viaggio con la pittura bolognese del XX secolo, Roma, Pellicani, 1996, p. 21
  • Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura arti applicate e grafica, pittura e scultura. Retrospettiva di Roberto Franzoni, Adolfo De Carolis e Leonardo Bistolfi. Prima indagine sull'art-deco, marzo - maggio 1977, 2. ed., Bologna, Grafis, 1977, pp. 253-254, 284-285, 338-340 (ill.)
  • I maestri bolognesi alle grandi mostre della Secessione romana 1913-1916, 29 giugno-15 settembre 2002, antico Monastero Santa Chiara, a cura di Vittorio Sgarbi, Bologna, Edizioni Cinquantasei, 2002, pp. 161-207
  • Pompilio Mandelli, Via delle Belle Arti, ed. accr. e corretta, San Giorgio di Piano, Minerva Edizioni, 2002, p. 27, nota 12
  • Piero Paci, Carlo Corsi, in: "La Torre della Magione", 3 (2010), pp. [13-14]
  • Claudio Spadoni, Momenti e problemi della vicenda artistica nella prima metà del Novecento, in Storia dell'Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, University press, vol. 3., 1980, p. 1251 sgg.