Una mostra ricorda l'eccidio della Divisione Acqui a Cefalonia

Nella Sala Ercole di Palazzo d'Accursio è inaugurata una mostra storico fotografica sull'eccidio di Cefalonia e Corfù, curata da Orazio Pavignani, presidente della sezione di Bologna, Ferrara e Modena dell'Associazione Nazionale Divisione Acqui.

Nell'introdurre la manifestazione dal titolo La scelta della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù nel settembre 1943 e gli uomini che la condivisero, la Presidente nazionale dell'Associazione ricorda il dono del medagliere da parte dell'amministrazione comunale di Bologna nel novembre 1974, in occasione del 31° anniversario dell'eccidio.

Durante la seconda guerra mondiale la Divisione Acqui, forte di circa 18mila uomini, occupava Cefalonia, isola greca delle Jonie, con l'obiettivo di controllare l'accesso al Mare Adriatico.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre il presidio tedesco sull'isola intimò all'Acqui di arrendersi. Di fronte al rifiuto degli Italiani, i Tedeschi, inferiori di numero, ma supportati dall'arma aerea e da mezzi pesanti, sferrarono una violenta offensiva.

Dopo giorni di accaniti combattimenti e centinaia di morti, il 22 settembre il generale Gandin, comandante dell'Acqui, chiese la resa. I soldati della Wehrmacht ricevettero da Hitler l’ordine di non fare prigionieri, dato il tradimento degli Italiani.

4.800 soldati e 341 ufficiali furono fucilati. Alcuni di essi provengono da Bologna e provincia, come il sottotenente del Genio Francesco Chierici. Molti dei superstiti perirono sulle navi che li trasportavano sulla terraferma greca.

L’eccidio di Cefalonia è il più grave tra quelli compiuti dai Tedeschi contro i militari italiani.