Un vulcanetto per le Terme di Porretta

dal 1 gen al 31 dic 1946

Sulla cima del Sasso Cardo, nei pressi di Porretta Terme, da un piccolo cratere sgorga “una corrente di idrogeno sulfurato, che si accende con fiamma turchina all'appressarvi una candela accesa” (Coli).

Nel 1946 questo gas naturale viene richiamato a quota inferiore tramite un ingegnoso sistema di aspirazione idraulica ottenuto con le acque del Rio Maggiore e condotto tramite un cunicolo alle terme di Porretta.

La produzione di 60 metri cubi giornalieri è utilizzata d'estate per le cucine dell'albergo e d'inverno per gli uffici dello stabilimento termale.

Un tentativo di sfruttare il vulcanetto di Sasso Cardo (probabile pronuncia toscana di "sasso caldo") è stato fatto durante la guerra mondiale dalla ditta Gherardi, che ha costruito sul posto un piccolo impianto di compressione. L'operazione non ha avuto successo per la scarsa portata della sorgente.

Nella zona hanno origine anche diverse sorgenti termali: la Fonte del Leone, il Bagno del Bue, la Fonte delle Donzelle, il Bagno Reale e il Bagno di Marte o Bagno Sacro.

Approfondimenti
  • Giuseppe Coli, Delle primarie acque minerali d'Italia, in: "L'Album. Giornale letterario di belle arti", 5, 1838, p. 375
  • Attilio Scicli, L'attività estrattiva e le risorse minerarie della regione Emilia-Romagna, Modena, Poligrafico Artioli, 1972, pp. 253-254