Una "conventicola" di malviventi

3 gennaio 1850, 12:07

Tra gennaio e maggio una "conventicola" di malviventi spadroneggia nelle campagne di Medicina, Budrio e Imola, seminando il terrore tra gli abitanti e commettendo intrusioni e rapine, spesso accompagnate da violenze.

L'organizzazione criminale è composta da una trentina di banditi, per la maggior parte braccianti e contadini originari di Medicina.

La prima rapina avviene nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, quando sette malandrini "armati rispettivamente di schioppo e mannaie", assalgono la casa colonica di Pietro Belletti e dopo varie violenze lo costringono a consegnare effetti e denaro.

I reati si ripetono nelle settimane successive in vari paesi. I banditi si spacciano per membri della banda del Passatore o fanno credere di appartenere alla forza pubblica. Alle rapine non di rado si accompagnano gravi minacce e anche uccisioni.

L'ultimo misfatto è compiuto il 21 maggio a Riccardina di Budrio nella villa di Gaetano Accorsi, che tenta invano di chiamare soccorsi.

Il 2 luglio il Governo militare aumenta nelle Legazioni i rigori del giudizio statario contro i favoreggiatori dei delitti di rapina.

Nelle settimane seguenti i “malandrini” verranno catturati e posti sotto processo. La sentenza del 20 dicembre 1851 decreterà la pena di morte tramite fucilazione per cinque di loro - Giovanni e Giuseppe Roda, Francesco Sasdelli, Giovanni Evangelisti e Michele Golinelli. Sentenza subito eseguita. Gli altri subiranno pene tra i 10 e i 20 anni di carcere.

Approfondimenti
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 3: 1850-1860, pp. 22, 53-54, 74, 81, 87, 90, 95, 108, 110-111
  • Paolo Landi, Briganti a Medicina, in "Brodo di serpe. Miscellanea di cose medicinesi", 16 (2018), pp. 98-103