Una commissione per le opere d'arte

26 marzo 1797, 00:00

L'Accademia Clementina presenta al Gonfaloniere del Senato una istanza affinché, in caso di nuove soppressioni, le opere da alienare siano sottoposte a periti delle varie branche dell'arte.

L'Assunteria di Magistrati incarica a sua volta l'Accademia di un censimento delle opere d'arte ancora presenti nelle chiese e nei conventi soppressi e destinati alla vendita all'asta.

Viene nominata una commissione di accademici incaricata di operare assieme alla Giunta dei Regolari, l'organismo di gestione delle congregazioni soppresse alloggiato in San Salvatore.

Le visite iniziano l'8 aprile e in meno di un mese la commissione consegna all'Assunteria gli elenchi delle opere ritrovate in 102 edifici.

Si tratta del primo inventario dei beni culturali bolognesi dopo le prime spoliazioni napoleoniche. Il 27 aprile il Senato ordinerà di portare le opere censite in deposito presso l'Istituto delle Scienze.

Approfondimenti
  • Daniela Camurri, L'arte perduta. Le requisizioni di opere d'arte a Bologna in età napoleonica, 1796-1815, San Giorgio di Piano, Minerva, 2003, pp. 88-89, 91