Unione dei collegi. Abolite le accademie letterarie e le lezioni in latino
Le municipalità decidono l'unione dei due collegi di San Saverio dei Nobili e di San Luigi dei Cittadini. Il collegio dei Cittadini, in via Cartolerie, diventa una caserma.
Il maestoso edificio fu iniziato per conto dei Padri Gesuiti da Antonio Torri (1655-1713) e terminato dopo la sua morte da Alfonso Torregiani (1682-1764).
Nelle Scuole Pie, le scuole pubbliche attive dal 1616, si fanno bruciare gli staffili con i quali gli scolari venivano battuti per punizione ed è abolito il baciamano ai maestri, i quali mantengono il solo titolo di “cittadini”.
Con il nuovo governo cessano le accademie letterarie e per il primo anno non si tiene quella dei Gelati in San Francesco per la festa dell'Immacolata.
Nello Studio e nei collegi le orazioni di apertura dei corsi e le lezioni preliminari non si recitano più in latino. E' ammessa solo la lingua italiana.
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 62-63
- La casa dell'Università. Lo sviluppo edilizio dell'Ateneo di Bologna dal 1986 al 2000, foto di Raffaello Scatasta, Bologna, CLUEB, 2000, p. 104